L’esposizione celebra la
figura poliedrica di Gillo Dorfles (Trieste 1910) ponendo l’accento sulla sua identità di artista, oltre che critico d’arte ed estetologo con laurea in medicina e psichiatria, in rapporto alla città di Milano. Verranno infatti esposte circa 200 opere tra dipinti, disegni, sculture, grafiche, gioielli e ceramiche dagli
esordi metafisico-surreali all’adesione al
Movimento Arte Concreta nel decennio 1948-1958, fino alle recenti, originalissime composizioni pervase da una sottile ironia.
Fin dagli anni giovanili – i primi lavori risalgono agli anni ’30 – Dorfles si e’ dedicato con passione alla pittura, seguendo una vena metafisica surreale. Si tratta di composizioni fantastiche dipinte a tempera grassa all’uovo, una tecnica usata dai maestri del -400 e adottata in tempi moderni da pochi, raffinati pittori.
Nel 1948, con Munari, Soldati e Monnet, e’ tra i fondatori del Movimento Arte Concreta, movimento d’avanguardia che reagisce polemicamente tanto ai dogmi della figurazione quanto a quelli dell’astrazione postcubista. In quest’ambito, centrale diviene il ruolo di Dorfles quale critico e teorico. I –concretisti italiani– si battono per l’assoluta libertà e indipendenza dell’arte da qualunque ideologia, ponendosi in polemica diretta contro ogni condizionamento esteriore all’arte e soprattutto contro la pittura neorealista, vittima di strumentalizzazioni politiche. Gli aderenti al MAC aspirano a consolidare legami con il mondo della produzione, il loro desiderio di crescita industriale li rende attenti alle nuove tecniche e ai nuovi materiali in una città, come Milano, attraversata da un forte desiderio di ricostruzione e di sviluppo dopo i drammatici eventi bellici.
Altro tema centrale per il MAC e’ rappresentato dalla sintesi delle arti, un effettivo rinnovamento del gusto alla luce della interdisciplinarientà in tutti i settori della vita moderna, fondendo in un unico corpo pittura, scultura, design, architettura, grafica. Questa auspicata collaborazione tra gli artisti del MAC e il mondo dell’industria italiana porterà alla realizzazione di alcune mostre in cui l’arte viene posta al servizio della tecnica; ricordiamo le due tenutesi alla Saletta dell’Elicottero a Milano, nel 1952, che vedono la partecipazione anche di Dorfles: Materie plastiche in forme concrete e 2° Mostra di Esperienze e di Sintesi tra le Arti: Studi per forme concrete nell’Industria Motociclistica.
Segue un periodo di inattività artistica, in cui Dorfles pubblica numerosi libri, tra i quali -Le oscillazioni del gusto-, -Il Kitsch-, nonche’ numerosi volumi dedicati all’architettura e al design. Insegna nel frattempo Estetica presso l’Università degli Studi di Milano e l’Università di Cagliari.
Agli inizi degli anni -80 riprende a disegnare e a dipingere, creando inediti personaggi, organismi anomali, indefinibili, nati da contaminazioni tra mondo umano, animale e vegetale, fluttuanti e dinamici in un perenne processo di evoluzione: una pittura libera, carica di immagini fantastiche, dove l’immagine torna nell’opera, non piu’ dalla natura esteriore, ma piuttosto da quella interiore dell’artista, assumendo gli infiniti aspetti e la poesia che le relazioni delle forme suggerite dalla fantasia possono determinare.
Senza Titolo, 1940. Tempera grassa all’uovo su cartoncino
In mostra saranno esposte circa 200 opere, in prevalenza dipinti, disegni e opere grafiche, ma anche una selezione di ceramiche e gioielli. Oltre alla collezione personale dell’artista e di altre collezioni private italiane, verranno presentate opere provenienti da musei italiani, tra cui il CSAC – Centro Studi e Archivio della Comunicazione di Parma.
Completano l’allestimento una sezione fotografica dove verranno presentati i ritratti dell’artista insieme ad amici intellettuali ed artisti; una sezione documentaria con i volumi piu’ celebri di Dorfles e un video con interviste a Dorfles a cura di critici e artisti.
Mazzotta – Dorfles e’ un binomio che nasce con la pubblicazione del -Kitsch-, nel 1968. Giunto alla sua settima edizione, il volume di Gillo Dorfles esamina il fenomeno dilagante, subdolo e corrosivo del kitsch, sempre piu’ insinuato nelle strutture della società dei consumi di cui e’ diretta emanazione. Successivamente, nel 1979, Mazzotta pubblica -Mode & Modi-, altra bibbia del costume contemporaneo. L’attività del pittore e’ parallelamente seguita dal mecenate e collezionista Mazzotta, che acquista una serie di sue opere. In seguito, nel 2001, Mazzotta pubblica il catalogo della mostra su Dorfles e gli artisti del MAC, tenutasi al PAC.
Presso le
Edizioni Mazzotta sta per essere ultimato il catalogo ragionato dell’opera di Dorfles, a cura di Luigi Sansone, quale indispensabile strumento per conoscere l’intera produzione dell’artista.
Il nuovo progetto di Palazzo Reale nasce dall’esigenza di rendere pienamente conto dell’imponente vena artistica di Gillo Dorfles, in assoluta autonomia rispetto alla dimensione del critico e saggista.
CATALOGO MOSTRA
Edizioni Gabriele Mazzotta
GILLO DORFLES – Catalogue Raisonné
A cura di Luigi Sansone
Testi di Luigi Sansone e Claudio Cerritelli
Edizioni Gabriele Mazzotta
MODE & MODI
A cura di Gillo Dorfles
Edizioni Gabriele Mazzotta
INFORMAZIONI UTILI
GILLO DORFLES: L’AVANGUARDIA TRADITA
A cura di Luigi Sansone
Palazzo Reale, Milano – Piazza del Duomo 12
26 febbraio – 23 maggio 2010
Orario: lunedì 14.30-19.30 | da martedì, mercoledì, venerdì e domenica 9.30-19.30 | giovedì e
sabato 9.30-22.30
Biglietto d’ingresso: intero € 8,00; ridotti € 6,00; ridotto speciale scuole e gruppi € 4,50
Il servizio di biglietteria termina un’ora prima della chiusura della mostra
* Variazione su due cerchi, 1950. Olio e tempera su cartone