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Roma: la magnifica visione

Anonimo della metà del XIX secolo, Veduta di Piazza del Popolo e del Pincio. Tempera su carta
ROMA, LA MAGNIFICA VISIONE
Vedute panoramiche del XVIII e XIX secolo dalle collezioni del Museo di Roma

Anonimo della metà del XIX secolo, Veduta di Piazza del Popolo e del Pincio. Tempera su carta

di Marzia Apice

Dal 15 novembre 2008 al 19 aprile 2009 il Museo di Roma (Palazzo Braschi) presenta la mostra intitolata Roma, la magnifica visione, una straordinaria collezione di opere tutte appartenenti, nelle loro differenti tipologie, al genere della veduta panoramica. La nascita del cosiddetto “panorama” si deve allo scozzese Robert Barker il quale, alla fine del 1700, brevettò a Londra l’invenzione (e la sua attivazione pratica) di una sorta di immenso quadro circolare, il panorama appunto, dagli effetti illusionistici e fortemente spettacolari: queste opere, adatte a raffigurare un paesaggio o un avvenimento storico e i cui limiti fisici coincidevano con quelli dell’orizzonte visivo dello spettatore, ottennero un grande successo fin dalle prime apparizioni in pubblico. La mostra Roma, la magnifica visione prende le mosse proprio dall’affascinante tradizione dei panorami dipinti, oggi purtroppo perduti, con l’obiettivo di documentare le trasformazioni della città di Roma attraverso le varie epoche: ecco quindi “in esposizione” una Roma molto diversa da quella che si è abituati oggi ad osservare, capace ancora una volta di sorprendere.

Un’emozionante carrellata di paesaggi naturali e urbani, avvenimenti storici e religiosi, persone, atmosfere che hanno caratterizzato la città e il suo territorio dal XVIII al XIX secolo sembra “scorrere” di fronte al fruitore che cammina negli affascinanti saloni di Palazzo Braschi. Basta calarsi nei panni di un viaggiatore o di un artista del tempo e il gioco è fatto: il Tevere e le sue anse, i colori rosei del cielo al tramonto, il Colosseo e gli altri storici monumenti, le innumerevoli chiese e la loro regina San Pietro, i palazzi antichi e le grandi piazze, i sette colli ancora verdi, tutta Roma, insomma, appare sotto un’altra veste, sembrando se possibile ancora più bella. Si osservi la Veduta dalle pendici di Monte Mario di Giovanni Volpato (1779) alla quale sono state aggiunte le didascalie con l’indicazione dei principali luoghi raffigurati, o l’acquaforte intitolata Panorama di Roma dal Casino di Villa Ludovisi di Carl Ferdinand Sprosse (1850 circa), il più grande panorama circolare a stampa dedicato alla città (è lungo oltre sette metri), o ancora il Panorama di Roma dalla Torre del Campidoglio dell’incisore Samuel Rawle, opera stampata nella prima metà dell’800 a Londra e ripiegata in una cartella proprio per essere portata agilmente dai viaggiatori in cammino. Tra i dipinti, impossibile non farsi conquistare dal Panorama da Monte Mario di Ippolito Caffi (1857) che offre una visione della città capace di abbracciare tutta la valle del Tevere, da Ponte Milvio a San Pietro.

Attraverso queste 35 opere esposte, la maggior parte su carta (divise tra acqueforti, acquerelli e tempere) e alcuni dipinti, è davvero facile riscoprirsi romantici e apprezzare sognando ad occhi aperti la semplicità della bellezza di Roma. Ma, al contempo, è altrettanto difficile non pensare ai soprusi che l’uomo nel corso dei secoli ha operato sul territorio e non sempre in virtù di un reale beneficio per il cittadino.

ROMA, LA MAGNIFICA VISIONE
MUSEO DI ROMA – PALAZZO BRASCHI
VIA DI SAN PANTALEO 10

A CURA DI: Patrizia Masini, Anna Aletta, Fabio Betti

ORARI: martedì-domenica dalle 9 alle 19; chiuso lunedì, 25 dicembre, 1 gennaio.
BIGLIETTI: intero 8 €; ridotto 6 €.

ORGANIZZAZIONE: Zètema Progetto Cultura

Info: www.museodiroma.it tel.060608

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