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Il Doppio rosso della De Benedetti


Cosa succede di solito ad un fotografo/a di 24 anni che riesce a compiere un viaggio in Cina e a Cuba (magari a costo di grandi sacrifici facendo per molti mesi tre lavori diversi, sottopagati) e, una volta tornato, porta a far vedere a degli editori, per esempio a Skira, il materiale raccolto? Di solito nulla. O meglio, incontrerà delle enormi difficoltà solo per farsi ricevere. Non è il caso di Neige De Benedetti, figlia di Rodolfo De Benedetti ed Emmanuelle De Villepin, un nome importante e che, probabilmente, deve essere pure pesato sulle spalle della giovane. Una ragazza classe ’88, alla quale è riuscita l’impresa di farsi  pubblicare proprio da Skira un bel catalogo sulle sue foto scattate in Cina e Cuba. Due paesi comunisti messi a confronto attraverso questo reportage fotografico. Il titolo? “Doppiorosso”. Un’idea geniale nata dal corrispondente de “La Repubblica” Giampaolo Visetti che vive nel continente asiatico da anni. Non è da tutti poter arrivare in Cina e telefonare a un grande giornalista come Visetti per raccogliere informazioni su quel Paese magari facendo anche un tour in sua compagnia. A Neige è successo. Finito il viaggio in Cina la ragazza è partita subito per Cuba. Da qui la battuta al telefono con Visetti che le dice sarcastico: “Doppio rosso?” La De Benedetti -forse- si è resa conto solo allora che stava intraprendendo un viaggio tra due Paesi molto diversi tra loro, ma uniti dal regime comunista.

Presente in conferenza anche Gad Lerner, che dopo aver visto le foto, ha detto d’aver capito “immediatamente” che si trattava di una fotografa di talento, la quale non deve in nessun modo il suo successo al cognome. Beh, se lo dice Lerner… Certo, effettivamente, le foto sono ben fatte. Non c’è che dire. Accostamenti di immagini a colori in doppia pagina che riportano momenti di vita quotidiana e similitudini apparenti incontrate tra Cina, Cuba e il Tibet. Un invito alla riflessione su questi Paesi rivoluzionari e conservatori insieme. Il libro si apre con una doppia immagine. Da una parte Piazza Tienanmen dove svetta il ritratto di Mao, dall’altra la piazza di Cienfuegos a Cuba dove compare un ritratto del mitico Che. Il resto del catalogo indaga la vita delle persone che vivono in questi luoghi, tra animali, paesaggi mozzafiato, architetture particolari e così diverse da quelle occidentali. Immagini forti che uniscono realtà istituzionali e dettagli minimalisti della realtà quotidiana. In tutto 167 pagine, 140 fotografie che fanno capire quanto la globalizzazione sta determinando una grande perdita a livello di ricchezze culturali e di tradizioni. Con una Canon 5D mark II e un tocco di Photoshop qua e là, Neige ci ha fatto viaggiare attraverso il suo occhio attento. Ricordandoci che una sorta di fotogiornalismo sensibile e intelligente esiste ancora.

L’aver studiato fotografia al London College of Communication, inoltre, deve esserle servito per imparare a scattare come si deve. Paesaggi e visi interessantissimi hanno solo aiutato un occhio attento e pulito. Senza nemmeno i trucchi della tecnica, a parte quello semplicissimo del soggetto sempre in primo piano e il resto sullo sfondo. Degne di nota le didascalie ovviamente non di Neige, ma di Visetti e Adriano Sofri. Quest’ultimo ha pure scritto un testo critico per il catalogo. Presente in conferenza il bravo Francesco Jodice che per arrivare dove è arrivato deve avercene messo di tempo e di impegno. A differenza di Neige. Brava ma ben “circondata”.

