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Cesare Cattaneo 1912 – 1943 pensiero e segno nell’architettura

Ricorre quest’anno il centenario della nascita dell’architetto razionalista comasco Cesare Cattaneo (1912-1943). Scomparso a soli 31 anni, Cattaneo ha lasciato un’impronta non dimenticata, tanto con le poche, ma qualificatissime opere realizzate (Asilo Garbagnati ad Asnago; Fontana di Camerlata; Casa d’affitto a Cernobbio; Palazzo dell’Unione Lavoratori dell’Industria a Como), quanto con i numerosi progetti che si distinguono per la singolare sperimentazione plastica, e con alcuni acutissimi saggi critici che lo hanno portato a teorizzare l’innovativo concetto di “polidimensionalità”.
Curata da Pierre-Alain Croset, la mostra è concepita attorno alla scelta di circa 160 schizzi e disegni autografi, che evidenziano come si forma il pensiero architettonico di Cesare Cattaneo, un pensiero caratterizzato da una forte tensione ideale. L’atto di disegnare rappresenta una vera e propria scrittura, nel senso della trascrizione grafica di un pensiero: molti schizzi evidenziano l’intensità e la velocità di un’attività progettuale che produce variazioni, ripensamenti, alternative talvolta radicali.
L’analogia tra schizzare e scrivere costituisce una specie di filo rosso della mostra: a livello della scelta dei materiali da esporre, ma anche dei principi dell’allestimento, che propone infatti due diversi livelli di lettura, secondo una chiara distinzione tra l’esposizione dei materiali originali su tavoli e vetrine, e la stampa sulle pareti di scritte, citazioni, fotografie, filmati, ingrandimenti di particolari. I disegni, singoli o montati per serie, sono accompagnati da brevi testi didascalici che aiutano il visitatore a decifrarne il significato specifico. Le stampe sulle pareti formano invece un “racconto visivo” che connette tra di loro disegni e testi teorici, temi formali ricorrenti in più progetti, frammenti di singoli disegni e particolari degli edifici realizzati.

La Mostra è divisa in due sezioni. La prima sezione propone una scelta antologica di circa 90 schizzi autografi che illustrano sia gli anni di formazione, sia l’evoluzione dell’opera architettonica di Cesare Cattaneo, svoltasi nell’arco di soli otto anni, dimostrando come in un tempo straordinariamente breve l’architetto fosse riuscito a profondamente rinnovare la propria ricerca. Una ricerca particolarmente intensa e rigorosa, con sorprendenti e veloci cambiamenti nell’uso di un linguaggio astrattista che diventa nel corso degli anni sempre più personale ed originale, solo apparentemente debitore nei riguardi delle ricerche contemporanee di Terragni, Le Corbusier o Richard Neutra.
La seconda sezione analizza in modo approfondito l’opera realizzata più nota di Cattaneo, la Casa d’affitto a Cernobbio (1938-39), con circa 70 disegni autografi, modelli originali o nuovi, fotografie d’epoca e di documentazione dello stato attuale, insieme con filmati prodotti specificamente per questa mostra. L’intenzione è di approfondire la conoscenza di questa casa straordinaria sia per la qualità della sua espressione plastica che per il modo particolarmente raffinato di inserirsi nel contesto storico, rivelando aspetti poco noti e singolari della complessa e travagliata storia della sua ideazione e del suo cantiere. In particolare è illustrata in dettaglio la prima fase del progetto, ancora poco nota e studiata, ma anche il funzionamento degli spettacolari meccanismi che azionano le finestre e gli scuri scorrevoli, secondo un’idea dinamica dello spazio abitativo.

CESARE CATTANEO (1912-1943).
Figura di spicco della seconda generazione del razionalismo comasco, amico e collaboratore di Giuseppe Terragni e di Pietro Lingeri, Cesare Cattaneo si distingue per la singolare sperimentazione plastica e l’approfondita ricerca teorica che applica con grande coerenza costruttiva e funzionale.
Laureatosi in architettura presso il Politecnico di Milano nel 1935, con esperienze già svolte nel settore, Cattaneo intraprende la libera professione e mantiene un continuo contatto con i principali esponenti del movimento razionalista lombardo, nonché con il gruppo degli astrattisti comaschi, con particolare attenzione per le avanguardie artistiche, come testimonia la stretta amicizia con i pittori Manlio Rho e Mario Radice.
La sua intensa attività professionale, svoltasi nell’arco di soli otto anni e in un difficile periodo politico-economico, porta alla realizzazione di sorprendenti “episodi espressivi” quali l’asilo Giuseppe Garbagnati ad Asnago (1935-1937), con Luigi Origoni, la fontana di Camerlata (1935-1936), con Mario Radice, la casa a Cernobbio (1938-1939) definita il “capolavoro dell’astrattismo polidimensionale”, e quella sede dell’Unione Lavoratori dell’Industria a Como (con Pietro Lingeri e Luigi Origoni, 1938-1942), che Kenneth Frampton ha definito “la più brillante soluzione dei temi compositivi e tipologici affrontati dai razionalisti di Como, tanto che si può addirittura sostenere che essa rappresenti una delle maggiori fonti di ispirazione della cosiddetta architettura autonoma” prodotta dalla “tendenza italiana”.
Numerosi gli elaborati e i progetti in corso di stesura quando la morte lo coglie prematuramente all’età di trentuno anni, il 24 agosto 1943.
La sua poetica, limpidamente espressa nel testo Giovanni e Giuseppe. Dialoghi di architettura (Milano 1941), assume un particolare valore teorico con l’innovativo concetto di “polidimensionalità” che lo contraddistingue nel panorama dell’architettura razionalista dell’epoca.

