Tra un terremoto e l’altro, in Italia, si rubano borsette da cinque milioni di euro. Stiamo parlando dei “gioielli ballerini”, quelli trafugati alla Christie’s di Roma.
La notizia l’avete sentita tutti, presumo. Christie’s aveva appena terminato la preview romana per l’asta di giovedì prossimo, che si sarebbe dovuta tenere a Milano. L’anteprima è stata teatro di un furto da “Soliti Ignoti”. In due secondi è stata trafugata da un taxi. E nessuno è stato ancora identificato.
Non mi sono chiare un po’ di cose, ad esempio: com’è possibile che una casa d’aste internazionale, che ha circa 300 anni di storia, possa trasportare senza un furgone portavalori con vigilanza a bordo oggetti di proprietà non sua? Secondo interrogativo: l’assicurazione rimborserà il valore complessivo partendo dalle stime minime fatte dagli esperti (pagati dalla casa d’aste)? C’è qualcosa che non torna.
Mi piacerebbe buttare l’esca e sentire cosa ne pensate. Io in questi giorni conto di andare da Christie’s per le aste e sentire la loro versione. In ogni caso trovo non consueta la vicenda. Se per ritirare 500 euro dalla mia filiale in banca mi chiedono di firmare quindici fogli in carta carbone, e per uscire dall’edificio mancano solo le impronte digitali, da Christie’s che si fa? si gira coi Picasso nei bauli delle macchine?
2 Commenti
Nono ci si stupisce mai abbastanza del dilettantismo dilagante.
Non penso ci sia cattiva fede poichè non vedo come possano essere rivenduti oggeti che sono stati fotografati e catalogati.
Direi dilettantismo quindi i responsabilinidi ciò non sono professionisti e infine non devono ricoprire incarichi così delicati punto
severo ma giusto Massimo. apprezzo la fermezza, ce n’è bisogno in Italia, di questi tempi.. Giacomo