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DIPINTI E SCULTURE DEL XIX SECOLO

SOTHEBY’S. Milano, 18 dicembre 2008
Si è tenuta nel pomeriggio del 18 dicembre l’ultima vendita 2008 della casa d’aste nella sede milanese. 1.511.625 euro l’incasso totale. Circa il 50% dei lotti aggiudicati. Grande selezione. Le opere meno convincenti sono rimaste praticamente tutte invendute. Mentre quelle più belle anche sotto l’aspetto decorativo hanno strappato ampio consenso. Com’è giusto e logico per un mercato assai speciale come quello dell’arte. L’incasso del 2007 era stato di 2.403.475 euro. Per capire meglio le tendenze del mercato guarda alcune opere citate qua sotto.  
Veduta del cortile dell’Imperial Regio Palazzo del Governo a Milano diGiovanni Migliara è tra i lotti più interessanti dell’asta di Pittura dell’Ottocento di Dicembre da Sotheby’s a Milano.
Si tratta di un magnifico esempio di ‘Veduta Urbana’, una tipologia – di grande successo – elaborata dal pittore piemontese. Con precisione e meticolosità, Migliara rappresenta un angolo del cortile di Palazzo Diotti in corso Monforte a Milano, sede del governo imperiale austriaco nella prima metà dell’Ottocento e oggi sede della Prefettura milanese
Realizzato nel 1834, il dipinto viene esposto nello stesso anno all’Esposizione Annuale di Belle Arti di Brera e dal catalogo d’esposizione conosciamo anche il committente, il Conte Franz von Hartig, intellettuale e diplomatico austriaco, nominato Governatore delle Province Lombarde alcuni anni prima. La stima per questo olio su tela di 49×66 cm. è di € 85.000-120.000. AGGIUDICATO A 96.750 EURO