In sala presenti i genitori, amici, parenti, zie della fotografa e persino l’Alba Parietti. Tutti super agghindati. Bah. Ci chiediamo se non sarebbe stato più opportuno presentare l’evento in qualche salotto di casa della Milano bene a questo punto. Invece no. La Feltrinelli si è offerta d’ospitare la presentazione e di esporre qualche sua foto, che successivamente verranno fatte circolare in maniera itinerante in altre Feltrinelli d’Italia. Da qui al 2013. Davvero un bel punto di partenza. Neige lavora anche per “Vogue Italia” come reporter e alla domanda su come è nato il progetto ha detto sorridendo: “Tutto quello che ho da dire è lì dentro, compratelo.” Pure diplomatica. Oltre che intelligente. Dev’essere un’arte di famiglia. Grandi risate e uno scroscio di applausi alla sua risposta. In fondo gli antichi -e grandi maestri- dicevano sempre “in Nomen omen”… Cara Neige, sei brava! Se la prossima mostra lasci a casa “nani & ballerine (con le lingue penzolanti)” ti applaudiremo anche noi. Solo così avrai possibilità di entrare sul serio nell’esclusivo (per davvero) circolo dell’arte. Baci.

 

Scheda tecnica:

Autori: De Benedetti Neige, Sofri Adriano, Visetti Giampaolo
Descrizione: 24 x 24 cm, 168 pagine, 142 colori, brossura
Collana: Fotografia
Editore: Skira
Argomento: Fotografia
Lingua: Italiano
Anno: 2012
Prezzo: 30 euro

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5 Commenti

  • Anch’io vedo una contraddizione: si dice che è una persona privilegiata per il nome che porta e poi gli si da ampia visibilità, quando poi altri lavori sulla Cina (ben più interessanti quanto a importanza documentale) non sono stati un gran che considerati dalla critica. Solo perchè l’autore non ha un nome influente?
    Questo è quanto mi salta in mente dopo aver letto l’articolo. benchè io apprezzi molto il portale e i suoi contenuti.

    • sulla visibilità posso anche essere d’accordo. oggi infatti togliamo la recensione dal lancio in home. sul resto crediamo d’aver evidenziato il fatto che nel mondo dell’arte (a differenza di quasi tutti gli altri) il concetto di “nomen omen” veramente non conta nulla. la qualità del lavoro è l’unico punto importante, lo spartiacque vero. chiunque tu sia quello soltanto conta. parlo del mondo vero dell’arte, non quello in cui molti sgomitano per entrarci. questo è quello che volevamo sottolineare. forse non ci siamo riusciti del tutto. grazie fabrizio per il tuo intervento

  • Ma l’avete scritta in due o una persona sola con doppia personalità? No perché la recensione è il massimo della contraddizione: dite che le foto sono “ben fatte” e poi accusate l’autrice di essere una privilegiata (come se fosse una colpa…). Che dovrebbe fare, mettersi in castigo? Addirittura ha avuto l’ardire di invitare i suoi genitori alla presentazione. La prossima volta al massimo conoscenti. A patto che non si tratti dell’Alba Parietti, of course!!
    La vostra critica avrebbe avuto molto più senso se aveste scritto che le foto facevano schifo. E invece no, le foto sono belle ma la Neige, con quel cognome che ha, ci sta proprio sulle scatole. Con simpatia. Marco.

    • Caro Marco questa recensione non l’abbiamo scritta in due (a parte che ci stava no?…su “doppio rosso” una “doppia firma”) l’abbiamo scritta in cinque!! Seguimi Marco: alla presentazione è andata Deja, quindi il pezzo lo ha scritto lei, ma sulla base di una discussione collettiva svoltasi in redazione. Dove tutti hanno espresso il loro parere. Alla fine Deja ha sintetizzato una posizione comune. Ci son problemi se lavoriamo in squadra? ArtsLife -quando riesce- cerca d’essere un collettivo più che un megafono di singoli. Specie nei casi in cui un evento stimola una discussione. E’ questa una delle ragioni di vita di un gruppo che cerca di informare. Ma anche formare le basi per una discussione con e tra i lettori. Il senso del pezzo poi è chiarissimo! Senza il minimo spazio per essere frainteso. Noi pensiamo che nel complesso il lavoro di Neige sia interessante ma che il “modo” in cui sia stato presentato è ridicolo. Lo pensiamo e lo abbiamo scritto. Senza mancare di rispetto a nessuno. Anzi, cercando di incentivare questa ragazza a sperimentare nuove ricerche. Da offrire agli sguardi degli appassionati e degli esperti piuttosto che del proprio entourage. Pronto ad applaudire sempre, ma per (ovvie) ragioni sconnesse al contenute delle opere. Non ti pare?

  • molto interessante e conoscitivo.

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