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Roma vincit I

Sconosciuta ai più, la Centrale Montemartini a Roma vicino al Gasometro è straordinario esempio di riconversione di una centrale termoelettrica fine ‘800, prima “bonificata” in museo industriale indi arricchita, con l’illuminata lungimiranza che difetta quasi ovunque da noi, da un progetto che si avvale dell’immenso patrimonio archeologico della Capitale.
In tempi recenti vengono trasferiti dal fertile ventre dei magazzini di Palazzo dei Conservatori in Campidoglio innumerevoli reperti statuari d’età repubblicana e imperiale oltre a svariati originali greci del V-II secolo a.C. E, fin qui, si avrebbe un esempio, ancorché da plaudere, di ottimizzazione degli spazi. Ma, per una volta, gli allestimenti sono scelti considerando anche una dimensione altamente scenografica, assicurato il percorso educativo. Così Dafne sfugge ad Apollo fra una turbina e un separatore centrifugo, mentre Pathos, figlio d’Afrodite, si strugge al pensiero della persona lontana davanti a una parete di tubazioni per caldaia a vapore.
Non sembra quasi reale. Il canone di bellezza contemporaneo, fatto di contrasti irrisolvibili e di equilibri irrealizzabili, qui, senza troppi clamori né petizioni di successo, giunge alla perfezione.
Museo Centrale Montemartini (circuito Musei Capitolini, Roma)
Via Ostiense 106 – 00154 Roma
Tempo di visita, secondo ArsLife: da un’ora e un quarto all’infinito, dipende dal “rapimento” e dall’ispirazione personale

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