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Art First 2013. L’ennesima fiera all’italiana. Forse

Bologna, 6 Giugno 2012. Dalla nostra inviata – Era il 1974. Gli effervescenti anni Sessanta erano già finiti. L’Italia stava iniziando ad assaporare il gusto amaro del disincanto, crivellato dagli anni di piombo. Ma non solo questo per fortuna. A Bologna, per esempio, una città ferita e provata, nacque “Arte Fiera”, la terza nata in Europa dopo quelle di Colonia e Basilea. Una città forte, il capoluogo emiliano che, dopo il terremoto  che ha devastato la regione, ha deciso di presentare comunque l’evento in calendario dal 25 al 28 Gennaio 2013.

In conferenza una squadra di fuori classe, tra cui il presidente di Bologna Fiere Duccio Campagnoli: “Sono stati giorni duri e drammatici questi. Il nostro pensiero e sostegno va alle popolazioni terremotate che aiuteremo devolvendo l’uno per cento dei proventi delle vendite di biglietti online. Ci siamo anche chiesti se sarebbe stato giusto presentare Arte Fiera proprio in questi giorni, ma poi ci siamo detti che bisogna andare avanti e guardare al futuro. Questo ci è sembrato un modo giusto per farlo. ‘Arte Fiera’ è un evento di grande rilievo radicato nella storia di Bologna e dell’Italia”. Fin a qui tutto bene. Ma ecco giungere le tanto attese novità di questa storica mostra-mercato. Uno dei punti forte del prossimo anno, secondo Campagnoli, consiste nella nomina di ben due direttori artistici “due punte della nostra squadra” Giorgio Verzotti e Claudio Spadoni (contratto fino al 2014).

L’altra novità consiste nell’accordo con il comune di Bologna, con l’assessore alla cultura Alberto Ronchi e con il direttore del Mambo Gianfranco Maraniello, che sono intenzionati ad appoggiare e a collaborare per gli eventi collaterali di “Arte Fiera – Art First”. “Nei primi anni Ottanta questo evento” dice Verzotti “era un punto di riferimento per la città sia come fiera sia per le mostre collaterali, per le gallerie, ecc. La sua centralità con il tempo si è solo confermata. Il nostro intento è di mantenere alta l’identità in un mondo globalizzato in cui sono molteplici gli eventi di questo tipo. Bisogna aprirsi all’internazionalità perché l’assetto è cambiato e la rete si è fatta più complessa”.

“Questa è la città in cui mi sono formato”. Dice Spadoni. “Ho seguito ‘Arte Fiera’ fin dall’inizio. Anche criticandola. Abbiamo visto nascere e sparire molte fiere. Il nostro obiettivo è quello di rafforzarne la credibilità per reggere il confronto con i contesti internazionali. Le difficoltà del mercato dell’arte non sono poche. Soprattutto perché i collezionisti italiani sono sconcertati e intimoriti. Gli investimenti sono mirati e le gallerie si trovano a dover fare gli sconti. Non ci sono spiragli positivi”. Presente in conferenza anche il presidente dell’Associazione Nazionale Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea Massimo Di Carlo, molto agguerrito riguardo la condizione delle gallerie italiane che si trovano a confrontarsi con lo strapotere delle case d’asta. “Campagnoli ha dato un impulso  fondamentale nel rinnovamento di ‘Arte Fiera’ e nel creare questa sinergia all’interno della squadra. In questo contesto difficile e di crisi noi gallerie ci siamo ritrovate soverchiate dalla potenza economica di altri soggetti che con il denaro mortificano la qualità. Solo con la collaborazione si potrà vincere il potere delle case d’asta che stanno portando via ed involgarendo il mercato dell’arte”.  A questo riguardo Artslife ha chiesto al presidente Di Carlo il perché di questa sua visione demonizzante delle case d’asta e se ciò non possa dipendere dal fatto che magari le gallerie proposte o gli artisti presentati in fiera spesso sono sempre gli stessi. Anche perché -a livello inernazionale-se c’è un settore che non ha risentito della crisi econimica è stato proprio quello del mercato dell’arte. La replica è stata secca anche se un po’ fumosa: “Noi dobbiamo prendere atto dell’incredibile potenza delle case d’asta e che, per esempio, gli stessi cataloghi di Christie’s e Sotheby’s sono pubblicazioni molto ambite e che si trovano sulla scrivania del collezionista dall’Alaska a Melbourne. Le gallerie non riescono ad esprimere la stessa potenza di fuoco. La concorrenza è spietata. La fiera per il collezionista resta comunque un’occasione unica per visitare centocinquanta gallerie in pochi giorni. Questa è la nostra ultima spiaggia”.

