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Roma – Chagall, Kandinskij, Tatlin. Le avanguardie russe nella nuova Ara Pacis

Lo spazzino e gli uccelli di Chagall per la prima volta in Italia. Insieme alle opere di Malevich, Kandinskij, Chagall, Rodchenko, Tatlin, Lentulov e Goncharova. Sfilano nei nuovi spazi espositivi dell’Ara Pacis, dove oggi debutta (in seguito al successo della tappa palermitana e ampliata di bel sette novità) la grande mostra sulle ‘Avanguardie Russe’.

Fino al 2 settembre nel complesso museale del Lungotevere in Augusta, a Roma, è possibile ammirare circa 70 capolavori dei più grandi artisti russi del secolo scorso. Provengono da importanti musei quali la Galleria statale Tret’jakov e da musei regionali russi poco conosciuti dal grande pubblico come quelli di Kazan, Kirov, Krasnodar, Saratov, Samara.

Nelle sale del museo, appena restaurate, si raccontano così le principali correnti dell’arte russa di inizio ‘900, dal cubofuturismo con la sua singolare sintesi delle tendenze europee dell’epoca, all’originale astrattismo, al costruttivismo con le sue composizioni architettoniche fino al suprematismo con la sua purezza geometrica.

La mostra, a cura di Victoria Zubravskaya con il coordinamento tecnico-scientifico di Federica Pirani, oltre ad alcuni video che faranno ripercorrere il contesto storico in cui sono nate le avanguardie, sarà arricchita da un’installazione firmata dall’artista Pablo Echaurren. Questa comunicherà ai visitatori quanto le avanguardie influenzarono tutte le arti dal teatro al cinema, dalla poesia alla musica e da un’analisi sui rapporti tra futurismo italiano e russo di Claudia Salaris.

Con la rassegna dedicata ai russi, il Museo dell’Ara Pacis si presenta al pubblico rinnovato. Alcune modifiche essenziali hanno avuto l’obiettivo di dare più spazio alle mostre. Al livello inferiore, per esempio, è stato unita l’area prima dedicata alle mostre temporanee con quelle adiacenti, in precedenza destinate all’esposizione dei reperti archeologici, ottenendo un considerevole aumento della superficie espositiva (oltre il 50% in più). Il collegamento è stato realizzato attraverso l’apertura di un varco nella parete di separazione dei due ambienti rispettando le geometrie degli spazi architettonici esistenti.

In occasione dei lavori è stato possibile procedere al riallestimento dei rilievi dell’Altare di età Claudia, noto come Ara Pietatis, così da valorizzare l’importanza di questo straordinario altare solo di pochi decenni posteriore all’Ara Pacis.

Al livello superiore, è stato realizzato il nuovo allestimento in corrispondenza della galleria di accesso per arricchire l’offerta scientifica per il pubblico. Il riallestimento completo dell’apparato scientifico in mostra ha comportato il rifacimento di tutti i supporti con materiali di finitura identici a quelli già presenti nel museo. Inoltre, in seguito alle ultime acquisizioni degli scavi, è stato possibile arricchire il materiale archeologico esposto e la rielaborare il plastico dell’antico Campo Marzio settentrionale. Sono stati anche realizzati pannelli grafici che raccontano la storia del monumento e sono stati introdotti apparati multimediali quali videowall e multitouch con lo scopo di offrire un’esplorazione della storia dell’Ara Pacis con linguaggi differenziati, in una misurata interazione tra antico e contemporaneo. (Fonte: Adnkronos)

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