AL “FUOCO D’ARTISTA”
Siamo andati a visitarla (dicembre 2008) mentre è in corso una mostra su
Nanni Valentini
“Mio padre era un appassionato ed un collezionista d’arte. Da questo amore, grazie anche all’appoggio di alcuni amici, è nata la nostra Fondazione, una struttura per promuovere l’arte contemporanea” ci racconta il giovane presidente Franco Ambrosetti, che del padre porta anche il nome di battesimo.
“La fondazione – continua – non si presenta soltanto come sede espositiva ma come struttura che promuove nuove forme di comunicazione, conferenze ed attività didattiche con le scuole e gli alunni. La nostra attività è una passione che portiamo avanti in famiglia. All’inizio abbiamo avuto un’impostazione più storica ed abbiamo trattato nomi famosi, da Fontana a Valerio Adami che, facendoci da traino, ci hanno dato la possibilità di farci conoscere. Una volta diventati una struttura rinomata come qualificata, abbiamo iniziato a promuovere anche le attività di giovani artisti. Nel limite di una piccola fondazione di provincia cerchiamo di fare il possibile – conclude – per promuovere l’arte contemporanea”.
Nel percorso della Fondazione si inserisce anche il nome di Nanni Valentini, artista scelto dal curatore e consulente scientifico Paolo Campiglio. Le 50 opere esposte sui tre piani della palazzina, dai disegni alle sculture, passando per le installazioni, “difficilmente si possono vedere in altri contesti” spiega Campiglio. Formatosi nella Milano di Lucio Fontana, dei fratelli Giò e Arnaldo Pomodoro e di Emilio Scanavino, dalla seconda metà degli anni Cinquanta Valentini si è affermato come personalità di spicco nella ceramica d’autore, sviluppando una vena che si ricollega all’informale.
“Nel corso degli anni Settanta la povertà della materia e la tendenza installativa hanno condotto lo scultore – racconta il curatore – a un ripensamento sulle origini e sul frammento: la sua ceramica si va così arricchendo di elementi archetipici e antropologici, anche con riferimento al paesaggio”. L’elemento formale del “vuoto” ha nelle opere spessore plastico. La materia, identificata con la “terra”, diventa poetica. L’opera del maestro scomparso nell’85 ha in sé gli estremi della cultura occidentale delle radici e le suggestioni, ora del mito – come nella serie scultorea “Volti dei profeti”, nell’installazione “Il filo d’Arianna” o nella splendida opera in grés Gorgone Medusa (1982) – ora degli elementi: la terra, l’acqua, il fuoco e l’aria, materiali primi della ceramica.
Questi quattro elementi hanno ispirato Paolo Campiglio, docente di storia dell’arte contemporanea all’Università di Pavia e consulente degli Ambrosetti, nella stesura del suo programma quadriennale dedicato all’arte contemporanea. Tema per il 2008-2009 sarà il “Fuoco d’artista”. Il fuoco nell’arte dai primi del Novecento ai giorni nostri. Dalle fantasie incendiarie futuriste alle combustioni di Alberto Burri. Dalle installazioni di Yves Klein alla forza dei materiali negli artisti dell’Arte Povera come Giovanni Anselmo, con il quale è prevista una conversazione a Palazzo Panella il 26 febbraio 2009. L’elemento ricompare come archetipo di purificazione nelle performances di artisti degli anni Settanta ed oggi video artisti lo interpretano in senso installativo attraverso un medium di leggerezza e luce. E’ il caso di Fabrizio Plessi che sarà in Fondazione il 21 maggio prossimo per parlare dì sé e delle sue creazioni realizzate nel “segno del fuoco”.
12 dicembre 2008 – 12 marzo 2009
Nanni Valentini: il canto della terra
A cura di Paolo Campiglio
Fondazione Ambrosetti Arte Contemporanea
Palazzo Panella, Via Matteotti 53, Palazzolo sull’Oglio (BS)
Orari da lunedì a venerdì 9-13 / 14.30-18.30
Sabato 15-19. Domenica e festivi su appuntamento.
Ingresso libero
Catalogo Silvana Editoriale
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