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Ciao Franz. Elegia di West

“Il primo ricordo è di quando mi facevano il bagno in una bacinella. La persona che mi ha influenzato di più è stata mio fratello. Prima di dormire penso a forme blu simili a foglie, lunghe, arrotondate sulla punta; sono forme fluttuanti, che si auto-divorano. A volte sono lucenti, a volte, purtroppo, sono solo sacchetti maleodoranti”

“Credo che il mio lavoro sia vicino alla filosofia dell’art pour l’art. Si potrebbe pensare che io cerchi di portare l’oggetto d’arte nel mondo, dato che le mie opere a volte sembrano avere una funzione pratica, ma in realtà è il contrario: le cose nel mondo possono in alcuni casi particolari entrare nel reame dell’arte”

 “La percezione dell’arte si rappresenta attraverso i punti di pressione che si sviluppano quando ci stai sopra…le sedie ed i divani diventano strumenti per percepire l’arte…”

“La superficie è la pelle di una scultura e direi che sono ambedue organiche, così come lo è la loro espressione.”

“Qual è il tuo colore preferito ?  L’arancio pallido , non so perché”

“Che cosa mangi ?  Prevalentemente mandorle. Recentemente anche il mango secco, papaya e ananas, Pata Negra, formaggio, salame e pane bianco italiani, pane integrale austriaco, frutta fresca. Se vado a mangiare fuori: risotto, scaloppine, pasta con ottimo olio d’oliva”

 

Franz West è stato un grande artista austriaco che ci mancherà moltissimo. Uno degli artisti più innovativi della sua generazione che discende direttamente dall’azionismo viennese. Ho sempre guardato il suo lavoro con ammirazione per la sua capacità di mischiare linguaggi diversi. Le sue sculture colorate fatte in cartapesta, che si possono indossare e dove, delle volte, ci si può tranquillamente sdraiare – e forse anche  dormire – mi sono sempre piaciute da morire.

Franz West ad Art Basel 2012

Ha capito forse tra i primi che il limite tra design e l’arte era labile e confuso. Credo che sia stato sostanzialmente uno scultore. Le sue forme ancestrali nella loro brutalità mantengono una potenza primitiva e sporca. Forse uno dei pochi artisti di questi anni che ha saputo affrontare l’idea della scultura come monumento. Le sue opere nelle piazze hanno l’aspetto di totem antichi, ma fatti oggi, nel presente, come un writer regale. Diceva “Non è importante come l’arte si presenta, è importante come l’arte si  usa”.  L’arte con Franz West diventa qualcosa di utile.  Quando un artista muore la prima cosa che penso è che non vedremo più  sue nuove mostre. Quelle del passato diventano in quel momento eccezionali.  E’ incredibile come in un minuto lo sguardo verso il suo lavoro possa cambiare. L’anno scorso, a Venezia, West ha vinto il premio “Leone d’oro” della Biennale e si vedeva che doveva stare proprio male, aveva dovuto smetter di bere e cercava una bevanda che potesse sostituire l’alcool. Beveva succo d’arancia mescolata al caffè.  Nel video della premiazione si china come un grande attore di teatro del passato per ricevere gli applausi del pubblico e racconta che aveva preparato un discorso ma che l’aveva dimenticato in albergo. A Basilea, un mese fa, ad “Art Unlimited” avevamo appena visto una sua scultura gigantesca tutta rosa, arrotolata su stessa. Sembrava una cacca rosa enorme o un pezzo di intestino. Forse anche un giocattolo. Non sembrava una cosa seria. Ma era un capolavoro. Ci si girava intorno e non si finiva mai di guardarla.

Franz West ad Art Basel 2012

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2 Commenti

  • La morte di Franz è una grandissima perdita sia dal lato umano ,con tutte le sue stranezze,i suoi difetti e sopratutto i suoi pregi ed un lato artistico dove le sue opere a testimonianza del lavoro fatto sin ora rimarranno con e sempre con noi di conseguenza sarà sempre vivo
    ciaoo

  • un grande, un’immaginazione debordante

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