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Chi compra guarda solo il nome?

Il dipinto dal titolo “Uzor” di Vladimir Putin aggiudicato a 870 mila euro ad un asta di beneficienza

 

Chi compra guarda solo il nome? La provocazione lanciata dall’artista Nadezha Anfalova per un nobile fine, un’asta di beneficienza, sfocia nel grottesco. Un quadro dal titolo “Uzor” (Arabeschi alla finestra) che porta la firma del presidente uscente russo Vladimir Putin è stato infatti venduto per 37 milioni di rubli (circa 870 mila euro) nell’albergo Europa di San Pietroburgo ad una piccola galleria d’arte di Mosca del quartiere chic della “Rubliovka”. L’incasso dell’asta è destinato ad un ospedale pediatrico locale e al restauro della chiesa di Santa Caterina nell’ex residenza imperiale di Tsarkoie Silo (la città di Pushkin), vicino a San Pietroburgo. Ma si può parlare di vera arte? L’opera, che come riporta l’agenzia Reuters, è stata rifinita da un artista professionista, rappresenta una nevicata vista attraverso i vetri di una finestra. Il dipinto è stato presentato all’asta lo scorso 17 gennaio con le parole “Ecco a voi un nuovo artista”, con un prezzo di partenza di 20.000 rubli, come gli altri lotti.
Secondo Nadezhda Anfalova, l’artista russa che ha presentato l’asta, il premier russo avrebbe realizzato il suo dipinto in un quarto d’ora, tutto da solo. E senza l’aiuto di nessuno, smentendo le altre notizie a riguardo. Anfalova non aveva dubbi: sarà il pezzo più gettonato della serata. “Chi compra guarda il nome”, aveva detto usando toni provocatori.
“E’ un’opera unica nel suo genere, la prima e probabilmente l’ultima di questo pittore”, ha spiegato Natalia Kurnikova, titolare della galleria acquirente.
“Di tutti i dipinti presentati, questo era il migliore”, ha detto annunciando di intendere esporla presto al pubblico.
La cifra raggiunta dal dipinto rappresenta la quasi totalità dell’incasso (oltre 40 milioni di rubli) della trentina di opere realizzate da altrettanti vip russi e più del triplo del precedente record stabilito dalla governatrice dell’ex capitale degli Zar, la fedelissima Valentina Matvienko (11 milioni di rubli nel 2007 per la sua “Tempesta di neve”). I partecipanti, tra cui la cantante lirica Anna Netrebko, la stella del balletto del “Marinski” Uliana Lopatkina e il cantante rock Serghei Shnurov, avevano dipinto un’opera prendendo spunto ciascuno da una lettera dell’alfabeto russo e ispirandosi alla novella di ambientazione ucraina, “La vigilia di Natale” di Nikolai Gogol, in occasione dei 200 anni della sua nascita.
A Putin era toccata la U, trasformata in “Uzor”, ossia ricamo, come quello rosso delle tende che incorniciano la finestra ricoperta di neve di una casa di campagna. Tutti i 26 lavori in mostra, tra cui i dipinti del sindaco della città Valentina Matviyenko, avevano la particolarità di essere tutti realizzati su un “tessuto da cappotto”, in riferimento alla famosa novella di Gogol, Il cappotto, irrisione mordente dei vari strati della società rappresentati come corrotti, viziosi e involontariamente ridicoli. E insieme, apologia del grottesco. Operazione quanto mai riuscita.

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