Sono passati esattamente 30 giorni dall’apertura delle prenotazioni per la mostra “Raffaello verso Picasso. Storie di sguardi, volti e figure”, che prenderà il via il 6 ottobre nella restaurata Basilica Palladiana di Vicenza.
In questi primi 30 giorni, sono già state 20.000 le prenotazioni registrate dal call center di Linea d’ombra.
Una effervescenza così immediata e di queste straordinarie proporzioni, al servizio prenotazioni della società di Marco Goldin non la si era respirata nemmeno lo scorso anno, in vista della mostra “Van Gogh e il viaggio di Gauguin” a Genova, chiusasi da poche settimane con quasi 350.000 visitatori e risultata la più vista della stagione in Italia. Bisogna tornare ai tempi delle mostre bresciane nel Museo di Santa Giulia, e prima ancora a quelle di Casa dei Carraresi a Treviso, nel decennio scorso, per incontrare nel primo mese di apertura delle prenotazioni numeri simili. E sono eccezionalmente già quasi 60 le province italiane che hanno prenotato biglietti per l’esposizione in Basilica Palladiana, con Vicenza, Milano, Genova, Mantova e Torino ai primi cinque posti.
Goldin, come sempre, evita i toni celebrativi nel comunicare questo primo, concretissimo risultato. Si limita a sottolineare come il ritorno di grandi mostre targate Linea d’ombra in Veneto sia evidentemente apprezzato dal pubblico. E come fosse atteso da tempo. Sul risultato finale tralascia però qualsiasi previsione, dato che in questi anni è letteralmente “cambiato il mondo delle mostre e, più in generale, l’economia e la gestione del tempo libero delle persone”.
L’effervescenza però è oggettivamente notevole tra il pubblico e nella stessa Vicenza, che si avvicina all’esposizione con interesse, curiosità e vera partecipazione. A essere proposta e messa in mostra infatti, con l’evento in Basilica Palladiana, sarà l’intera città che in questi anni è stata sottoposta a una imponente campagna di restauri. A partire appunto dalla Basilica – che la mostra del Comune di Vicenza, della Fondazione Cariverona, di Linea d’ombra, con main sponsor quali UniCredit e Gruppo Euromobil, inaugurerà – a conclusione di cinque anni di interventi. Ma poi Palazzo Chiericati, dimora palladiana e sede dei Civici Musei, che da ottobre sarà in parte riaperto; a Palazzo Barbarano, sede del CISA che qui aprirà, sempre da ottobre, il nuovo Palladio Museum; a diversi altri edifici palladiani e rinascimentali della città, come per esempio Palazzo Thiene. Insomma una Vicenza, Patrimonio Unesco, città scrigno del Rinascimento, intorno a una mostra che nel suo monumento simbolo, la Basilica riaperta, riunirà una sequenza emozionante di veri capolavori sulla storia del ritratto e della figura dal Quattrocento di Beato Angelico, Botticelli, Mantegna e Bellini fino al Novecento di Picasso, Matisse, Freud e Bacon.
E a proposito del grande pittore inglese, una delle ultime novità che riguardano la mostra di prossima apertura è quella della partecipazione straordinaria ai prestiti dell’Estate of Francis Bacon. Il fondo che gestisce tutte le ultime opere create da Bacon, e che normalmente presta solo alle grandi rassegne monografiche, riconoscendo la qualità della mostra vicentina, e che si sposterà poi a Verona, curata da Marco Goldin, ha deciso di inviare due grandi tele. Una delle quali un omaggio a Van Gogh, a lungo inseguita dallo storico dell’arte trevigiano, per chiudere così la quarta e ultima sezione nel segno della continuità, e della contiguità, appunto tra Van Gogh e Bacon. La sezione conclusiva infatti si aprirà con un autoritratto di Van Gogh e con un altro dei suoi quadri celebri, “La signora Roulin”, per chiudersi alcune sale dopo con tre strepitosi dipinti di Bacon, uno dei quali dunque un omaggio a Van Gogh.
Nel frattempo sono già febbrili i lavori di preparazione per la seconda grande mostra veronese/vicentina, quella dedicata alla storia della natura dipinta. Goldin ha già raccolto una trentina di opere che comporranno la mostra “Verso Monet. Il paesaggio dal Seicento al Novecento”. Dal 26 ottobre 2013 al 9 febbraio 2014 nel Palazzo della Gran Guardia a Verona e successivamente dal 22 febbraio al 4 maggio 2014 in Basilica Palladiana a Vicenza, oltre cento quadri racconteranno la splendida storia del paesaggio in Europa e in America, a partire da Lorrain e Poussin, per passare ai vedutisti nel Settecento fino al grande secolo della natura, l’Ottocento. Prima di approdare al XX secolo. Al centro di tutto, 25 opere di Monet, in una sceltissima monografica che intende designare il pittore che ha trascritto in termini tutti nuovi e annuncianti l’idea del paesaggio. Per questo il suo solo nome compare nel titolo.