Abbiamo ascoltato altre bellissime parole e buoni propositi sia dall’assessore alla cultura Ronchi che dal direttore del MAMBO Maraniello. Ma a parte le due punte, degli ottimi centravanti e centrocampisti, dove sono le novità vere di questa “Arte Fiera 2013”? Il presidente Campagnoli ha ribadito che l’intento è quello di internazionalizzare il più possibile l’evento e che nel comitato di selezione (che non è stato ancora scelto) ci saranno cinque gallerie di cui tre italiane e due straniere che presteranno particolare attenzione alle proposte delle gallerie emergenti. Fermo restando -ci è stato detto- che i padiglioni saranno gli stessi dell’anno scorso e così il numero di gallerie. Insomma, apparentemente nessuna vera innovazione all’orizzonte. Li aspettiamo al varco questi mirabolanti propositi di “Arte Fiera”, quando, dopo settembre, qualche decisione dovrà pure essere stata presa e qualche informazione in più divulgata. Dalla conferenza di ieri, oltre alle polemiche e alla rabbia per un’Italia dell’arte sempre più periferica, è uscito poco. Troppo poco.

 

Comunicato stampa

AL VIA LA NUOVA ARTE FIERA A BOLOGNA
PER IL 25-28 GENNAIO 2013

Verzotti e Spadoni alla Direzione Artistica della manifestazione, Arte Fiera vuole confermarsi e svilupparsi come la rassegna completa della migliore espressione artistica italiana contemporanea e moderna. Accordo tra BolognaFiere e Comune di Bologna per l’impegno in città con un programma espositivo e culturale coordinato dal Direttore del MAMbo Maraniello.

E’ stata presentata oggi in conferenza stampa a BolognaFiere l’edizione 2013 di Arte Fiera Art First, che si svolgerà a Bologna da venerdì 25 gennaio a lunedì 28 gennaio. Durante l’incontro sono state anticipate le novità della prossima edizione che rafforzeranno la leadership nazionale e internazionale della prima manifestazione fieristica dedicata all’arte in Italia.

Il Presidente di BolognaFiere Duccio Campagnoli, assieme all’Assessore alla cultura del Comune di Bologna Alberto Ronchi e al Presidente dell’Associazione delle Gallerie Italiane Massimo Di Carlo, ha presentato le prime due grandi novità della nuova Arte Fiera.
Innanzi tutto la nuova direzione artistica della manifestazione affidata a due dei più importanti esperti italiani d’arte: il Prof. Giorgio Verzotti, che curerà in particolare l’arte contemporanea e il Prof. Claudio Spadoni, che si occuperà del profilo della manifestazione per quanto riguarda l’arte moderna.

<Con le scelte fatte – afferma Duccio Campagnoli – abbiamo ancor di più confermato e rafforzato la collaborazione con i Galleristi italiani e la loro Associazione e sapremo certamente confermare e sviluppare il ruolo di Arte Fiera come la più grande e completa manifestazione in Italia e luogo d’eccellenza dell’arte italiana moderna e contemporanea. Per questo guarderemo anche e ancor di più alle giovani gallerie, ai giovani artisti e alla presenza internazionale. Con l’accordo rinnovato con il Comune di Bologna e l’impegno forte dell’Amministrazione e dell’Assessore alla Cultura, vogliamo raggiungere l’obiettivo di non aver più soltanto una fiera dell’arte anche in città ma vivere i giorni – durante Arte Fiera e non solo – di tutta la città per l’arte. Proprio in questi giorni tristi per la nostra terra, il patrimonio perduto sotto le macerie del terremoto ci fa capire il valore dell’arte quale segno della storia, simbolo della società, emozione che accomuna>.

In secondo luogo il Presidente Campagnoli e l’Assessore Ronchi hanno presentato l’accordo tra il Comune di Bologna e BolognaFiere per concertare il programma culturale ed espositivo che accompagnerà Arte Fiera e che intende riprendere e caratterizzare ancor di più la vocazione di Bologna come città dell’arte e della cultura.

Il coordinamento delle iniziative tra Arte Fiera e Città vedrà l’impegno in iniziative culturali dedicate del Mambo, Museo d’Arte Moderna di Bologna presieduto da Lorenzo Sassoli de’ Bianchi, e sarà curato dal suo Direttore Gianfranco Maraniello, con un tavolo di coordinamento che vedrà la presenza dei direttori artistici di Arte Fiera.

Giorgio Verzotti, critico d’arte, è stato curatore capo presso il Castello di Rivoli, Torino, e al M.A.R.T. di Rovereto. Claudio Spadoni, storico dell’arte, è direttore scientifico del MAR di Ravenna ed è stato curatore di molte mostre per Musei e gallerie pubbliche in Italia.
Alla luce dell’ingresso e della suddivisione delle competenze dei due nuovi direttori, la manifestazione allargherà gli orizzonti anche all’arte moderna, ricomprendendo al suo interno e nell’offerta delle gallerie oltre all’arte contemporanea anche un intero secolo di grande arte italiana, la stessa che dai primi del ‘900 ha invaso i musei e le gallerie di tutto il Mondo recuperando artisti altrimenti esclusi dalla formula originaria.

