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E’ passata a nuttatata

Riflessione al vetriolo     

E’ passata a nuttatata e ci lasciamo alle spalle anche Basel, ultima tappa del lungo tour che ha visto scaracollare gli addetti ai “livori” da un vernissage all’altro, da una pre-preview all’altra, da Venezia giù, fino all’ultima stanzetta dell’ex fabbricone che ospita Liste, uno dei mille tentacoli della “testa” Art-Basel.

A parte i soliti birignao che sembrano la parodia della parodia della signorina snob fatta da Franca Valeri: “Basta faraglioni, voglia di alpi,.. di Zeno Colò…” Basta eccessi, voglia di minimal, di arte povera, di valori…che dire della fiera?

Molto brevemente si può dire che per gli amanti dell’arte una visita a Basilea è sempre quel che si dice un bel vedere: niente effetto “obei-obei”, grande professionalità come sempre e dispiego di opere di livello che rappresentano un ampio spettro di gusti ed orientamenti culturali.

La sezione Art Unlimited poi pare un’altra biennale dove più di sessanta artisti di varie nazionalità hanno realizzato, in collaborazione con le rispettive gallerie che li rappresentano ed il contributo di quel che rimane dell’UBS, progetti faraonici, nella maggior parte dei casi veri monumenti al proprio amatissimo ombelico.

Per quel che concerne il business -perché questa è la vera domanda- come è andata?

Difficile, signora mia, dare una risposta incontrovertibile. Vale qui quel che è valso per le elezioni europee dove gruppi politici che si attendevano la catastrofe davanti ad una sonora sconfitta esultano come fosse una vittoria. Le dimensioni non sono queste ma il tono sì. Non si è verificata una catastrofe, da molti temuta, ma il mercato ha confermato, come inevitabile, le ricadute della difficile congiuntura economico-finanziaria accentuata dallo sfavorevole rapporto euro-dollaro che pone gli acquirenti americani, pochi, in posizione di grande svantaggio. Quindi motori avanti-adagio e navigazione a vista.

Detto questo la partecipazione del pubblico, meno numeroso del solito, è super qualificata e realmente internazionale: qui ci vengono, come noto, veramente da tutto il pianeta.

Vale la pena ricordare poi due grandi esposizioni, tra le altre, che la città offre a contorno del “fierone”: Alberto Giacometti presso la Fondazione Beyeler fino all’11 ottobre e Vincent Van Gogh al Kunstmuseum dal titolo Between earth and heaven: the landscapes,fino al 27 settembre. Sono occasioni che meritano il viaggio anche a fiera chiusa, magari passando per Colmar (Francia) a gettare un’occhio alla grandiosa pala di Matthias Grunewald (Altare di Issenheim) al Museo Unterlinden. Per gli interessati: in zona potete fare delle grandiose tappe eno-gastronomiche che non dimenticherete facilmente e sottrarvi così alle spropositate ed ingiustificate elvetiche esosità.

Buon viaggio!

in punta di pennino il Vostro LdR

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