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La parola ai giurati

Al teatro Eliseo, dal 3 al 22 marzo, Alessandro Gassman porta in scena La parola ai giurati, celebre testo scritto dal commediografo statunitense Reginald Rose nel 1954.  L’azione si svolge a New York, negli anni ’50, in una torrida giornata di agosto: una giuria popolare composta da dodici uomini (di età, ceto sociale e origini diversi), è chiamata a pronunciare un verdetto circa la colpevolezza di un sedicenne ispano-americano accusato di parricidio. Le prove presentate durante il processo sembrano indicare chiaramente che sia il ragazzo l’unico responsabile del brutale omicidio: tutti i giurati sono pronti a condannare l’imputato alla sedia elettrica, senza alcuna esitazione. Quando sembra essere stata raggiunta l’unanimità necessaria a emettere la condanna, uno dei giurati si oppone: il suo voto contrario rimette tutto in discussione, e il caso deve essere nuovamente analizzato dal principio. Nell’afosa stanza del consiglio cominciano dunque a serpeggiare malumori e nervosismi, eppure nessuno potrà mettere a tacere la coscienza di questo giurato senza nome: sarà proprio grazie alla sua lucidità e alla sua determinazione che l’uomo riuscirà a cambiare il destino del giovanissimo imputato. Fino ad arrivare ad instillare il dubbio negli altri giurati e a capovolgere il verdetto…
Nella doppia veste di attore e regista (accompagnato sul palco da altri 11 eccellenti interpreti: Manrico Gammarota, Sergio Meogrossi, Fabio Bussotti, Paolo Fosso, Nanni Candelari, Emanuele Salce, Massimo Lello, Emanuele Maria Basso, Giacomo Rosselli, Matteo Taranto, Giulio Federico Janni), Gassman dà prova del livello di maturità artistica raggiunto in oltre venti anni di lavoro: più di due ore di spettacolo per coinvolgere il pubblico in un’appassionante vicenda giudiziaria e soprattutto umana, che spinge inevitabilmente a riflettere sulla profonda illegittimità della pena capitale. Possono infatti degli uomini (ognuno con le proprie frustrazioni, con la rabbia repressa, i rancori) decidere della vita o della morte di altri uomini?
Perfetto il rapporto tra la meticolosa e attualissima regia di Gassman e l’intensità del testo di Rose (ben tradotto da Giovanni Lombardo Radice, che ha avuto cura di rendere il linguaggio più moderno e vicino alla sensibilità odierna): in un efficace sistema di trasparenze e proiezioni, la vicenda si costruisce su una serie di incastri e serrati botta e risposta risultando davvero convincente e talmente ben recitata da apparire reale. Il pubblico, pronto a spiare dal buco della serratura, si trova naturalmente immerso in un vortice di emozioni contrastanti che hanno il sapore della verità.
Un manifesto contro la pena di morte, senza pietismi né banalità: La parola ai giurati celebra “il ragionevole dubbio” come arma di difesa nei confronti dell’ingiustizia e dei pregiudizi. In onore di una “ragione” che acquista ancora più forza quando si unisce al sentimento e all’umanità dell’uomo.

Informazioni utili:
La parola ai giurati
dal 3 al 22 marzo
Teatro Eliseo
Via Nazionale 183 – Roma
Tel. 064882114
www.teatroeliseo.it

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