L’ACCADEMIA NAZIONALE DI SAN LUCA
“L’Accademia Nazionale di San Luca ha lo scopo di promuovere le arti e l’architettura, di onorare il merito di artisti e studiosi, eleggendoli nel Corpo accademico, di adoperarsi per la valorizzazione e la promozione delle arti e dell’architettura italiane” (Statuto 2005, art. 1). L’Accademia ebbe origine dall’Università dei Pittori, Miniatori e Ricamatori che svolgeva la sua attività in Roma sin da tempi assai remoti. Il primo degli Statuti, voluto da Federico Zuccari, risale al 1593. Nel corso del Seicento  ha assunto come simbolo l’ immagine di San Luca evangelista, pittore e protettore degli artisti.  Dal 1705 adotta come proprio emblema un triangolo equilatero, costituito da pennello, stecca e compasso, per esprimere la pari dignità ed

unità delle tre arti: pittura, scultura ed architettura, sotto l’egida del disegno, come ribadito dal motto oraziano “aequa potestas” che lo accompagna.
Dal 1934 ha sede in Palazzo Carpegna, già proprietà dei principi e cardinali Carpegna per i quali Francesco Borromini fra il 1643 e il 1650 pose in essere importanti opere di trasformazione e ampliamento dell’antico nucleo cinquecentesco. Qui sono situati la Galleria accademica, recentemente riaperta con un nuovo allestimento, le Biblioteche (accademica e Romana Sarti), l’Archivio Storico, che conserva documenti di natura iconografica e cartacea prodotti dall’Accademia a partire dal XVI secolo, e l’Archivio del Moderno e del Contemporaneo che raccoglie disegni di artisti e architetti accademici del Novecento e di contemporanei che hanno voluto affidare all’istituzione quanto elaborato nell’intero percorso della loro esperienza di lavoro (oltre al fondo Mario Ridolfi sono presenti, tra gli altri, gli archivi degli architetti Pietro Aschieri, Mario De Renzi, Ugo Luccichenti, Maurizio Sacripanti, Carlo Chiarini, Carlo Aymonino) o che hanno donato fogli scelti esposti dall’Accademia nella mostra “Per una collezione del Disegno Contemporaneo” (Roma, 2009). L’Accademia ha iniziato dal gennaio 2011 una sistematica campagna di digitalizzazione dei fondi di architettura contemporanea volta alla conservazione e alla valorizzazione dei materiali, resi presto tutti accessibili online.

L’Associazione ARCHIVIO CATTANEO si è costituita ufficialmente nel 2000 promuovendo e organizzando iniziative culturali, in particolare riguardanti architettura moderna e contemporanea. Già da tempo si era fatta conoscere per aver organizzato mostre importanti quali “Cesare Cattaneo 1912-1943”, Rotterdam, 1987, Museo Boymans; “ Le prefigurazioni plastiche”, Bergamo, 1990, Galleria La Diade; “ L’Arte e l’Ideale”, Como, 1988, Palazzo del Broletto, e collaborato attivamente ad altri importanti eventi sulla figura di Cesare Cattaneo a Milano, Biennale di Venezia, Roma, Centre Pompidou a Parigi, Kassel, Museo Reina Sophia a Valencia, Tokio, ecc…
A partire dal 2001, l’Associazione ha promosso numerose mostre di architettura di giovani architetti italiani, svizzeri e portoghesi prevalentemente presso la proprio sede di Cernobbio, ma anche in altre sedi europee.
L’Associazione ha organizzato mostre di pittura presso il Centro Culturale “Il Cubo” di San Fedele Intelvi e presso le Civiche Raccolte d’Arte di Palazzo Volpi, Como.
Altro settore curato e seguito dell’Archivio Cattaneo è l’organizzazione di conferenze riguardanti i temi dell’architettura, dello spazio urbano e della città con dibattiti in gran parte tenuti presso la Biblioteca Civica di Como e con relatori di fama internazionale.
L’Archivio si occupa della pubblicazione di una collana editoriale divisa in tre parti: i “quaderni di architettura”, che riguardano opere di Cesare Cattaneo, i “saggi”, che indagano i principi e la filosofia del fare architettura, i “cataloghi” delle mostre organizzate dall’Archivio.
L’Associazione collabora da sempre con Istituzioni: Regione Lombardia, Provincia di Como, Fondazione
Cariplo, Camera di Commercio di Como, Ance della Provincia di Como, Ordine degli Architetti della Provincia di Como, Ordine degli Ingegneri della Provincia di Como, Federazione degli Architetti svizzeri, Fondazione Bruno Zevi, Fondazione Le Corbusier, Fondazione Noailles, Archivio Bottoni, varie università italiane ed estere.

Cesare Cattaneo 1912 – 1943
pensiero e segno nell’architettura

Accademia Nazionale di San Luca, Roma
Roma, piazza dell’Accademia di San Luca 77
tel. 06.6798850 06.6790324

5 ottobre – 17 novembre 2012

Orari: lunedì-venerdì 10.00-19.00, sabato 10.00-14.00, chiuso festivi

Inaugurazione: giovedì 4 ottobre, ore 18.00
Pre-vernice con conferenza stampa: giovedì 4 ottobre ore 11.30

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