Due artisti eterogenei, due personalità divergenti accomunate da una produzione meticolosa e un’imminente attenzione per il dettaglio. In mostra, per la prima volta in Italia, le personali di Martin Kobe e Jason Gringler.
Dystown raccoglie i frutti degli ultimi due anni di lavoro dell’artista. La produzione di Martin Kobe, caratterizzata da un’ossessione feconda per l’architettura, è influenzata dalle immagini della propria collezione di disegni di architettura, dalle fotografie di viaggio e da una miriade di rimandi storico-artistici da Piranesi alla Bauhaus. Ne risultano rappresentazioni visionarie e senza tempo, in bilico tra realtà e finzione, che alludono ad un luogo o un edificio senza però lasciare segni di riconoscimento definibili. I colori forti e artificiosi e la luce netta che irradia le superfici interrompono la razionalità della composizione, suggerendo una lettura differente dell’opera riconducibile ad un dipinto espressionista ed astratto. Lo spettatore è invitato ad entrare nello spazio fisico ed emozionale del dipinto, in un labirinto di facciate sospese e travi convergenti.
Tramortito da sensazioni contrastanti, in un atmosfera quasi surreale, il visitatore prosegue nel percorso espositivo finché si trova improvvisamente riflesso nella monumentale installazione site-specific di Jason Gringler. Una griglia di specchi frammentati che costituiscono alternanze geometriche continue di positivo e negativo. I materiali industriali come il Plexiglas, lo specchio, l’acrilico e la vernice spray vengono sezionati e sovrapposti per conferire, attraverso riflessi di luce e astrazioni, una profondità quasi inquietante su un piano bidimensionale. Il lavoro di Gringler ruota intorno ad un’estetica della violenza, esternata nella fisicità dei processi di distruzione, decostruzione e riorganizzazione della composizione, in un ciclo di auto cannibalizzazione continua che fa si che ogni opera sia sempre generata della rielaborazione del lavoro precedente. Lo spettatore non viene risparmiato nemmeno in questa occasione, ma è chiamato a interagire attivamente, diventando parte integrante di una struttura convulsa e multidirezionale.
Una mostra forte, un’esperienza intensa e coinvolgente che richiede la nostra complicità. È severamente vietato nascondersi, occorre mettersi completamente in gioco, lasciandosi trasportare e trascinare in un’altra dimensione. Un viaggio emotivo in un mondo differente, dotato di una sensibilità magica.
Martin Kobe, Dystown
Jason Gringler, Black Mass
26 settembre – 03 novembre
BRAND NEW GALLERY
Via Carlo Farini 32, 20159 Milano (Italy)
Martedì – Sabato
11.00-13.00; 14.30-19.00
info@brandnew-gallery.com