Un’arte effimera e impossibile da imbrigliare come la performance ha invaso le strade di Milano dal 21 marzo al 14 aprile. Teatri, certo, ma anche musei, piazze e vie hanno ospitato artisti italiani e stranieri che si sono espressi creando dei “momenti” d’arte, secondo il tipo di ritualità connessa all’evento e l’esclusività di ogni situazione che presuppone l’arte performativa più di ogni altra forma artistica. Due festival, infatti, quasi contemporaneamente si sono tenuti anche grazie alla collaborazione del Comune di Milano, quali “Uovo-Performing Art Festival”, dal 21 al 25 marzo al Teatro Franco Parenti, la Triennale di Milano e la Fabbrica del Vapore, e il “Danae Festival”, dal 27 marzo al 14 aprile all’Out Off, lo spazio Marchesi Lab, Zona K e in piazza Cesare Beccarla. “Uovo è un Festival che festeggia i 10 anni –dice Umberto Angelini, direttore artistico di Uovo-. Abbiamo coinvolto più di trecento artisti, da nomi ormai storici per il mondo dello spettacolo e l’arte contemporanea, ad altri molto giovani”. Ecco infatti che il Festival è stato aperto dal grande coreografo americano William Forsythe, di cui in Triennale si sono potuti vedere, dal 21 al 25 marzo, diversi video di sue performance: una videoinstallazione con quattro schermi disposti sui quattro lati in Triennale su cui venivano proiettate “Solo”, “Antipodes I/II” e “Suspense”, lavori passati che ben testimoniano il linguaggio potente, di dialogo con lo spazio, la tecnologia e il proprio corpo. Non poteva mancare Jerome Bel, il coreografo francese di cui si sono visti i lavori in proiezione al Franco Parenti il 21 e 22 marzo (dalle 19 alle 23): “Veronique Doisneau”, infatti, è il documentario che mostra estratti di balletti in cui Bel era scenografo, con la Doisneau e Merce Cinningham, Marius Petipa, Nuereyev e altri. Non poteva mancare, anche quest’anno. la Societas Raffaello Sanzio, che ha visto Romeo castellucci in scena con i suoi sei figli, in “Storia contemporanea dell’Africa. Vol. III”, in una performance con i suoi 6 figli (il 24 marzo alla Fabbrica del Vapore, ore 19.15 e 20). Conclusosi Uovo, il 25 marzo, sempre con Forythe (dalle 10.30 alle 20 in Triennale), si apre Danae il 27 marzo al Teatro Out Off con “Il giro del mondo in 80 giorni”, della Compagnia MK, diretta da Michele Di Stefano: il lavoro si ispira idealmente al romanzo omonimo, aggiornando però il senso alla smania di viaggiare di oggi, che porta a raggiungere paesi lontani senza lo spirito del viaggiatore. Domenica I aprile, sempre all’Out Off, ore 21, dalla Francia arriva per Danae Latifa Laabissi, di origine algerina, che esplora, attraverso la sua performance “Loredramsong”, le tematiche a lei care quali il nomadismo, le differenze sociali e il razzismo. Dal Portogallo, infine, da segnalare Miguel Bonneville che, giovedì 5 aprile ai MarchesiLab, porta in prima nazionale “MB6”, la performance che indaga temi della solitudine, narcisismo e autobiografia.
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scheda tecnica:
Uovo
Teatro Franco Parenti,via Pier Lombardo 14,
Triennale di Mialno, viale Alemagna 6, Fabbrica del Vapore,
via Procaccini 4, www.uovoproject.it, 348-8039149
Danae
Teatro Out Off in via Mac Mahon 16,
lo spazio Zona K in via Spalato 11,
MarchesiLab in via Porpora 43/47, al
Frida Caffè in via Pollaiolo 3 e direttamente
in Piazza Cesare Beccarla, www.danaefestival.com,
www.teatrodellemoire.it, 02-8358581