MACRO Testaccio Roma
25 – 27 maggio 2012
SUL CAMPO DI “ROMA CONTEMPORARY 2012”
Il Colosseo? No, grazie. Per la quinta volta, a Roma, è lecito dedicarsi a qualcosa di contemporaneo. In una cornice suggestiva, il MACRO Testaccio, ha aperto i battenti il 25 Maggio (fino al 27 Maggio) la quinta edizione della fiera internazionale d’arte contemporanea ROMA CONTEMPORARY, una delle manifestazioni di settore più attese degli ultimi anni, nonostante la poca promozione in città. Un ex mattatoio dove è l’arte ad essere macellata ma anche scrutata, criticata, ammirata dagli occhi attenti di collezionisti, appassionati e semplici visitatori occasionali. 66 le gallerie internazionali ospitate in uno spazio di oltre 8000 metri quadrati. Un progetto rinnovato a cura del duo grafico svizzero Larissa Kasper & Rosario Florio. La sezione Start Up presenta 22 giovani gallerie nate dopo il 2007 curate da Chris Sharp e Luca Cerizza. Molti gli espositori italiani che hanno deciso di partecipare all’evento tra cui la galleria Forni di Bologna, Cà di Frà (Milano), Artesilva di Seregno, Luce Gallery, ERMANNO TEDESCHI GALLERY e Mazzoleni Galleria d’Arte di Torino, Sangallo ART Station e TORNABUONI ARTE (Firenze). Abbiamo avuto modo di scambiare due chiacchiere con alcuni dei protagonisti di ROMA CONTEMPORARY.
Lorenzo Poggiali titolare della POGGIALI e FORCONI di Firenze ci ha detto: “Il giorno dell’inaugurazione la gente è stata tanta. Molti curiosi ma pochi disposti all’acquisto. Questa è stata l’impressione che sembra peraltro confermare il sentiment di mercato. Roma è una piazza difficile da interpretare. Venerdì è stata una giornata interlocutoria. Ci aspettiamo molta più affluenza per il fine settimana. Abbiamo buone aspettative. I più richiesti sono stati Bramante e Pignatelli, ben al di sopra degli standard abituali”. Paolo Galli della Galleria Rubin di Milano ha invece dichiarato: “È la prima volta che partecipiamo alla fiera di Roma. C’è stata una bella inaugurazione, ben frequentata e le richieste ci hanno indotto a immaginare un bel risultato. Una bella sede in una città straordinaria che ha deciso di scommettere sull’arte contemporanea. Basti pensare al commissariamento del MAXXI che è stata una decisione importante e significativa. Scelte come questa a Milano?” (ndr. Mi sorride sarcastico). “Eravate presenti a MIART?”. “No, a MIART no. In questo momento è difficile capire cosa fare esattamente. La galleria ha funzione di vetrina. Il mercato di questi tempi sta un po’ a guardare. Ma attendiamo domenica per trarre le conclusioni”.
Michela Bruzzo della neonata (da circa un anno) Workshop di Venezia ci ha detto: “Ci troviamo in una location fantastica con uno stand bellissimo. Abbiamo avuto a che fare con un’ottima organizzazione generale nonostante gli orari un po’ particolari rispetto agli standard delle fiere che per noi galleristi sono stati dalle 16.00 alle 23.00 circa. Degna di nota la parte di ristorazione e Bar e semplicemente eccezionale la sezione Start Up dedicata alle nuove gallerie. Bellissima atmosfera e notevole il quartiere degli editori tra cui il bookshop di cura magazine. C’è stata tanta affluenza di pubblico ma abbiamo notato che i romani sono più riflessivi, meno comunicativi. A differenza del MIART di Milano le persone ci hanno chiesto meno informazioni. Forse anche perché l’organizzazione ha imposto di applicare le didascalie a fianco alle opere”.
Insomma, c’è tempo per visitare le meraviglie della città vista l’apertura al pubblico dalle 16.00 alle 22.00. Il sipario si apre al tramonto (tranne Domenica, dalle 12,00). L’arte contemporanea può regnare sovrana tra le mura dell’antica Roma.
D.B.
Il giorno del giudizio contemporaneo
Si è conclusa la quinta edizione della ROMA CONTEMPORARY 2012. Ieri pomeriggio abbiamo nuovamente fatto un giro tra gli stand della fiera per osservare il pubblico e per renderci conto delle impressioni generali. Quello che abbiamo potuto constatare? Tanta delusione da parte degli espositori. E tanta stanchezza per gli orari particolari, dalle 16,00 alle 23,00, (tranne Domenica, dalle 12,00 alle 23,00), perché l’organizzazione ha voluto far diventare la manifestazione una sorta di evento mondano da frequentare durante le notti romane, con incontri e musica dal vivo fino all’una di notte. Sono state molte le gallerie ad essersi lamentate anche per l’insufficiente promozione fatta all’evento in giro per la città, che si è rivelata poco seria e inefficace, data la scarsa affluenza di Venerdì e del week-end. I romani quasi non sapevano dell’esistenza di questa fiera. Pochissime le offerte arrivate per le opere esposte. Alcuni galleristi, addirittura, hanno avuto l’impressione di trovarsi in una sorta di Ikea dell’arte contemporanea, dove il pubblico girava per gli stand soltanto per passare un pomeriggio diverso dal solito. Famiglie, bambini urlanti, passeggini, anziani, giovani curiosi.
