Un pezzo di stoffa nero copre il lampadario in una delle prime sale del palazzo neoclassico Stathatos Mansion, che ospita il Museum of Cycladic Art’s. Nelle sale adiacenti sacchi di juta pieni di carbone sono assemblati in tre cerchi. Al centro della prima c’è un mucchio di occhiali da vista a buon mercato, nel secondo, una lastra di marmo, nella terza, i calchi spezzati di statue e giornali. Solo i titoli dei giornali – che si riferiscono a una serie di argomenti, dalla realtà politica del tempo, indicano che questo è un nuovo progetto. Sia in termini di materia e forma, il nuovo site-specific di Jannis Kounellis (fino al 30 Settembre 2012) fa riferimento alle opere dell’Arte Povera degli anni 1960. Nel tentativo di rispondere alla crisi economica e sociale che il Paese sta attraversando, per le opere in questa mostra l’artista ha usato materiali che si trovano nei mercati locali ateniesi e negli sfasciacarrozze, dal momento che, come dice lui, “in questo momento particolare sarebbe impossibile avere solo una mostra d’arte in Grecia”. (Fonte: frieze.com)