Egon Schiele, il corpo struggente: la graphic novel di Otto Gabos racconta la vita del più amato degli artisti maledetti
Egon Schiele è riconosciuto universalmente come uno degli artisti più amati. La sua aura da pittore maledetto e le sue opere scandalose ne hanno alimentato la leggenda nel corso degli anni e scavato un posto speciale tra le preferenze di esperti e appassionati d’arte.
La sua storia, dopo esser stata raccontata in biografie, aver ispirato romanzi (La bambina in rosso di Antonio Della Rocca, Il pornografo di Vienna di Lewis Crofts, Alter Egon di Gaetano Gravina) e film (Inferno e passione del 1980 di Herbert Vesely, con Mathieu Carrière e Jane Birkin, e il più recente Egon Schiele di Dieter Berner), è ora raccontata in una graphic novel edita da Centuria: Egon Schile, il corpo struggente.
A dar vita alle tavole di quest’opera è Otto Gobas, che si occupa di fumetto d’autore dal 1985. L’accento è sulla sacralità dell’arte erotica, sulla potenza espressiva del corpo. Questo il filo conduttore attraverso cui è raccontata la vita di Schile.
È proprio l’artista a raccontarla in prima persona, attraverso un flashback riviviamo la sua passione giovanile per i treni (il padre era un capostazione), primi soggetti dei suoi disegni, e le prime inquietudini nel percepire il mondo come contorto e irrequieto.
Gli anni delle Belle Arti a Vienna, i vestiti troppo grandi che lo facevano sentire un ragazzino vestito da uomo, solo e spaventato, sempre fuori posto. L’amore e l’odio per la capitale dell’Impero austro-ungarico: piena di fermento e ispirazioni quanto di insidie. Attraverso le tavole della grapich novel, colorate con tinte virate al seppia, viene ricostruito l’ambiente culturale dell’epoca, l’incontro con Klimt e lo scontro con le convenzioni dell’arte borghese.
Si rivive così lo splendore della Secessione e l’esplosione dell’erotismo tramite le sue donne, le sue muse rese immortali nei suoi disegni: Gerti, Wally, la ballerina Moa e il suo compagno Mine van Osen: “Moa era il polo dell’attrazione, musa e sacerdotessa di un tribalismo sensuale”. E poi ancora l’amore e la guerra.
Come precisato dall’autore, il racconto non si snoda come semplice e pedissequa biografia, ma si concentra su quei temi e quelle ossessioni che hanno accompagnato la vita e l’arte di Schiele, centrale ovviamente è il corpo, come mezzo e come opera.Tra i disegni Gabos ha inserito anche estratti di lettere e poesie di Schiele tratte dal volume Egon Schiele, Ritratto d’artista (Abscondita, Milano, 2007), a riprova del lavoro accurato di documentazione e studio in preparazione di quest’opera.
Egon Schiele, il corpo struggente è una graphic novel efficace, che restituisce il fascino, non tanto dell’estetica e dell’arte di Schiele, ma del racconto umano e artistico che hanno portato alla loro genesi; un’opera appassionata e sincera, quasi riverente.