3 SECOLI DI ARTE AMBROSIANA
dal 6 ottobre 2010 al 6 gennaio 2011, Palazzo Reale – Milano
Il sacro che sfida il profano: San Carlo Borromeo e il Sacro Lombardo vis a vis al dissacratore Cattelan. L’Arcangelo Michele di Hayez che sembra piombare sulle opere dell’irridente artista padovano per riportare la città sulla retta via.
Palazzo Reale fino al 6 gennaio 2011 dedica il suo tributo al “Sacro Lombardo” in stanze blu celestiale volte a raccogliere l’opera religiosa ambrosiana attraverso 3 secoli di pittura sacra, alla ricerca dell’identità e del carattere lombardo dagli inizi del ‘600 fino alla fine dell’800. Unica eccezione dell’allestimento la sala interamente rossa che rende gli onori a San Carlo di cui ricorre il quarto centenario della canonizzazione (1610-2010).
Proprio sulla figura dell’arcivescovo, dall’inconfondibile ascetico profilo, e l’importanza che il Santo ha per la chiesa, verte tutta l’esposizione: una riflessione sul rinnovamento e lo sviluppo dell’arte religiosa con la riforma e la riaffermazione della dottrina cattolica della Chiesa lombarda. Il sottotitolo della mostra, “dai Borromeo al Simbolismo“, denota l’itinerario espositivo dall’impulso creativo impresso dal cardinale Borromeo e di suo cugino arcivescovo di Milano Federico fino al gusto fine-ottocentesco di Gaetano Previati nell’imminente sviluppo delle avanguardie del Primo Novecento.
Una religiosa tensione accompagna le opere barocche sei-settecentesche. Si inizia col “Seicento lombardo” di Federico Borromeo: Giulio Cesare Procaccini, il Cerano e il Morazzone. Più avanti nell’esposizione, e di qualche tempo successive, le tele di Abbiati e Petrini nonché la bella Erodiade di Francesco Cairo dai Musei Civici di Vicenza, concubina del Re Erode Antipa rappresentata appena dopo aver fatto giustiziare il Battista. Sola davanti al piatto con la testa mozzata in uno stato estatico, quasi sadico.
Si prosegue in un crescendo di luminosità e grazia nelle opere neoclassiche dove spicca la pala di Folzano del Tiepolo. La luce e il gusto settecentesco si confronta con la teatralità e la cupa drammaticità barocca. Si giunge all’apice Ottocentesco dell’opera di Francesco Hayez, dell’intimo realismo bergamasco di Giacomo Trècourt, maestro del Faruffini, e del verismo internazionale di Mosè Bianchi.
Le 4 opere di Hayez sono veri e proprio capolavori dell’arte sacra lombarda e del romanticismo europeo: l’imponente pala della parrocchiale di Castenedolo a Brescia; il severo Ecce Homo di Lovere, meraviglia degli ultimi anni, 1867, con l’isolata figura di Cristo tra intenso patetismo e dolorosa introspezione umana; la Vergine addolorata, che sembra fuoriuscir dalla tela e venirci incontro, e infine il superbo San Michele Arcangelo di Iseo dai capelli tanto “aurei” da confondersi col cielo dorato. Splendido nudo che precipita nello spazio della tela tanto caro al Manzoni degli Inni Sacri. Conclude il tutto il “brutale naturalismo” del Crocifisso del Mosè Bianchi con la Maddalena sofferente ai suoi piedi e i raggi di luce divina che squarciano il grigio cielo.
INFORMAZIONI UTILI
Sacro Lombardo. Dai Borromeo al Simbolismo
A cura di Stefano Zuffi e Mons. Franco Buzzi
Palazzo Reale, Milano
6 ottobre 2010 – 6 gennaio 2011
Orari: lunedì 14.30-19.30
da martedì a domenica 9.30-19.30
giovedì e sabato 9.30-22.30
Prezzi biglietti
9,00 euro intero
7,50 euro ridotto: gruppi di almeno 15 persone, visitatori oltre i 65 anni, minori da 6 a 18 anni, studenti fino a 26 anni, portatori di handicap
4,50 euro ridotto speciale: gruppi di studenti delle scolaresche di ogni ordine e grado.
Gratuito: minori di 6 anni, un accompagnatore per ogni gruppo, due accompagnatori per ogni gruppo scolastico, un accompagnatore per disabile che presenti necessità, giornalisti inscritti all’albo.
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