Di alcuni anni più tardi – 1851 – è Piazza delle Erbe a Verona di Carlo Ferrari, detto Ferrarin. Il dipinto continua la tradizione della ‘Veduta Urbana’ di Migliara ma si caratterizza per un personale gusto per il ‘colore locale’ e la Piazza delle Erbe – centro della vita economica e politica di Verona – fu per Ferrarin una costante fonte di spunti pittorici, tanto che a partire dal 1839 propose diversi scorci di questa piazza. Come per la precedente veduta del Migliara, è probabile anche per questo dipinto una committenza austriaca, suggerita sia da un’etichetta sul retro del quadro, sia dal fatto che Ferrarin godette di una notevole fortuna commerciale non solo presso l’aristocrazia locale ma tra i suoi più importanti estimatori e committenti si conoscevano anche il maresciallo Radetzky e l’Imperatore d’Austria, Francesco Giuseppe che nel 1851 visitò il suo studio (olio su tela, cm. 115×93, stima € 50.000-70.000). AGGIUDICATO A 147.150 EURO
Si contrappone alla ‘Veduta Urbana’ la ‘Pittura Naturalista’ di Adolfo Tommasi, tra i maggiori pittori naturalisti toscani di fine Ottocento. Databile al 1884-85, Petriolo presso Firenze è tra i migliori lavori di Tommasi, una rappresentazione chiara, solida e dettagliata della realtà qual’è agli occhi dell’artista toscano che fu tra gli allievi di Carlo Markò il giovane. Questo olio su tela fu presentato nel 1885 all’Esposizione Annuale di Belle Arti di Firenze, l’anno seguente fu esposto a Brera e nel 1888 all’Esposizione Nazionale di Belle Arti di Bologna. Il passaggio del treno – nel nostro caso per Petriolo, borgo nei dintorni di Firenze – è un tema particolarmente amato da Tommasi che affronterà spesso nel corso della sua carriera artistica (cm. 99×201, stima € 250.000-350.000). AGGIUDICATO A 300.750 EURO
La fortuna artistica di Eugenio Cecconi è legata principalmente alle opere di soggetto venatorio, tipiche della pittura naturalista toscana ma appartengono al pittore livornese anche una serie di opere, spesso frutto di commissioni aristocratiche e quindi sconosciute al pubblico, che esaltano l’abilità di Cecconi come vedutista. La Terrazza su mare è un olio su tela di soggetto insolito, dalla pennellata luminosa e veloce che lo fanno datare agli anni Novanta dell’800 (cm. 105×78, stima € 80.000-120.000). INVENDUTO
Tramonto di Giovanni Segantini, già nella collezione Bigazzi di Milano dal 1966 al 1970, può essere considerato tra i suoi primi esempi di pittura simbolista a cui iniziò ad orientarsi nei primi anni Ottanta. La tela in catalogo è caratterizzata da toni cupi ed un colore pastoso che ne fanno uno studio sul colore e il controluce più che un paesaggio con figure (cm. 40×60, stima € 55.000-75.000). INVENDUTOSignificativo esponente della Pittura Divisionista, Emilio Longoni esegue nel 1905 Alba un grande, suggestivo olio su tela nato dai suoi soggiorni estivi in Valtellina, che viene esposto al pubblico quello stesso anno a Venezia alla VI Esposizione Internazionale riscuotendo un grande successo di critica. Nel 1906 il dipinto viene acquistato da Pietro Curletti, imprenditore milanese e mecenate di Longoni (cm. 93×167, val. € 320.000-420.000). INVENDUTO
La Pittura di Figura è ben rappresentata in questo catalogo d’asta con varie tele tra cui un bel Ritratto di signora con la pelliccia di Giuseppe De Nittis. Eseguito tra il 1883 e 1884, il pittore realizza con pennellate veloci e non finite l’abito per concentrarsi maggiormente sul volto della modella che sembra essere identificata con la cameriera Suzon, protagonista del quadro del 1882 di Edouart Manet, Il bar delle Folies-Bergère e famosa modella dell’epoca (cm. 102×52, stima € 70.000-100.0000). INVENDUTO
Raffinato la Testa di donna – Studio dal vero di Francesco Hayez; un olio su tela applicato su cartone del 1870 che ritrae Carolina Zucchi, amante del pittore e sua modella prediletta. L’opera proviene dalla collezione privata degli eredi della giovane milanese ed ha una stima di € 28.000-35.000. INVENDUTO
Nella nota in catalogo è definito “capriccio erotico” l’olio su tela intitolato La coppia, eseguito da Giovanni Boldini nel 1905; si tratta del raffinato esempio di una pittura più privata dell’artista ferrarese che, all’ombra di una produzione più ufficiale ed alla moda, realizza una serie di opere di soggetto più ‘ardito’ e sensuale, in cui spesso la protagonista è Madame de Joss de Couchy, l’amante del pittore (cm. 85×68, stima € 100.000-150.000). AGGIUDICATO A 132.750 EURO E’ invece parte della produzione più celebre di Boldini l’olio su tavola del 1883-85, Cavalieri, in cui viene ritratto un momento di una corsa di cavalli, tra le attrazioni più mondane dell’aristocrazia parigina (cm. 25×34, stima € 40.000-60.000). INVENDUTO
Ispirato dalla cosiddetta “Questione sociale”, Alberto Rossi realizza nel 1887 I Minatori , un olio su tela di grandi dimensioni (cm. 222×143), che diviene una delle sue opere più socialmente impegnate. Il soggetto è tratto da un celebre altorilievo in bronzo realizzato da Vincenzo Vela nel 1883, Le vittime del lavoro, nel quale lo scultore prende spunto dall’apertura del Traforo del San Gottardo (1882) per rappresentare la durezza del mondo del lavoro e le sofferenze causate dal progresso, raffigurando un minatore ferito – forse morto – trasportato dai compagni su una barella. L’opera viene esposta nel 1887 all’Esposizione Nazionale di Venezia e l’anno seguente alla terza Esposizione Internazionale d’Arte di Monaco di Baviera e vanta una ricca bibliografia (stima € 15.000-20.000). AGGIUDICATO A 18.750 EUROChiude il catalogo una sessione dedicata alla pittura napoletana con opere, tra gli altri, diVincenzo Irolli (La Treccia recisa, olio su tela, cm. 82×60, stima € 38.000-55.000),INVENDUTO. E un insolito Carlo Siviero con il dittico Officine: le Macchine, in cui rappresenta gli interni delle officine del complesso metallurgico Corradini alla periferia orientale di Napoli, uno dei principali poli industriali della regione dei primi del Novecento. Probabilmente commissionato dallo stesso industriale svizzero nel 1906 in occasione della fondazione del complesso, l’opera fu inviata nello stesso anno alla 76° Esposizione Internazionale di Belle Arti di Roma (cm. 53×68 ciasc., stima € 8.000-12.000). INVENDUTO

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