<Bologna non ha mai perso la sua la sua centralità> ha commentato Giorgio Verzotti, parlando del o nuovo incarico. <Arte Fiera si è vista confermare il ruolo di prima Fiera d’arte in Italia per la qualità delle gallerie selezionate e di conseguenza per quella delle opere esposte>. <Dobbiamo proseguire in questa prospettiva di conferma e a un tempo di rinnovamento – ha continuato – Il mio compito per quanto riguarda il contemporaneo sarà di confermare questa eccellenza, rafforzando il potenziale attrattivo della Fiera presso le gallerie più giovani, italiane e straniere, e di accentuare al massimo l’apertura verso l’internazionalità. Con il Comitato tecnico valuteremo attentamente le proposte delle varie gallerie per caratterizzare la mostra su dei progetti concreti, attraverso una selezione rigorosa, per realizzare un’esposizione che sia davvero unica nel suo genere e renda onore alla sua fama internazionale>.

L’obiettivo di consolidare Arte Fiera come <la più grande fiera di arte italiana> è prioritario anche per Claudio Spadoni, che si occuperà dell’allargamento alla prima parte del ‘900. <Vedo questo incarico come una storica possibilità di ridare spazio a quei grandi artisti italiani che vanno valorizzati coinvolgendo le gallerie e sensibilizzando il grande pubblico e i collezionisti perché rappresentano un patrimonio storico e artistico inimitabile del nostro paese. In tal modo Arte Fiera potrà confermare la sua leadership nazionale e caratterizzarsi ulteriormente fra i grandi appuntamenti internazionali attirando un maggior numero di collezionisti, anche e soprattutto dall’estero>.

Intorno al nuovo progetto anche la città e le istituzioni artistiche bolognesi si stringono in un gioco di squadra volto a consolidare l’esperienza di successo degli eventi di Arte Fiera Off che richiamano a Bologna decine di migliaia di persone in un rinnovato interesse per l’arte.
Da quest’anno le istituzioni museali avranno un ruolo da protagoniste nell’ospitare gli eventi, coordinati dal direttore artistico del Mambo, Gianfranco Maraniello . <Per la città sarà un’occasione per mostrare e recuperare quei luoghi consacrati all’arte ancora poco conosciuti. – ha spiegato – Nella nuova formula di ArteFiera saranno sedi naturali di un percorso di avvicinamento al piacere artistico. Bologna e il suo centro saranno trasformati in un unico grande museo aperto a tutti i visitatori e i cittadini>.

Secondo Massimo Di Carlo, presidente dell’Associazione delle Galleria Italiane: <Il progetto di questa nuova Arte Fiera è importante e ambizioso proprio perché vede la sinergia fra le istituzioni cittadine e l’organizzazione della Fiera, in un rapporto di dialogo. Quindi già di per sé è una novità per una manifestazione italiana. In questi momenti difficili, di tragedie, l’arte sta dimostrando la sua capacità di conservare un valore intrinseco e la sua funzione di appagamento dello spirito. A inizio 2013 Arte Fiera Art First non solo sarà la prima manifestazione dal punto di vista cronologico, lo sarà anche per il suo posizionamento strategico>. <Negli ambienti specializzati c’è grande stima per i due nuovi direttori – ha continuato – e le aspettative sono molto alte. Noi gallerie ce la metteremo tutta perché per noi Arte Fiera è la grande prova. Con BolognaFiere e il suo presidente c’è un’importante e proficua collaborazione. Arte Fiera è un gioiello che aggiunge valore all’attività di BolognaFiere ed è un punto di riferimento per noi galleristi. In questo clima difficile, dobbiamo trovare ancora più energia per rappresentare la qualità del nostro lavoro e rafforzare quello che deve essere il grande evento dell’anno>.

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Bologna, 6 giugno 2012

Isabella Bonvicini
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  • Massimo Di Carlo Ha torto. Egli descrive una situazione reale, cioè che le case d’asta hanno oggi più forza e spiazzano le piccole gallerie; ma assegna a questa evoluzione del mercato dell’arte un giudizio negativo di parte.”Solo con la collaborazione si potrà vincere il potere delle case d’asta che stanno portando via ed involgarendo il mercato dell’arte”. Questo è il punto di vista delle “piccole” gallerie di elite. Vero: devono crescere e collaborare tra loro per stare al passo. E non sarebbe un male. Ma dal punto di vista dei collezionisti e delle case d’aste, la disponibilità di tutti i prezzi su internet migliora enormemente la trasparenza del mercato e di certo contribuirà nel tempo ad allargare la massa dei piccoli investitori in opere d’arte. I prezzi pubblicati su internet divengono un vincolo pesante come un macigno per le gallerie, che non possono fare i prezzi in base ai costi dei loro investimenti nei nuovi artisti, ma, anche, sono la garanzia di crescita del mercato dell’arte nel futuro. Infine le gallerie cresceranno e si adegueranno al nuovo mercato. O diverranno filiali di gallerie estere, che ormai aprono sedi in più paesi, Italia inclusa. E le grandi fiere resteranno il luogo dove puoi toccare con mano numeri notevoli di grandi opere avendo in mente, tuttavia, i prezzi fatti in asta. Mercato primario e mercato secondario. Due cose complementari. “Involgarire” può invece significare allargare il mercato dell’arte. Non solo delle case d’asta top, ma anche delle tante ottime case d’asta di livello intermedio. E agli artisti mica dispiacerebbe.

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