ArsLife ha intervistato la direttrice scientifica (insieme a Pier Luigi Sacco e Carlos Basualdo) del festival di Faenza (17 – 19 aprile 2009), dedicato all’arte contemporanea internazionale e ai suoi protagonisti, quest’anno incentrato sulle Biennali
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Le mostre periodiche d’arte contemporanea sono eventi che possono costare relativamente poco, se confrontate ai costi di una mostra d’arte antica scientificamente fondata. In questo senso, il contemporaneo si presta a essere anche “improvvisato” e a essere appoggiato da politici che desiderano riempire i propri siti di “eventi”. Sottolineato questo lato utilitaristico, rileverei anche che molto spesso più che di mostre si tratta di fiere che hanno un risvolto mercantile molto preciso: l’arte contemporanea è una merce che non costa quasi nulla nella fase di produzione e può rendere moltissimo alla vendita, Ovviamente rappresenta per il compratore anche un rischio totale, ma in tempi in cui ci sono molti soldi da spendere – e fino a poco tempo fa questa era la situazione – il rischio nell’investimento non è un ostacolo. Non possiamo che rilevare, però, come ci sia un desiderio di contemporaneo e di pensiero sul presente più forte di quanto non si tenda a credere. Le Biennali serie non sono più di trenta nel mondo e per “serio” intendo con un progetto curatoriale che coinvolge direttamente gli artisti e che tenta di dare un volto al presente e al futuro prossimo attraverso quel linguaggio per oggetti e per immagini che sono appunto le opere d’arte e le mostre che le raccolgono.
Cercando in una rosa di protagonisti che abbiano vissuto le biennali da molti punti di vista: chi come Runa Islam vi ha trovato un modo di lavorare (è in quell’occasione che è nata la coppia con Tobias Putrih), chi vi ha allestito un padiglione nazionale (Penone), chi vi ha partecipato cedendo il proprio spazio a un gruppo e di fatto rifiutando una partecipazione evidente e capace di fare curriculum (Pietroiusti). Gli artisti inoltre parleranno, insieme con i curatori, di quale alchimia possa crearsi appunto nel loro rapporto. Una delle caratteristiche delle Biennali, rispetto a mostre personali in gallerie o in musei, è il fatto che l’opera venga inserita in un contesto e che l’artista sia chiamato a rispondere, appunto, a questo contesto che è poi lo schema mentale e poetico voluto dal curatore. La figura del curatore è stata, non a caso, oggetto di moltissimi studi negli ultimi anni, quasi fosse il nuovo protagonista del mondo dell’arte e certamente un artefice che non può essere limitato nel ruolo di “facilitator”; non è un organizzatore, non è uno storico, non è un semplice amico degli artisti. IL festival cercherà di ricapitolare anche i temi, appunto, di questa relazione relativamente recente, artista/curatore.
In realtà è stato un progetto nato con molta semplicità. E’ stata un’esigenza emersa dal dialogo tra me, Pier Luigi Sacco e Carlos Basualdo. La scelta di orientare il festival sulla città di Faenza è stata anch’essa spontanea: la città si è mostrata fin da subito ricettiva e collaborativi nell’accoglienza dell’evento.
Innanzitutto grazie agli artisti invitato il pubblico entrerà nel mondo delle Biennali. Novità assoluta sarà il ciclo dentro l’opera: una carrellata di eventi non stop, pensata per per cogliere direttamente alcuni dei meccanismi alla base del sistema dell’arte. In un festival dedicato all’arte contemporanea, ma privo di mostre, il pubblico potrà ugualmente provare l’esperienza del contatto con l’opera d’arte, visitando “virtualmente” mostre internazionali lontane e vicine. Ogni relatore, infatti, sarà invitato a selezionare un’opera da una biennale e a dedicargli un racconto, aperto a tutti, che ne toccherà scelte e premesse, contenuti e aneddoti curiosi. Interverranno, tra gli altri, la coppia Tarry & McCallum che presenterà, in un dibattito con la curatrice Eva Diaz, il proprio progetto per la Biennale Prospect 1. New Orleans. Cornelia Lauf, curatrice, si confronterà con Ken Lum, autore di indimenticabili progetti per le biennali di Istanbul e di Gwuangju. Non mancheranno poi, nella programmazione del festival, le testimonianze di artisti italiani come Liliana Moro, intervistata da Milovan Farronato, Claudia Losi, Luca Trevisani e Nico Vascellari.
