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Il saprofita di Verona

Riflessione al vetriolo

Aiuto, c’è un saprofita in fiera! Sì, ad ArtVerona, la fiera d’arte che è or ora terminata (dal 17 al 21 settembre) tra gli artisti che vi esponevano si nascondeva un perfido saprofita, ed in effetti il paraculo che “se ne approfitta” c’era, ed è stato identificato nella persona di Giuseppe Veneziano. L’artista è stato incolpato di blasfemia per aver esposto nello stand di una nota galleria il dipinto dal titolo “Madonna del Terzo Reich” che raffigura la Santa Vergine con in braccio un Hitler-Bambin Gesù. Indignazione, scandalo e parapiglia tanto da indurre -pare, dicitur, la voce non è confermata- la direzione della fiera ad acquistare il dipinto per interposta persona, pagando l’opera oltretutto ben più cara della cifra inizialmente richiesta, per sedare così la polemica ed evitare l’effetto censura, con ulteriore piagnisteo generale. Se è vero chapeau!

Comunque sia, questo è stato l’evento nell’evento che ha infuso un poco di vita in un’altrimenti catatonica manifestazione ordita dai soliti venditori di moquette ai danni di galleristi pollastri e dell’associazione che li riunisce, incapace persino di negoziare gli esorbitanti prezzi di partecipazione. Bene, tornando al nostro eroe, dobbiamo ammettere che è riuscito a realizzare contemporaneamente quello che l’ecosistema gli chiedeva per assolvere il suo saprofitico destino e la sua mission di artista, assorbendo vita da quel vegetale in decomposizione del contemporary che peraltro rivolge le appassite foglie ad ogni raggio di luce mediatico, illudendosi di poter generare così nuova linfa.

Una bella battaglia fra zombi che vede prevalere il simpatico Giuseppe Veneziano il quale, sorretto da una buona dose di primitiva furbizia, annusa sovente “il caso” che può portarlo al centro dell’attenzione. Certo è che, senza il fondamentale supporto dell’incredibile dabbenaggine degli indignati perenni, il suo lavoro decontestualizzato dal clamore mediatico, scusate but I’m so contemporary, risulterebbe per quello che è, vale a dire una cialtronesca stupidaggine.

Ma dato che siamo uomini di mondo plaudiamo alla capacità del nostro eroe di galleggiare su un guscio di noce, novello Chance il Giardiniere, sospinto dal dolce favonio propiziato dalla depressione atmosferica generata dal vuoto delle zucche. In un mare di merda.

in punta di pennino il Vostro LdR

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