Inaugurerà martedì 29 maggio alle ore 18 presso Palazzo Malipiero la mostra Paesaggi a Presa Rapida. Vedute urbane nella fotografia di Riccardo Tosetto, organizzata dall’Atelier Edgard Larsen, nuova realtà nel campo dell’organizzazione di eventi in laguna. La mostra sarà aperta al pubblico fino a martedì 5 giugno, dalle 11 alle 14 e dalle 15 alle 18.
Palazzo Malipiero, sede del padiglione del Montenegro in occasione della Biennale di Venezia, ospita le fotografie di Riccardo Tosetto (Noventa Vicentina, 1983), giovane fotografo veneto che nel corso dei suoi viaggi ha indagato il rapporto tra città e natura, testimoniando con i suoi scatti la riqualificazione delle periferie urbane.
I soggetti preferiti delle sue fotografie sono infatti le città. Il grigiore urbano di strade e edifici accompagna il visitatore all’interno di un percorso espositivo che raccoglie immagini di città lontane tra loro ma unite sotto l’insegna dell’architettura, in cui gli edifici sono isolati e decontestualizzati per cogliere gli elementi artistici che li rendono unici. Le immagini comunicano in maniera diretta quell’oggettività spersonalizzata che solo una costruzione architettonica può far percepire.
La mostra di Riccardo Tosetto sarà accompagnata da diversi momenti di incontro e riflessione sulla tematica del rapporto tra uomo e spazio urbano e da sperimentazioni poetiche e performance di artisti dell’Atelier Edgard Larsen.
Martedì 29 maggio, in occasione dell’inaugurazione della mostra, avrà luogo la performance Labyrinth, imperniata sull’idea di labirinto come spazio fisico, sociale e immaginifico, una potente sinergia tra le poesie di Julian Zhara (giovane poeta con all’attivo già due pubblicazioni, Liquori e In Apnea), la ricerca sonora del compositore Ilich Molin e la video arte di Enrico Sambenini
Mercoledì 30 maggio, ore 18, sarà organizzata una tavola rotonda dal titolo Trasformazioni urbane condivise: dalla proposta all’azione, incentrata sul tema della riqualificazione urbana. I relatori coinvolti sono professori delle due università veneziane: Francesco Vallerani e Gherardo Ortalli di Ca’ Foscari, Sabina Lenoci, Milena De Matteis, Francesco Gastaldi e Laura Fregolent dello IUAV.
Giovedì 31 maggio, ore 18, Alessandro Burbank, vincitore di diverse poetry slam, proporrà un reading poetico, seguito dal concerto di chitarre, percussioni e voci del gruppo Culture Verticali, formato da Emiliano Montermini, Massimiliano Mautone e Redouane Taoufiq.
Il progetto è pensato e organizzato dall’Atelier Edgard Larsen, fondato a Venezia da un gruppo di giovani professionisti del settore artistico e culturale. Edgard Larsen si pone come atelier – laboratorio di attività artistiche e progettualità culturale – che confeziona eventi unici, fatti su misura, con l’intento di rispondere alle necessità dell’ambiente in cui si muove. L’Atelier è attivamente impegnato nella ricerca di soluzioni innovative, convinto che l’arte sia un veicolo di evoluzione sociale e di crescita territoriale.
Alla realizzazione del progetto, patrocinato dalla Fondazione Bevilacqua La Masa, hanno contribuito A plus A Centro Espositivo Sloveno, Etnoblog Trieste e Rebiennale, laboratorio permanente di progettazione ed auto-costruzione dell’habitat sociale, che si occupa del recupero di materiali di allestimento delle edizioni della Biennale di Venezia. Un contributo fondamentale alla serata inaugurale è dato dallo sponsor tecnico, il Consorzio Tutela Vini DOC “FRIULI GRAVE”.
Inoltre:
Dopo nove mesi di attività, sia online che espositiva, No Title Gallery presenta la sua prima mostra collettiva “I” negli spazi di A plus A Centro Espositivo Sloveno , dal 5 al 10 giugno 2012. Curato dagli ideatori del progetto, Francesco Liggieri e Elena Picchiolutto, il percorso espositivo esplorerà l’individualità in ogni sua forma attraverso le opere degli otto artisti proposti da No Title Gallery.
In questa esposizione si pone un accento particolare sulla forza dei singoli artisti come individui, unici. Prendendo l’Io come fonte generatrice dell’operare artistico è stato possibile accostare opere tecnicamente molto diverse secondo un principio che non le pone in contrasto tra loro: esse riescono a superare le proprie specificità e stabiliscono profonde connessioni reciproche. Il fruitore quindi si immergerà in una situazione complessa, stratificata e multisensoriale che lo porterà a fare esperienza dei singoli Io esposti.
No Title Gallery si fa forza della molteplicità dei propri artisti e dà loro lo spazio necessario per potersi esprimere in totale libertà, slegati da logiche puramente utilitaristiche e con l’unica preoccupazione di essere semplicemente se stessi. È proprio grazie alla sua essenza virtuale che No Title Gallery riesce a superare i limiti fisici, ampliando il proprio network per realizzare il suo obiettivo principale: promuovere l’arte giovane.