Titian 2012: Metamorphosis
BALLANDO CON IL MITO
Tiziano alla National Gallery #1
Tiziano alla National Gallery #2
Due Tiziano da cento milioni di sterline, le Metamorfosi di Ovidio, gli pseudo artisti di oggi. Ancora idilli veneti in quel di Londra, ancora Rinascimento alla National Gallery, qualche decennio più tardi dalprimo Masterpiece. L’opera pittorica della maturità di Tiziano ispiratrice di performance e scenografie contemporanee.
Prosegue l’avventura londinese sulle orme di colore del Vecellio. Dalla biblica fuga della Sunley Room non bisogna fare troppa strada, qualche decine di metri che però possono costare un’infinità di tempo immersi nell’olio di quelle meraviglie di tela appese.
Sulla via delle Metamorfosi un primo sussulto delle trasformazioni ovidiane: Bacco e Arianna nella Sala 12, tappa d’obbligo pedagogico-contemplativa prima di raggiungere la mostra metamorfica. Tiziano sale sul carro degli Dei come gli attori del quadro. La principessa cretese fa per salutare l’imbarcazione dell’amante Teseo quando Bacco la incrocia e se ne innamora follemente. Nell’impeto della passione si lancia dal cocchio e le offre le stelle. Splende in cielo il diadema di Arianna, la sua costellazione. Sventola in aria il manto rosso vessillo d’amore. Terra e cielo, Arianna e Bacco. Tutto intorno satiri alticci e ninfe sensuali. Due ghepardi mansueti e un piccolo fauno che ci guarda trascinandosi dietro le conseguenze dei bagordi. Sullo sfondo a destra il Sileno pasciuto e ubriaco, a sinistra il cielo divinamente celeste coronato dalle stelle. Siamo negli anni Venti del Cinquecento e Tiziano ha già in testa le Metamorfosi di Ovidio.
Così si raggiunge l’Ala Sainsbury, complesso postmoderno aggiunto agli inizi degli anni Novanta per dar fiato ai dipinti primorinascimentali della collezione britannica. Qui riposano in pace nomi come Botticelli, Piero della Francesca, Leonardo e pure i Coniugi Arnolfini di Van Eyck.
Sainsbury Wing, Piano -2. Due piani di scale accompagnati da pochissima gente, troppa fatica per i facili trangugiatori d’arte. Titian 2012: Metamorphosis. Un progetto multiartistico nato dalla collaborazione della National Gallery con la Royal Opera House che riunisce coreografi, compositori, artisti visivi e poeti. Al centro dell’Opera (e della mostra) tre capolavori di Tiziano ispirati al mito di Diana e Atteone delle Metamorfosi latine. Tre di una serie di sei “poesie dipinte” realizzate per Filippo II di Spagna. Chris Ofili, Conrad Shawcross e Mark Wallinger, tre performer britannici che si confrontano col Mito per creare gli scenari dei balletti alla Royal Opera di Covent Garden, più una sala a testa della mostra per opere nuove ispirate dal genio del maestro. In poche parole, reinterpetare l’opera di Tiziano in chiave contemporanea. L’idea è ottima, il risultato discreto.
Ofili, pittore anglo-nigeriano, ci prova con grandi tele oniriche dai colori brillanti (nella foto qui sopra) dove, spiega, “libera il proprio io tornando ad Ovidio” scavalcando (e smarrendo) Tiziano.
Shawcross, foto qui sotto, vuole “rappresentare Diana in una prospettiva moderna” adattando un robot industriale all’esperienza artistica, il “diana-robot” con luce all’estremità dell’ “arto-braccio” meccanico compie movimenti sinuosi e seducenti (o almeno ci prova). Il suo moto coreografato forma corna intagliate riferimento alla trasformazione di Atteone in cervo.
L’opera morbosamente ma non solo più interessante spetta a Wallinger che riproduce al centro della “sua” sala il Bagno di Diana dal vivo. La Dea è una modella completamente nuda alle prese con un’infinita toilette. Quattro fessure diverse permettono di violare la sua privacy. Sicuramente la riproduzione di Tiziano con maggior successo (e apprezzamento) di pubblico, una folta di uomini trasformati in poco mitologici voyeur a spiar le nudità da mille angolazioni. Potremmo essere tutti il cacciatore Atteone e trasformati in cervo dalla vendetta della modella come Diana insegna ma ciò fortunatamente non accade.
Poi ci sarebbero le tre tele di Tiziano, “Diana e Atteone”, “Morte di Atteone”, “Diana e Callisto”, fulcro dell’esposizione dal quale tutto prende forma. Opere letteralmente indescrivibili dove la natura ormai si è fusa con l’uomo e viceversa, panteismo puro. Sono state definite manieriste, barocche, classiche, c’è un po’ di tutto in queste “poesie” dipinte, varietà delle pose, iridescente sensualità, sfumature di luce e potenza del colore.
La National le espone per la prima volta tutte assieme orgogliosa di esser riuscita grazie anche all’aiuto della National Galleries of Scotland a tenerle tutte sul suolo britannico (“Diana e Atteone” nel 2009 comprata per 50 milioni di sterline, “Diana e Callisto” nel 2012 acquistata per 45 milioni di sterline). Alla fine di quest’anno il Duca di Sutherland le avrebbe vendute e chissà che fine avrebbero fatto. Cool Britannia.
Paul Valery sulla pittura e in particolare sui nudi di Tiziano disse: “È ovvio che per lui dipingere è sinonimo di accarezzare”. Non c’è altro da dire.
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Altro da non perdere nell’estate londinese (oltre ovviamente alle Olimpiadi):
– MANTEGNA TO MATISSE: MASTER DRAWINGS alla Courtauld Gallery (vicinissima alla National Gallery) fino al 9 settembre 2012. Somerset House – fermata del metro Temple.
– From Paris: A Taste for Impressionism. Paintings from the Clark fino al 23 settembre 2012 alla Royal Academy of Art. Burlington House – fermata del metro Piccadilly.
– l’onnipresente (a causa dei suoi 310 metri) The Shard, La Scheggia, altissimo tepee indiano di vetro tirato per il collo o per la punta – fermata del metro London Bridge.
– Tate Modern. Livello 2: Damien Hirst fino al 9 settembre 2012. Livello 3: Edvard Munch: The Modern Eye fino al 14 ottobre 2012 – fermata del metro Blackfriars. Da non perdere nella collezione permanente il “Nude, Green Leaves and Bust” di Picasso battuto all’asta da Christie’s nel 2010 a 106,5 milioni di dollari.
INFORMAZIONI UTILI
Metamorphosis: Titian 2012
11 luglio – 23 settembre 2012
National Gallery Sainsbury Wing
Entrata libera
Curatrice Minna Moore Ede
Foto e testo: Luca Zuccala © ArtsLife