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Anna Coliva reintegrata alla Direzione della Galleria Borghese. Non regge l’accusa di assenteismo

Anna Coliva Anna Coliva
Anna Coliva
Anna Coliva

Il giudice del lavoro ha stabilito che gli addebiti mossi ad Anna Coliva non sussistevano. A maggio oltre 2mila firme erano state raccolte sulla piattaforma change.org per sostenere la direttrice

A maggio il giudice del lavoro aveva stabilito che gli addebiti che le erano stati fatti non sussistevano: ora il Mibac annulla la sospensione e la direttrice rinuncia ad ogni azione di risarcimento pur riservandosi di avviare azioni legali che chiariscano le responsabilità individuali che hanno originato questa vicenda. Di chi parliamo? Di Anna Coliva, la direttrice della Galleria Borghese di Roma, accusata di “assenteismo” a seguito di una denuncia anonima e sanzionata dal Mibac di sei mesi di sospensione senza stipendio. Senza avviare alcuna verifica e senza attendere la sentenza, come sarebbe stato d’obbligo. Su cosa si basavano le accuse? Sul fatto che la Coliva si sarebbe recata in palestra in “orario di ufficio”. Sorvolando che per una manager come lei, tenuta a rispondere dei risultati ottenuto alla guida del museo, gli orari sono sempre molto relativi, ed è sacrosanto il fatto che possa organizzarli come meglio crede.

statua Paolina Borghese
@ Immagine Galleria Borghese (pagina facebook)

Istantanea era arrivata l’indignazione del mondo dell’arte e dei musei internazionali: ai primi di maggio erano state oltre 2mila le firme raccolte in meno di una settimana sulla piattaforma change.org per sostenere la storica dell’arte – sostegno garantito anche da ArtsLife – che da 12 anni ha diretto la Galleria Borghese, trasformandola in una delle più importanti realtà museali a livello internazionale attraverso riconosciute attività di tutela, conservazione, valorizzazione, ricerca e di raccolta fondi. Promuovendo fra l’altro pioneristiche attività di raccolta fondi che hanno portato a oltre 12 milioni di euro in 12 anni.

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