Fino al prossimo 16 agosto nel Palazzo d’Inverno e nel cortile principale dell’Ermitage sarà visibile un importante nucleo di lavori dell’Arte povera, cinquantasette opere e installazioni
L’Ermitage di San Pietroburgo si conferma sempre più una sorta di enclave dell’arte italiana in terra russa. Con ciò riscoprendo una vocazione fortissima già con Pietro il Grande, quando lo Zar si rivolge all’Italia e chiama alla sua corte artisti e architetti italiani per realizzare quella che doveva diventare la magnifica capitale, la sua “Venezia del Nord”. Solo qualche giorno fa vi informavamo della grande mostra italiana sui Longobardi arrivata al museo di San Pietroburgo con oltre 500 opere prestate da più di 40 musei e istituzioni italiani.
Ora lo scenario si sposta sull’arte contemporanea, ed a questa si affianca l’esposizione Arte povera: una rivoluzione creativa / Arte Povera: a Creative Revolution, curata da Carolyn Christov-Bakargiev e Dimitri Ozerkov e organizzata dal Castello di Rivoli in collaborazione con l’Ermitage e la GAM di Torino per i prestiti. Fino al prossimo 16 agosto nel Palazzo d’Inverno e nel cortile principale dell’Ermitage sarà visibile un importante nucleo di lavori dell’Arte povera, cinquantasette opere e installazioni di artisti come Giovanni Anselmo, Alighiero Boetti, Pier Paolo Calzolari, Luciano Fabro, Jannis Kounellis, Mario Merz, Marisa Merz, Giulio Paolini, Pino Pascali, Giuseppe Penone, Michelangelo Pistoletto, Emilio Prini, Gilberto Zorio. Ne vedete qui alcune immagini…