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Muse

“The Resistance” è il titolo del loro ultimo album, oltre ad essere il disco che li sta portando in tour in giro per il mondo. I Muse reistono per più di due ore dal vivo. I Muse resistono e continuano ad essere una grandissima band ormai fin dal lontano ’93, anno di formazione del gruppo. Ieri sera, 8 Giugno 2010, siamo riusciti a partecipare ad uno dei più bei concerti dell’estate presso il mitico stadio San Siro di Milano. I Muse dal vivo sono un gruppo che rendono ancora di più che su disco e ieri sera -per loro fortuna- sono stati concessi ben 80 decibel anziché 78 e dire che i Muse ne hanno approfittato è dire poco. Il suono, durante i brani più rock, era comunque un po’ troppo distorto e San Siro fa disperdere un po’ troppo la musica. Nonostante tutto, la band di Matthew Bellamy è riuscita ad eseguire un live impeccabile. Il palco sembrava quasi una navicella spaziale. Le luci erano stratosferiche e San Siro ha registrato, inevitabilmente, il tutto esaurito. Il concerto si è aperto con il primo singolo estratto da “The Resistance” “Uprising”, per poi proseguire con grandi successi come “Supermassive Black Hole”,  “Starlight”, “Map of the Problematique!”, “New Born”, “Hysteria “, “Time is running out”, Black Holes and Revelations”, “Feeling good” e tanti altri, per concludere, dopo un doppio bis, con la bellissima “Plug in baby” e l’esplosiva “Knights of Cydonia”, ultimo brano che ha segnato la fine del live. Momento topico del concerto? Vi sembrerà strano, ma è stato quello in cui il cantante dei Jet (vicino di casa sul lago di Como di Matthew)  è salito sul palco per eseguire insieme ai Muse la cover degli AC/DC “Back in Black”, brano che ha mandato letteralmente in delirio San Siro. Altro particolare, non meno degno di nota, ma che non abbiamo la certezza di poter confermare, è il momento in cui Matthew, alla fine di un suo brano, ha eseguito un pezzo strumentale della canzone “D7” dei Nirvana, alla fine del quale il leader dei Muse ha lanciato e distrutto la sua chitarra. Che sia stato un tributo a Kurt Cobain, dato che i Muse hanno iniziato la loro carriera eseguendo anche cover dei Nirvana? Purtroppo non lo saperemo mai. Il concerto è stato soddisfacente, non c’è che dire, ma forse sono stati eseguiti troppi successi commerciali e non molte “chicche” un po’ meno famose ma davvero stupende. Un esempio tra tutti i brani di “Showbiz” il loro primo capolavoro uscito circa nel ’99, totalmente escluso dalla scaletta. Che anche per loro questo disco non li rappresenti più? Sarebbe un vero peccato.

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