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Intervista a Daniela Cavallo

Nata a Ostuni (Br) nel 1982, vive e lavora a Milano, laureata all’Accademia di Brera, corso di pittura

– Come vedi ipanorama dell’arte contemporanea e della fotografia oggi in Italia?
Non riesco a metterlo bene a fuoco. E per questo , forse per vizio professionale, me lo rende particolarmente interessante. in Italia ci sono ancora degli addetti del settore che ancora  non ritengono la fotografia un linguaggio  d’arte…Torino però, mi sembra un’isola felice.
– E all’estero?
All’estero la fotografia è un linguaggio d’arte ormai del tutto metabolizzato e acquisito.

– Quali fotografi  trovi di tuo interesse? E chi invece è lontano dalle tue ricerche espressive?
Amo molto Michael Kenna, Francesca Woodman, Shiran Neshat e in Italia Patrizia Guerresi, apprezzo  la Beecroft (soprattutto l’ultima serie), anche se è molto lontana dal mio sguardo.

 

– Ti sei laureata all’Accademia di Brera, corso di pittura. Anche se qualcosa di pittorico rimane nel tuo lavoro, come mai ti esprimi attraverso la fotografia?
La fotografia è un linguaggio con dei tempi brevi che “brucia”il tempo, e consente  poi con la post-produzione digitale, un tipo di rielaborazione che potremmo definire pittorica, cioè surreale, cioè corrispondente a me.

– Quali sentimenti vogliono comunicare i tuoi lavori? Con un uso della luce palesemente innaturale e di ambientazioni particolari per cui la figura umana risulta all’interno di una natura irreale, vuoi suscitare l’idea di piccolezza dell’uomo nei confronti di una natura potente?
Nell’ultima serie, “Suspense”, c’era  proprio questo discorso…

 

– La tua non si può chiamare “fotografia di paesaggio” nel senso storico tradizionale del termine. Ma in comune vi è lo stesso soggetto, il paesaggio per l’appunto. Ma in che modo sviluppi la tua indagine?
Cercando di  rendere visibile e finita l’infinitezza della natura, catturandola, per così dire.

 

– Come scegli un soggetto? Con che criterio scegli i colori da utilizzare nei tuoi lavori? Hanno una valenza emotiva specifica?
Il mio Immaginario è sempre quello, si muove tra sogni, videoclip e grafiche pubblicitarie: La sfida è contaminarlo con  dei “pezzi”di realtà che raccolgo, forse rubo, dovunque mi trovi,  e poi trasformo attraverso la fotografia digitale.

– Potresti descriverci come procedi nella creazione di una tua opera?
Ci sono due modalità: la prima è quando parto da un’intuizione visiva (idea) e cerco di rappresentarla (immagine), renderla vera e reale con la fotografia; la seconda è quando seguo il percorso opposto: parto dall’immagine per arrivare all’idea.

 

– Tra i mezzi espressivi che usi c’è pure il video.
L’ho utilizzato in via sperimentale qualche anno fa, è un linguaggio di cui subisco molto il fascino ma per esprimermi ho  scelto l’immagine ferma, perché il video lo subisci, la fotografia la vivi.
Come ti sei accostata alla video arte?
Credo  sia abbastanza normale per chi fa fotografia…il video è una sequenza di fotografie

 

– L’essere un’artista donna ti ha penalizzata all’inizio della tua carriera artistica? Ti sei mai sentita discriminata?
Assolutamente no, anche se il mondo dell’arte è prevalentemente maschile, cioè ci sono più uomini che donne. Ma questo , posso dirlo sinceramente, non mi ha mai creato problemi.

– Come artista e come donna saresti favorevole ad applicare le ‘quote rosa’ anche nell’ambito del mondo dell’arte contemporanea?
Ritengo le  quote rosa uno strumento inadeguato per risolvere problemi di  “visibilità” o di “mercato”. Di artiste che sono anche donne forti e “potenti” ce ne sono molte ( ne ho citate appunto 3 prima), e non mi risulta che abbiano usufruito di quote particolari…

 

– Quali sono i tuoi progetti futuri?
Sto preparando un progetto che  si concretizzerà in una mostra personale a Lecco e Bergamo in primavera.

 

 

 

Mostre personali :

2007 -Suspense , a cura di Chiara Canali, Angelart, Milano
2006 -Speculazioni, a cura di Chiara Canali e Paolo Manazza, Aus18, Milano
2005 -Multiethnos, a cura di Fabrizio Boggiano, Galleria Joyce & Co, Genova
2004 -Doppia Terra, con introduzione di Antonella Pierno, Palazzo Tanzarella, Ostuni, Brindisi
-Tra sesso e castità, fotografia in Puglia04, Galleria ColoriAcidi, Bari
Mostre collettive:
2007 -Lo stato dell’arte,  Obraz, Milano
-Orizzonti e dintorni, a cura di Ken Damy e Chiara Canali, Galleria delle Battaglie, Brescia.
-Allarmi 3, Caserma militare Como a cura di Alessandro Trabucco, Quaroni, Cecila Antolini e Zanchetta .
– Adisco, Asta Sotheby’s, Milano a cura di Ivan Quaroni
– Il grande disegno Bollate (MI) FABBRICA BORRONI, a cura di Elisa Gusella
– E vissero per sempre felici e contenti a cura  di Cecilia Antolini, Galleria Bianca Maria  Rizzi, Milano
– Fase Rem a cura di Siva, Artificio; Milano
2006 -Il sole nelle mani, Sala Murat, Palazzo Ferrarese, a cura di Cosmo Laera, BARI
– Ikons Kate Moss, a cura di Chiara Canali,in S.Lorenzo 3, Parma
– SUONI E VISIONI international a cura di Fabrizio Boggiano Massimiliano Messieri, (Amburgo Museo Contemporaneo,   Copenaghen Museo d’Arte Contemporanea, Genova Villa Santa croce, S.Marino Galleria d’arte Contemporanea)
–  REMAKE PROGETTO maionese  2006 (TO).
2005 -Caro Babbo Natale… a cura di Chiara Canali, Cecilia Antolini, Silvia Bonomini, Aus18, Milano
-Figure urbane, a cura di Chiara Canali, Aus18, Milano
-Ecce Homo, a cura di Fabrizio Boggiano, Castello di San Pietro in Cerro, Piacenza
-AccademieIncontro (festa dell’Europa), Palazzo di Podestà, Rimini
2004 -Wine Day 2004, Villa Braida, Mogliano Veneto, Treviso
-Anteprima, SpazioSANTABARBARA, Milano
2003 -Ritorno a Itaca, Galleria S.Fedele, Milano
-Dodicesima edizione Salon, Palazzo della Permanente, Milano
-Immagini corporee, Castello di Corigliano Calabro,  Forlì-Cesena
-Premio “work-shop in Toscana” (festivalfoto2003), Savignano sul Rubicone.

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