53 giorni d’apertura e oltre 70.000 visitatori per la grande retrospettiva che la Collezione Peggy Guggenheim dedica, fino al 10 febbraio 2013, a Giuseppe Capogrossi, realizzata in collaborazione con la Fondazione Archivio Capogrossi, Roma. La mostra ha registrato dal 29 settembre a oggi una media giornaliera di oltre 1.300 persone, che hanno potuto ammirare il percorso artistico del pittore romano, minuziosamente ricostruito dal curatore Luca Massimo Barbero. Le oltre settanta opere esposte presentano la produzione completa di uno degli indiscussi protagonisti della scena artistica italiana e internazionale del secondo dopoguerra.
Passando attraverso l’analisi di quel suo alfabeto segnico, che ha fatto identificare l’artista con il gusto dell’Italia degli anni ’50 e ’60, i lavori esposti a Venezia spaziano dai capolavori figurativi degli anni ’30, ai grandi formati degli anni ’60. “Celebrare oggi Capogrossi è un compito necessario” sostiene il curatore “per presentare al pubblico internazionale una delle figure più complete e centrali dell’arte europea del secolo trascorso. Il suo percorso è ricco di una lucida ricerca di ‘primordialità’, di una chiarezza d’origine e d’indipendenza”.
Accompagna la mostra un esaustivo catalogo, un nuovo studio monografico a cura di Luca Massimo Barbero, edito da Marsilio Editori, che raccoglie undici saggi che riscostruiscono in modo attento e puntuale il percorso artistico capogrossiano, dagli esordi figurativi alla grande celebrazione degli anni ‘50, le sue esposizioni, i rapporti con la critica nazionale e internazionale.
Tutti i giorni alle 15,30 la Collezione Peggy Guggenheim offre al pubblico visite guidate gratuite della mostra.