Il teatro invade i luoghi dell’arte contemporanea
Tim Crouch è autore dello spettacolo England. La sua prima pièce, My Arm (Il mio braccio), ha debuttato a Edimburgo nel 2003 e da allora è in tournée in tutto il mondo. L’adattamento televisivo di My Arm per la BBC ha vinto il Prix Italia come miglior adattamento teatrale nel 2005. Da quando ha iniziato a scrivere, Tim Crouch ha completato una trilogia di messinscene teatrali di Shakespeare per il Festival di Teatro per Ragazzi di Brighton: I, Caliban, I, peaseblossom e I, Banquo. Il National Theatre gli ha commissionato Shopping for shoes, mentre il Plymouth Theatre Royal e il Polka Children’s, Kaspar the Wild, e il Traverse Theatre di Edimburgo, England. An Oak Tree ha debuttato nell’agosto del 2005 e ha vinto il Glasgow Herald Angel Award. Tim Crouch è membro associato della compagnia newyorchese Franklin Stage Company ed è docente associato del National Theatre. I suoi lavori rimandano per molti aspetti a certi esiti della performance art, territorio a cui l’autore torna anche più esplicitamente con lo spettacolo An Oak Tree ispirato a un’opera dell’artista britannico Michael Craig-Martin e presentato alla Tate Modern Gallery.
Lo spettacolo England, allestito negli imponenti e gelidi spazi della Fondazione Pomodoro di Milano, diventa ancora più cupo e duro. Non ci sono le stanze delle gallerie d’arte che hanno ospitato le altre tappe della turnè. Gli attori si muovono davanti ai monumentali bassorilievi di Arnaldo Pomodoro e corrono intorno agli spettatori immergendoli sempre di più nelle atmosfere algide della pièce. Solo le voci degli attori e musiche e suoni a suggerire le scene. Paolo Coletta e Mercedes Martini danno vita ad una coppia disfunzionale: lui è un mercante d’arte rampante, vacuo, interessato solo alla forma, all’apparenza che si circonda di ciò che crede bello e remunerativo. Lei è succube di un fidanzato di cui non si sente all’altezza e a cui dovrà la vita. Una vita, quella della protagonista, resa possibile solo dalla morte di un altro individuo, che viene da un altro mondo, da un paese del terzo mondo.
England è uno spettacolo molto intenso, ciò che lo rende unico è la scelta di presentarlo in spazi riservati all’esposizione e alla vendita dell’arte contemporanea. L’effetto è corrosivo, non c’è un dialogo tra gli attori e le opere, i bronzi di Pomodoro diventano all’occorrenza quinte teatrali o sterili descrizioni di opere che servono a mascherare il disagio dei presonaggi davanti alle emozioni, ai dolori, ai drammi che li travolgono.
L’arte contemporanea, l’architettura, l’arte come espressione della cultura dell’uomo diventano in questo spettacolo un superfluo legato al potere e al denaro che non ha nulla a che vedere con l’idea che l’arte sia veicolo di emozioni e sentimenti umani. L’arte in questo spettacolo rispecchia ciò che il mercato dell’arte è diventato, con la dinamica del ‘compro e vendo’ estensibile ormai a qualsiasi altro ambito del vivere quotidiano.
traduzione Luca Scarlini
con Paolo Coletta e Mercedes Martini
regia Carlo Cerciello
tecnico audio Giusy Crescenzo
consulenza abiti di scena Daniela Ciancio
costumi Penalty
produzione Napoli Teatro Festival Italia
12 – 16 novembre 2008
Orario spettacoli: da mercoledì 12 a sabato 15 novembre, ore 21.00; domenica 16 novembre, ore 18.00.
Biglietti: intero: 14 euro, ridotto : 10 euro (over 65 e under 26 e visitatori della mostra alla Fondazione Pomodoro) convenzionati con Teatro i e soci Fondazione Pomodoro: 12 euro, per i gruppi minimo 10 persone: 8 euro, biglietti inseriti nell’abbonamento iCard: 9 euro, operatori dello spettacolo: 3 euro