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L’Arte? In Cina la puoi toccare!

Mantenere la distanza da un’opera d’arte è diventata, ormai, una prassi automatica. Col passare del tempo non c’è stato più bisogno neanche dei petulanti cartelli che ricordano al visitatore di “non toccare”, avvicinarsi troppo o fare qualsiasi cosa al dipinto o alla scultura che si ritrova ad ammirare. Eppure, a volte, non vi è mai capitato di sentirvi così coinvolti da un’opera  da voler stabilire un contatto, quasi per accedere ai suoi segreti, a quei perché che la semplice vista non soddisfa? Beh, preparatevi, perché adesso è possibile. Ebbene sì, ad Hangzhou, in Cina, esiste una mostra in cui i visitatori possono interagire (fisicamente) con quadri speciali. Si tratta di opere in tre dimensioni, una, ad esempio, ricorda “La zattera della medusa” di Gericault, mentre le altre sono immagini suggestive, che si adattano al gioco interattivo.

(Afp/Parks)

Perché di gioco, in fondo, si tratta. O, forse, di un modo per azzerare quella  distanza tra i soggetti e coloro che li guardano, che, spesso, viene percepita come uno scomodo obbligo. Un metro che confina l’arte e il suo mondo ad una posizione elitaria, raggiungibile solo da pochi.

(Afp/Parks)

La mostra “3D Painting – Speciale Arti magiche” è stata allestita al Centro Conferenze cittadino e, a  meno che non si voglia fare una capatina ad Hangzhou, purtroppo questa chicca rimarrà un’esclusiva orientale. Ce da chiedersi per quanto, perché almeno questa volta, le parti potrebbero scambiarsi i ruoli.  Di sicuro non sarà come mettere le mani sulla “Gioconda” o come picchiettare gli orologi di Dalì per controllare che siano davvero molli, ma è pur sempre un’esperienza alternativa, forse un po’ mainstream e grossolana, tuttavia apprezzabile.

C’è da chiedersi se è giusto annientare questa distanza e diffondere un’arte partecipata…

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