Torneranno, inoltre, la speciale striscia quotidiana, a cura del grande critico d’arte italiano Achille Bonito Oliva, con due “solo show” a sorpresa, e i discorsi sulle pratiche curatoriali, all’interno del ciclo le biennali dei curatori. Temi: installazione, scelta degli artisti, mutamenti ed evoluzione nel tempo delle grandi esposizioni.
Il festival fornirà anche anteprime sulla programmazione internazionale nel ciclo cooming show, dove si susseguiranno presentazioni di biennali a venire, come l’edizione 2009 di Istanbul a cura del collettivo WHW/What, How & For Whom. Saranno poi raccontate le anteprime dal Padiglione Italiano della Biennale di Venezia, con i curatori Beatrice Buscaroli e Luca Beatrice.
Il festival riproporrà, infine, i percorsi sulle contaminazioni tra arte e settori affini, che vedranno intervenire, come già nell’edizione 2008, personalità del mondo della moda, del design, dell’architettura.
Tra i progetti speciali dell’edizione del festival 2009, il festival dell’arte Contemporanea inaugura la nascita dei Quaderni del festival, una collana di pubblicazioni dedicata ai temi e ai contenuti più interessanti del dibattito sull’arte contemporanea, attraverso le parole del festival.
comunicato stampa
SECONDA EDIZIONE DEL FESTIVAL DELL’ARTE CONTEMPORANEA DI FAENZA
17 – 19 aprile 2009
Intitolata On biennials/Tutto sulle biennali, la seconda edizione del festival si svolgerà dal 17 al 19 aprile 2009, configurandosi come un viaggio, che, sotto la direzione scientifica di Angela Vettese, Carlos Basualdo, Pier Luigi Sacco, porterà il pubblico ad esplorare il fenomeno globale di una “biennalizzazione” che non registra battute d’arresto, tanto che oggi si possono contare oltre 80 grandi mostre a cadenza periodica, dalla Biennale di Venezia, “la mamma” di tutte le biennali, che inaugurerà la sua prossima edizione a giugno 2009 sotto la direzione artistica di Daniel Birnbaum, a Documenta, passando per le più esotiche, come la Biennale di Sydney e Sharjah, fino alle novità, come la Biennale di Brussels e Prospect New Orleans.
Con queste premesse, il festival toccherà le biennali piu significative del panorama internazionale, attraverso le testimonianze dei diretti protagonisti. Il racconto di opere indimenticabili e di progetti inediti, il legame con aspetti e temi sociali, il rapporto con il territorio in un sistema ormai globale, le contaminazioni dell’arte con gli altri settori creativi, dalla moda al design, saranno oggetto di dibattiti, conversazioni e tavole rotonde, per un itinerario, in soli tre giorni, verso le rotte dell’arte più affascinanti.
Protagonisti indiscussi saranno gli artisti, che nel ciclo le biennali degli artisti, racconteranno esperienze, impressioni e progetti nell’ambito delle proprie partecipazioni alle grandi mostre. Tra questi, Runa Islam: originaria del Bangladesh, classe 1970, è già una star. Il suo curriculum vanta la presenza a prestigiose biennali, come Manifesta, la Biennale di Venezia e quella di Siviglia, oltre che la selezione nella short list del Turner Prize 2008. Insieme a lei, si racconteranno all’interno dello stesso ciclo, Jannis Kounellis, menzione d’onore alla Biennale di Venezia 1993 e Luigi Ontani, grandi nomi dell’arte italiana e protagonisti di innumerevoli occasioni espositive internazionali, Tomas Saraceno, argentino, con un’esperienza pluriennale ed eterogenea in fatto di mostre ricorrenti, Francesco Vezzoli, tra gli artisti italiani più amati al mondo, protagonista, insieme a Giuseppe Penone, del Padiglione Italia della scorsa Biennale di Venezia.
