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Corcolle – Sì di Monti alla discarica vicino a Villa Adriana

Tormentone discarica per non finire come Napoli. Dopo decenni le volumetrie a disposizione nel vecchio sito di Malagrotta sono quasi esaurite e la società che la gestisce intima agli enti locali di trovare in fretta una soluzione. La ricerca va avanti da mesi, tra proteste, ricorsi alla magistratura e tavoli tecnici, ma il risultato per ora è un tutti contro tutti. Il prefetto di Roma Giuseppe Percoraro, commissario delegato all’emergenza rifiuti, appoggiato dal ministro degli Interni Cancellieri, tra i 7 siti individuati ha scelto quello di Corcolle, a poca distanza (2,5 km) da Villa Adriana, suscitando la durissima l’opposizione del ministro dell’Ambiente Clini spalleggiato dal collega ai Beni culturali Ornaghi, che insieme hanno scritto le loro ragioni al premier. Anche gli enti locali sono divisi, la governatrice Renata Polverini con Pecoraro il sindaco Gianni Alemanno contro.
Il prefetto intanto il 18 maggio ha consegnato a Monti un dossier sulla scelta (che comunque dovrebbe essere temporanea), con studi favorevoli dell’Arpa, l’Agenzia regionale per l’ambiente e del dipartimento di Ingegneria ambientale dell’Università di Tor Vergata. Da superare pure le opposizioni del Tar del Lazio che sta discutendo il ricorso della società Brixia, proprietaria del nuovo sito, dell’Autorità di bacino, delle associazioni (Fai, Legambiente, Italia Nostra, Wwf) e dei comitati di cittadini.
Per quanto riguarda l’area archeologica, patrimonio Unesco, Pecoraro ha assicurato che la nuova discarica sarebbe fuori dalla fascia di rispetto. Intanto si raccolgono firme di esponenti della cultura e si protesta davanti alle rovine, con Sabina Guzzanti, Franca Valeri madrina del comitato Salviamo Villa Adriana e il principe Urbano Barberini, alla guida del comitato, che ha annunciato la mobilitazione dell’Europarlamento. Il 23 maggio Monti dà il suo ok alla scelta di Corcolle nonostante la ferma contrarietà di Clini e Ornaghi: «Villa Adriana e il suo ambiente storico-naturalistico, dice il ministro, non possono essere sfregiati», Andrea Carandini si dimette da presidente del Consiglio superiore dei beni culturali, Italia Nostra presenta un esposto, molti politici si muovono sia in Italia che a Bruxelles. (Fonte: Il Giornale dell’arte)

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