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Arturo Ui

Foto di di Marcello Norberth
Foto di di Marcello Norberth
Bertold Brecht scrive “La resistibile ascesa di Arturo Ui” tra il 1940 e il 1941, quando è in esilio in Finlandia: da lontano si riesce ad avere probabilmente una visione più fredda e distaccata di ciò che sta avvenendo nella propria patria, la Germania degli anni in cui Hitler vuole arrivare al potere. E così, se è vero che il teatro parla per simboli e analogie, “La resistibile ascesa di Arturo Ui” è una metafora che descrive passo passo le mosse che Hitler mette in atto per spodestare Paul von Hindenburg, Presidente del Reich, fino alla sua “elezione”, del dittatore, in cui ottenne il 98% dei voti. In scena a Milano dal 6 al 18 marzo al Teatro Elfo Puccini, per la regia di Claudio Longhi, è una buona compagnia, che unisce attori giovani con altri già esperti, a interpretare in modo fedele, consapevole ed efficace lo spettacolo brechtiano: la Berlino anni Trenta invasa dalle squadre naziste di Hitler diventa, per invenzione di Brecht, una Chicago in cui l’industria del commercio di cavolfiori prospera all’ombra sinistra del gangster Arturo Ui (ovvero Adolf Hitler, interpretato da Umberto Orsini). Una “farsa storica”, come lo stesso Brecht definì questa sua opera, che nella resa di Longhi risulta elaborata e raffinata, attenta e studiata: bravo Umberto Orsini, attore che, oltre ad aver lavorato in teatro, fra gli altri, con De Lullo, Gabriele Lavia, Castri e Ronconi, ha anche recitato ne “La dolce vita” di Fellini e “La caduta degli dei” di Visconti. Convincenti anche tutti gli altri, tra cui Nicola Bortolotti, Clark, parte del trust di cavolfiori di Chicago, e Fish, il disoccupato accusato ingiustamente dell’incendio al grande magazzino di Hook, il grossista di ortaggi in scena interpretato da Antonio Tintis. Bravo anche Luca Micheletti, in scena Giuseppe Givola, e Michele Nani, che interpreta Dogsborough e un giudice. Una scena popolata da eleganti uomini in smoking e cappotto nero, che riescono a elaborare tutti i simboli che fanno parte del linguaggio brechtiano (compresa la musica, suonata e cantata dal vivo in scena sempre da loro). Il paragone con il Brecht di Ronconi contemporaneamente al Piccolo Teatro, sempre a Milano (“Santa Giovanna dei macelli”), è spontaneo e immediato: interpretare un codice non significa necessariamente stravolgerlo nei suoi termini fondamentali. Dati quegli elementi la capacità sta nel renderli interessanti e capaci di comunicare.
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SCHEDA TECNICA
“La resistibile ascesa di Arturo Ui”
Teatro Elfo Puccini, Milano
6-18 marzo
Feriali, ore 20.30. Domenica, ore 15.30
Durata: 2h45′
Prezzi: Intero €30.50 – Martedì posto unico €20 – Ridotto € 16
Info: 02.0066.06.06, biglietteria@elfo.orgwww.elfo.org

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