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Tiziano alla National Gallery #1

Tiziano, La fuga in Egitto

Titian’s First Masterpiece – The Flight into Egypt

TRA BIBLICO E OLIMPICO

National Gallery (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)

Thank God it’s friday. Brilla il sole nei cieli d’Inghilterra. Dei gratia Regina. Londra, il mondo in una città, stasera l’inaugurazione della XXX Olimpiade. La City in pieno fermento tra panico ed entusiasmo, le strade brulicano di gente di tutti i colori, l’esercito pattuglia il Tamigi mentre i gabbiani ci volteggiano sopra, missili terra-aria piazzati sui tetti dell’east London, navi e aerei da guerra pronti alla battaglia. La fobia paranoica ha contaminato lo spettacolo dei giochi. Un’ansia da prestazione imbarazzante.

Meglio farsi assalire dalla pace dei sensi e lasciarsi cullare nella catarsi estetica delle arti. Ci salverà la bellezza e i custodi di essa, i sempiterni musei, rifugio degli occhi e della mente, oasi di concordia nella frenetica anarchia architettonica urbana londinese (ultima la piramide tirata per la punta di Renzo Piano a grattar i cieli d’Europa). Musei rigorosamente ad Admission Free come buona parte delle mostre. Non si sfugge, non ci son scuse: visita obbligatoria per tutti.

Tiziano, La fuga in Egitto, 1507

La National Gallery è bella come il sole che illumina Trafalgar. Chi ha la possibilità di visitarla può godersi rimesso a nuovo “The Flight into Egypt” di Tiziano direttamente dall’Ermitage di San Pietroburgo, uno dei “masterpiece” giovanili del Maestro di Pieve di Cadore in anteprima londinese fino al 19 agosto nella centralissima Sunley Room. Un inno alla natura creatrice composto nel 1507 dal nostro artista bellunese messo in relazione ai grandi maestri veneti cinquecenteschi in un fecondo e reciproco scambio di paesaggi sublimi, le Alpi cadorine e la campagna veneta in tutte le sue sfumature, loci amoeni di Bellini, Giorgione e ovviamente Tiziano.

Dopo 12 anni di restauri nei geli di Russia il telero se ne esce alla scoperta dei grigi paesaggi di cemento londinesi per poi tornare nella sua Venezia ne “Il Tiziano mai visto. La Fuga in Egitto e la grande pittura veneta” dal 29 agosto al 2 dicembre 2012 alle Gallerie dell’Accademia. A Londra o a Venezia non importa ma è da vedere perchè non uscirà più dal Palazzo d’Inverno.

Tiziano, La fuga in Egitto (particolare)

Come per la mostra veneziana la biblica fuga è il fulcro della mostra londinese. Tutto gira intorno a me penserebbe il san Giovannino che porta avanti il mulo. Ma in realtà non è così, prima del santo c’è una natura fremente, pulsante e vitale che trasborda da ogni parte del quadro, le fronde maestose degli alberi compongono un eden naturale di fiori e animali dove i personaggi partecipano in silenzio al vasto respiro della natura. Tiziano scopre la natura nella pittura, nasce il paesaggio in senso moderno, non più sfondo ma “specchio del corpo vivente della natura”. È un’iniezione di nuova linfa nella pittura veneta e rinascimentale che impregna e scorre nelle tele del tempo.

Bellini prima, Giorgione poi sono gli assoluti protagonisti di questa colorita immersione naturale, le loro opere accompagnano la fuga nel calore soffuso dei verdi, gialli e azzurrini, la serena bellezza del creato nella sue variazioni temporali che chiede solo di essere contemplata.

Giorgione, Il Tramonto, 1501

Basta andare indietro di qualche anno per ammirare il Tramonto giorgionesco del 1501. Il paesaggio prende il sopravvento sull’uomo dominandolo completamente, il fenomeno atmosferico è assoluto protagonista, gli alberi e le rocce gli attori principali, i colori si miscelano armoniosamente dando vita all’opera della natura, attiva e creatrice. Qualche anno più tardi, 1506, Bellini raffigura San Pietro Martire assassinato in un’intensa atmosfera a tinte ocra. Tronchi e uomini divengono la stessa cosa.

Già nel 1508 con il quadretto della Sacra Famiglia Tiziano raggiunge un perfetto equilibrio con il paesaggio. La Madonna è bella, giovane e dolcissima come tutte le donne di Tiziano. La figura umana riacquista valore. Qualche anno dopo la veneta Maddalena prova a toccare il Cristo che si scosta, “Noli me tangere“. Il drappeggio delle vesti della Maria inginocchiata si prolunga nell’albero fino all’infinito dei cieli mentre la curva figura di Cristo prosegue nei colli fin sopra le rocce.

Tiziano, Noli me tangere, 1511

Ecco qui Tiziano nell’Olimpo degli artisti nel bel mezzo delle Olimpiadi celebrato dagli inglesi debitori dei grandi paesaggi d’oltremanica sette-ottocenteschi. Lui che con Veronese e Tintoretto ha fatto la storia di un secolo per poi influenzare i più grandi, da Rubens, Van Dick, Velazquez a Tiepolo, Ingres e Manet fino agli pseudo artisti contemporanei. Uno sprazzo di armonia in una città che sembra averne seppellito il suo valore (tra cemento e grattacieli senza senso). Ma non finisce qui Tiziano, prossima tappa: il Maestro cadorino in dialogo con l’arte contemporanea, “Titian 2012. Metamorphosis” sempre alla National Gallery. See you soon.

National Gallery (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)


INFORMAZIONI UTILI

Titian’s First Masterpiece. The Flight into Egypt
National Gallery – Sunley Room
fino al 19 agosto 2012
Ingresso libero

dal 29 agosto al 2 dicembre 2012 a Venezia:
IL TIZIANO MAI VISTO. La Fuga in Egitto e la grande pittura veneta
Gallerie dell’Accademia

Foto e testo: Luca Zuccala © ArtsLife

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