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Cézanne a Milano. Les ateliers du Midi a Palazzo Reale

Il tavolo di cucina – Natura morta con cesta, (1888-1890), olio su tela; 65x80 cm. Parigi, Musée d’Orsay, lascito di Auguste Pellerin, 1929 © RMN (Musée d’Orsay) / Hervé Lewandowski

PRESI DA UN VORTICE

TRIDIMENSIONALE

Il tavolo di cucina – Natura morta con cesta, (1888-1890), olio su tela; 65×80 cm. Parigi, Musée d’Orsay, lascito di Auguste Pellerin, 1929 © RMN (Musée d’Orsay) / Hervé Lewandowski
dal 20 ottobre 2011 al 26 febbraio 2012. Palazzo Reale – Milano

Rossoarancioverdeazzurroi colori della Provenza, i colori dei paesaggi di Cézanne.

Il Maestro di Aix en Provence per 4 mesi sull’asse Milano – Parigi: Cézanne provenzale nel capoluogo lombardo e Cézanne et Paris in conflitto con i colleghi impressionisti e post-impressionisti al Musée de Luxembourg per poi ritrovarsi tutti a Tokio nella primavera prossima.

Una grande occasione internazionale per godersi tutta la rivoluzione pittorica di Cézanne anche se in realtà per Milano rappresenta una coincidenza non troppo fortunata perchè si vede sfuggire alcune opere promesse e purtroppo mai arrivate. 40 opere e non 60 come previsto data l’inattesa concomitanza degli eventi – 80 al museo parigino.

A chi mai avranno dato precedenza per i prestiti i musei francesi, a Palazzo Reale o al Palais du Luxembourg?

Sarà, ma la mostra milanese è di buon livello, manca qualcosa e si sente ma è da lodare il perfetto allestimento stile promenade provenzale tra i paesaggi aperti della Provenza e gli spazi chiusi degli studi d’artista dove Cézanne si ritirava nella concentrazione programmatica del suo lavoro. Tutto immancabilmente ispirato alla tavolozza del pittore tra l’ocra e il bluaccompagnato da grafiche in carattere Cézanne basato sulla calligrafia del pittore dai toni senape, bordeaux e azzurro polvere: una passeggiata nei luoghi del sud della Francia immersi nell’opera di Cézanne e i suoi ateliers du Midi.

Tutto questo come detto nella cornice di Palazzo Reale, sede delle grandi temporanee meneghine, fino al 26 febbraio 2012. E speriamo che non sia una delle ultime rassegne di valore che si prospettano in futuro visti gli ignoranti tagli della finanziaria e i bilanci in rosso della vecchia giunta. Vedremo cosa riusciranno a inventarsi i nuovi amministratori aspettando se Degas l’anno prossimo potrà danzare liberamente con le sue ballerine.

Grande pino e terre rosse, (1890-1895), olio su tela; 72×91 cm San Pietroburgo, Ermitage © Foto Scala, Firenze

Nel dipinto Cézanne libera la tela dagli ultimi vincoli dell’ottica e della geometria:
il tronco degli alberi si è dissolto nei riflessi del cielo e del bosco in una vera e propria compenetrazione reciproca degli elementi naturali.

Le chiazze materiche d’azzurro e verde sembrano contaminarsi e fondersi vicendevolmente
creando nello spettatore l’impressione di trovarsi al centro di uno spazio tridimensionale vorticante.

Cézanne quindi, il padre dell’arte moderna, la ricerca profonda e drammatica dell’essenza intima del mondo sensibile tra creazione costantemente mutevole e la sua architettura immutabile.

Il percorso espositivo segue la biografia dell’artista: il celebre Portrait de l’artiste proveniente dall’Orsay del 1875 ci invita al viaggio. Seguono i primi dipinti murali Les Quaitre saisons dal Petit Palais, dipinti per la casa paterna tra il 1860-1861 in cui sono presenti echi della tradizione classica francese, poi alcune opere d’après realizzate tra il 1859 e il 1865 per giungere ai capolavori in materia di paesaggio eseguiti dal 1870 in poi – la campagna provenzale e gli angoli di bosco: le creste, le frane e i crinali, la vegetazione rigogliosa e incrinata, il cielo azzurrissimo in un cadenzato gioco di linee e volumi. Cézanne vuole scoprire nella natura il ritmo, l’essenza, l’architettura.

La Provenza è il genius loci che ama, ispira e conosce intimamente, è il contesto umano, geografico e ambientale in cui si sviluppa la creatività di Cézanne, il luogo “della mente e della memoria” che ha percorso con i propri piedi, dove sente l’odore della terra, il calore delle rocce e il vento tra i pini: un favoloso microcosmo privilegiato dove poter creare le basi dell’arte moderna.
Perchè la ricerca pittorica di Cézanne rappresenta lo snodo e il passaggio fondamentale tra la tradizione ottocentesca – superando i principi impressionisti – e i fenomeni artistici del XX secolo, le avanguardie, il Cubismo, l’Astrattismo e le bestie selvagge dei Fauves.

Autoritratto, (1875), olio su tela; 64×53 cm. Parigi, Musée d’Orsay, donazione di Jacques Laroche 1947 © RMN (Musée d’Orsay) / Hervé Lewandowski

La mostra passa attraverso i celebri ateliers provenzali di Cézanne a cominciare da Jas de Bouffan, la casa di campagna paterna, e lo studio sulla brulla collina di Lauves, posto ideale per svolgere il lavoro negli ultimi e più fecondi anni della sua carriera, per poi addentrarsi nei luoghi a lui cari come l’Estaque, Gardanne, Chateau Noir, Bibémus, dove realizza moltissime sue opere. Una produzione divisa tra l’en plein air che amava chiamare sur le motif e i lavori in studio dove rielabora, rifinisce e sviluppa i temi cominciati all’aperto ascoltando nel silenzio la propria interiorità – “cerco mentre dipingo“.

Prima degli ultimi lavori dei primi anni del Novecento tra composizioni astratte e acquerelli rarefatti dai colori illanguiditi non potevano mancare le uniche e personalissime nature morteindagate nei minimi particolari, elaborate spesso utilizzando fiori e frutta di carta perchè non si rovinassero nelle lunghe sedute, che rivelano l’evoluzione della concezione cézanniana dello spazio, la negazione dei valori prospettici tradizionali e l’importanza riconosciuta alla forma geometrica: un equilibrio creato all’interno del quadro scaturito dall’unione e dal contrasto di linee verticali, orizzontali e oblique, che si intersecano e si spezzano in quella che si suol chiamare “la pennellata costruttiva di Cézanne“.

Studiare la natura, coglierne lo spirito ed esprimersi secondo il nostro temperamento“. Questo è Cézanne: l’artista non deve copiare la natura ma interpretarla senza prevaricarne l’essenza.

Luca Zuccala

INFORMAZIONI UTILI

Cézanne. Les ateliers du Midi 
Palazzo Reale, piazza Duomo, 12
20121 Milano
Dal 20 ottobre 2011 al 26 febbraio 2012
ORARI
Lunedì: 14.30-19.30
Martedì, Mercoledì, Venerdì e Domenica: 9.30-19.30
Giovedì e Sabato: 9.30-22.30
La biglietteria chiude un’ora prima
INFORMAZIONI
Infoline: 02.92800375
(dal lunedì al sabato dalle 8.00 alle 18.30)
PREZZI DEI BIGLIETTI
Intero € 9,00
Ridotto € 7,50
Ridotto scuole € 4,50
Ridotto famiglia € 16,50

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