E i collezionisti? E gli appassionati? E i possibili acquirenti? A quanto pare, di loro, neanche l’ombra. Molti gli espositori che sono già certi di non partecipare l’anno prossimo a ROMA CONTEMPORARY 2013. Alti i costi per uno stand in uno dei padiglioni. Senza contare le cene fuori, gli alberghi. Probabilmente nessuno è riuscito a rientrare dei costi. Si spera soltanto che le richieste arrivate il giorno dell’inaugurazione (con apertura straordinaria ai collezionisti nel pomeriggio) porti a qualche risultato nei prossimi giorni a venire. In fondo questa manifestazione potrebbe essere stata comunque un’ottima vetrina. Poche domande da parte dei visitatori. Ma chi ci dice che tra queste persone non si nascondessero grandi magnati che scrutavano le opere silenziosamente? La speranza è l’ultima a morire. Oppure abbiamo a che fare con una città non adatta a questo genere di fiere e all’arte contemporanea. E’ la crisi che si fa davvero sentire? O semplicemente si tratta di un evento che non sembra attirare i veri mercanti dell’arte? Tanta noia e sconforto sulle facce dei galleristi. Meno male che il punto ristoro era davvero degno di nota. Mai vista affluire così tanta birra, spritz e spumante. In qualche modo bisognava pur far passare il tempo.
D.B.
PRESENTAZIONE
La quinta edizione della fiera internazionale d’arte contemporanea ROMA torna nella sede del MACRO Testaccio dal 25 al 27 maggio presentando 70 gallerie nello spazio di oltre 8.000 metri quadrati, articolato nei due padiglioni del MACRO Future e nella Pelanda, con un progetto espositivo rinnovato e un ampio programma culturale dedicato a tendenze emergenti e temi d’attualità della scena artistica.
Tra le novità, la denominazione più incisiva ROMA CONTEMPORARY e il progetto dell’immagine coordinata, a cura del giovane duo grafico svizzero Larissa Kasper & Rosario Florio, per esprimere interamente lo spirito di rinnovamento della manifestazione diretta da Roberto Casiraghi e organizzata da Revolution.
Nel team dei giovani professionisti che collaborano con la fiera – composto da Chris Sharp e Luca Cerizza, curatori rispettivamente delle sezioni Out of Range e Start Up – entra a fare parte Alessio Ascari, fondatore e direttore della rivista KALEIDOSCOPE, coinvolto nell’ideazione e direzione di nuovi progetti espositivi e di iniziative collaterali. Un restyling che riguarda non solo l’immagine, ma anche la struttura espositiva e l’offerta culturale della fiera nella convinzione che l’attuale momento di crisi possa essere superato con la forza delle idee e di proposte culturali di qualità.
Centro delle attività di ROMA CONTEMPORARY è nuovamente l’Arena, un padiglione temporaneo allestito nel cortile del MACRO Testaccio che ospita la programmazione culturale della fiera. Fulcro degli appuntamenti è il programma a cura di KALEIDOSCOPE, un palinsesto di dibattiti, incontri, interviste e performance che vedrà coinvolti curatori, collezionisti, direttori di museo e in primo luogo gli artisti. Un programma ideato per offrire al pubblico e agli addetti ai lavori un contatto diretto con i protagonisti della scena artistica contemporanea, realizzato con la collaborazione di due realtà editoriali e curatoriali romane dalla vocazione internazionale, NERO e CURA., che propongono un calendario di attività di approfondimento e intrattenimento nel corso delle tre giornate di apertura della fiera.
Come di consueto il programma coinvolge istituzioni, musei, fondazioni private, associazioni e giovani operatori culturali romani, e non solo, per rendere quanto più ampio possibile il dibattito e il confronto fra il vivace sistema artistico cittadino e il panorama internazionale.
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INFORMAZIONI UTILI:
+39 06 69380709 info@romacontemporary.it www.romacontemporary.it
Macro Testaccio Piazza Orazio Giustiniani, 4 Roma
Orari – 25, 26 maggio 2012 Ore 16.00 – 23.00; 27 maggio 2012 Ore 12.00 – 23.00
Biglietti -Intero: Euro 15,00. Ridotto: Euro: 10.00