Presso la galleria Conduits di Milano l’enfant prodige Robert Fekete (Satu Mare, Romania, 1987; vive e lavora fra Roma e Cluj Napoca) presenta un’inedita serie di opere basate su un approccio non consueto al romanticismo pittorico e alla “raffiguratività” stessa della pittura. Dopo l’esperienza a Prague Biennale V e la collettiva “Bad Industry” presso Mihai Nicodim Gallery a Los Angeles e in vista della personale al MAC Birmingham in Inghilterra, Robert Fekete presenta da Conduits per la prima volta in Italia una produzione artistica fedele all’insegnamento dei Maestri ma improntata a una forte originalità, dove la raffigurazione di soggetti di cui ci è preclusa la determinazione dell’identità offre allo sguardo i proprietari assenti di un Romanticismo posticcio o di un «falso Romanticismo», per usare le parole di Fekete. Wallpapers sui quali e dentro i quali i personaggi del quadro ficcano gli occhi (o vi si perdono con la mente), misurando al contempo una distanza abissale fra se stessi e il proprio referente iconografico o immaginifico (si vedano opere come Untitled – The Wish, The Distance o Same feelings). Dando forma e sostanza, per reminiscenza “interdisciplinare”, a ciò che in letteratura è il doublecoding, stile espressivo che a un livello strizza l’occhio a un osservatore più disincantato e a un altro livello si rivolge a un osservatore più ingenuo che può non cogliere la strizzata d’occhi.
Una pittura giovane e fresca, quella di Robert Fekete, attenta alle lezioni del passato e che non si perita di differire le esigenze della buona composizione, come nel grande Untitled caratterizzato dalla triplice disgregazione dello spazio pittorico, dove il blocco di campitura sulla parte destra dell’opera (solo apparentemente omogeneo e in realtà frutto di stratificazioni di colore che occasionano la percezione di una monocromia) fa da contraltare necessario al film pittorico del lago di nebbia che avvolge i due soggetti raffigurati nella parte sinistra del quadro e che si sviluppa nella porzione successiva della superficie pittorica, in cui la pittura trscende sè fino ad assumere il sembiante della fissità di una polaroid appartenente a qualche luogo nel tempo.
Una pittura giovane e fresca, quella di Robert Fekete, attenta alle lezioni del passato e che non si perita di differire le esigenze della buona composizione, come nel grande Untitled caratterizzato dalla triplice disgregazione dello spazio pittorico, dove il blocco di campitura sulla parte destra dell’opera (solo apparentemente omogeneo e in realtà frutto di stratificazioni di colore che occasionano la percezione di una monocromia) fa da contraltare necessario al film pittorico del lago di nebbia che avvolge i due soggetti raffigurati nella parte sinistra del quadro e che si sviluppa nella porzione successiva della superficie pittorica, in cui la pittura trscende sè fino ad assumere il sembiante della fissità di una polaroid appartenente a qualche luogo nel tempo.
_______________________
informazion utili:
Robert Fekete è nato a Satu Mare
(Romania) nel 1987.
Vive e lavora fra Roma e Cluj Napoca.
Conduits,
viale Stelvio 66
20159 Milano
T. +39 026883470
info@theconduits.com
www.theconduits.com
(Romania) nel 1987.
Vive e lavora fra Roma e Cluj Napoca.
Conduits,
viale Stelvio 66
20159 Milano
T. +39 026883470
info@theconduits.com
www.theconduits.com