Una novità assoluta sarà il ciclo dentro l’opera: una carrellata di eventi non stop, pensata per chi l’arte la vuole toccare con mano e capirla nei meccanismi interni. In un festival dedicato all’arte contemporanea, ma privo di mostre, il pubblico potrà ugualmente provare l’esperienza del contatto con l’opera d’arte, visitando “virtualmente” mostre internazionali lontane e vicine. Ogni relatore, infatti, sarà invitato a selezionare un’opera da una biennale e a dedicargli un racconto, aperto a tutti, che ne toccherà scelte e premesse, contenuti e aneddoti curiosi. Interverranno, tra gli altri, la coppia Tarry & McCallum che presenterà, in un dibattito con la curatrice Eva Diaz, il proprio progetto per la Biennale Prospect 1. New Orleans. Cornelia Lauf, curatrice, si confronterà con Ken Lum, autore di indimenticabili progetti per le biennali di Istanbul e di Gwuangju. Non mancheranno poi, nella programmazione del festival, le testimonianze di artisti italiani come Liliana Moro, intervistata da Milovan Farronato, Claudia Losi, Luca Trevisani e Nico Vascellari.
Torneranno, inoltre, la speciale striscia quotidiana, a cura del grande critico d’arte italiano Achille Bonito Oliva, con due “solo show” a sorpresa, e i discorsi sulle pratiche curatoriali, all’interno del ciclo le biennali dei curatori. Temi, installazione, scelta degli artisti, mutamenti ed evoluzione nel tempo delle grandi esposizioni saranno oggetto di conversazioni che vedranno tra i protagonisti Adam Budak, curatore di Manifesta 7, Nicolas Bourriaud, che a febbraio curerà la TATE Triennial, Dan Cameron, che presenterà il progetto di Prospect New Orleans la cui prima edizione si è appena conclusa, Hans Ulrich Obrist, curatore di fama internazionale e protagonista di numerose grandi mostre, tra cui la Triennale di Yokohama 2008, Massimiliano Gioni, direttore artistico della Fondazione Nicola Trussardi di Milano e curatore della nascente triennale Younger than Jesus, Carolyn Christov – Bakargiev, direttrice del Museo D’Arte Contemporanea Castello Di Rivoli e della prossima Documenta, Kassel, e Francesco Bonami, che curerà la Biennale del Whitney Museum, prevista per il 2010, solo per fare alcuni nomi.
Il festival fornirà anche anteprime sulla programmazione internazionale nel ciclo coming show, dove si susseguiranno presentazioni di biennali a venire, come l’edizione 2009 di Istanbul a cura del collettivo WHW/What, How & For Whom. Saranno poi raccontate le anteprime dal Padiglione Italiano della Biennale di Venezia, con i curatori Beatrice Buscaroli e Luca Beatrice.
Il festival riproporrà, infine, i percorsi sulle contaminazioni tra arte e settori affini, che vedranno intervenire, come già nell’edizione 2008, personalità del mondo della moda, del design, dell’architettura.
Tra i progetti speciali dell’edizione del festival 2009, il festival dell’arte Contemporanea è inoltre lieto di annunciare, in collaborazione con Electa, la nascita dei Quaderni del festival, una collana di pubblicazioni dedicata ai temi e ai contenuti più interessanti del dibattito sull’arte contemporanea, attraverso le parole del festival.
Tutte le novità sul programma e la seconda edizione del festival sono on line dal 25 gennaio sul sito www.festivalartecontemporanea.it che, in una veste rinnovata, fornirà notizie e continui aggiornamenti. Il festival dell’arte Contemporanea è un progetto di goodwill, www.good-will.it, nell’ambito della sua attività di laboratorio per l’ideazione, la progettazione e la realizzazione di percorsi innovativi nel campo della cultura e della creatività.