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“In opposte coincidenze” da Colombo

G. Arruzzo,la Flagellazione del 5,2012, 157x157cm, smalto e acrilico su tela e cornice in legno - courtesy Antonio Colombo Arte Contemporanea
G. Arruzzo,la Flagellazione del 5,2012, 157x157cm, smalto e acrilico su tela e cornice in legno - courtesy Antonio Colombo Arte Contemporanea

Di nuovo il cesso capovolto di Duchamp, ma questa volta il tributo passa per una bipersonale in cui i riferimenti illustri sono altri. Una mostra palindroma, leggibile indifferentemente da destra a sinistra e viceversa, negli spazi espositivi di Antonio Colombo a Milano, con Gabriele Arruzzo (Roma, 1976; vive a lavora a Pesaro) e Luigi Carboni (1957, vive e lavora a Paesaro), il primo allievo del secondo all’Accademia di Belle Arti di Urbino, in dialogo attraverso recondite armonie: opere con colori acrilici declinate secondo un forte impatto figurale da un lato (Gabriele Arruzzo) e opere segnico/materiche dall’altro, in acrilico, olio e talvolta sabbia e colla (Luigi Carboni). Dove il primo, che ha seguito le orme del Maestro e ora insegna Decorazione all’Accademia di Belle Arti di Urbino, tributa la tradizione e il segreto della divina porporzione delle arti figurative con una serie di lavori che, a dispetto di un’attitudine visuale che potrebbe annoverarli di riffa o di raffa nella congerie pop dell’arte visiva, rappresentano invece una rilettura moderna e un po’ grammelot dell’incisione düreriana e di certi luoghi fondamentali della pittura rinascmentale: paradigmatiche in questo senso e rispettivamente le opere Senza titolo. The pop artist (dove appunto fa capolino il noto cesso rovesciato di Ducahmp) e La flagellazione. Mentre l’altro, Maestro di Gabriele Arruzzo ai tempi dell’Accademia, è il rappresentante di uno stile astratto, con monocromi arancioni, bianchi, rossi e grigi, le cui campiture attraversate da concrezioni lineari li allontanano dall’apparente aniconicità per farli inoltrare in una temperie estetica più vicina alla pittura del segno e addirittua prossima alle declinazioni tattoo dell’odierna cultura visuale. Vedasi, per tutte, l’opera Giallo santo. Che c’è di strano, di là dal dato biografico, in questa bipersonale dove gli opposti apparenti si compenetrano l’un nell’altro come lo Yin e lo Yang? Nulla, perché le armonie di Arruzzo e Carboni sono recondite e l’obiettivo lo stesso: ancora una volta, ora e sempre la verità della pittura.

L.Carboni, giallo santo, 2011, acrilico e olio su tela, cm 100x150 - courtesy Antonio Colombo Arte Contemporanea
Massimo Giacon - Batman cosplayer - 2012 - ecoline, inchiostro e matite su carta - cm 30x40- courtesy Massimo Giacon

ADDENDA: nella project room della galleria è allestita la personale dell’illustratore e designer Massimo Giacon (Padova, 1962; vive e lavora a Milano) dal titolo At Work, At Home, At Play, una serie di opere inedite su carta incentrate sulla figura dei cosplayers, ovvero quei personaggi che, specialmente in occasione di fiere del fumetto, indossano i panni di un personaggio interpretandolo e assumendone i tratti del carattere, al di là dell’eventuale inadeguatezza fisica, estetica e morale del “replicante”: pratica ridotta dagli “addetti ai lavori” a vacuo esibizionismo ma che in realtà denota una vera e propria esperienza performativa. Perché, nelle parole di Massimo Giacon, «[ai] cosplayers […] non interessa chi produce i fumetti, ma i personaggi in sé, come se fossero delle entità a parte scaturite dalle mani di persone inconsapevoli di quel che stavano facendo […]».

Luigi Carboni, Gabriele Arruzzo. In opposte coincidenze
Massimo Giacon. At Work, At Home, At Play
dal 31 maggio al 14 aprile 2012
Antonio Colombo Arte Contemporanea – Milano
www.colomboarte.com

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