Alla fine si scopre che Alice è una figura Underground, ma non nel senso che ha assunto oggi questa parola. Ovvero, quando Ferdinando Bruni e Francesco Frongia titolano il loro nuovo spettacolo, in scena fino al 31 dicembre al Teatro Elfo Puccini, a Milano, “Alice Underground”, non vogliono minimamente richiamare il mondo punk, di strada, che evoca oggi il termine. Anzi, semmai hanno l’intento di essere ancora più vicini al senso originario della storia di Alice nel Paese delle Meraviglie, e non cercare di attualizzarlo usando i codici della lingua e l’immagine dei nostri tempi. Fu Caroll stesso (Lewis Carroll, pseudonimo di Charles Lutwidge Dodgson, 1832 – 1898, scrittore e matematico inglese), infatti, a chiamare così il suo romanzo, “Alice Underground”, nella prima stesura. Quando uscì, nel 1865, aveva già il tiolo attuale, “Alice nel Pese delle Meraviglie”. E’ importante rilevare e ricordare ciò perché, andando a teatro, non abbiate preventivamente in mente particolari interpretazioni o attualizzazioni del testo dell’intellettuale anglosassone: Alice è Underground perchè letteralmente il primo titolo era quello, e perché di fatto è la storia di un mondo primordiale, “sottoterra, nei territori misteriosi del sogno e dell’inconscio, alle radici dell’individuo e della collettività”. Così spiegano Ferdinando Bruni e Francesco Frongia, rischiando forse di sembrare un po’ riduttivi. Ecco perché, comunque sia, coerentemente con la loro scelta, lo spettacolo non ha proprio qualcosa che possa dirsi “underground” nel senso contemporaneo e più estremo del termine: si tratta di una ben fatta riscrittura del testo di Carrol, che tiene conto poi delle ispirazioni e le reinterpretazioni che la storia di Alice ha avuto nel mondo dell’arte, della narrativa, del cinema etc. Uno studio, insomma, che parte da Carrol, arriva alla Lolita di Nabokov (1955), da Tom Waits (“Alice”, 2002) a Dalì (“Alice in Wonderland illustration”, 1969), per ritornare al titolo originario dell’opera di Carrol. Che poi è un modo per dire che la storia della bambina capitata in un mondo fantastico è sempre attuale. Per viverla davvero l’unico trucco è liberarsi della ricerca di un codice interpretativo e abbandonarsi alla fantasia.
Ottimo il lavoro sulla scenografia, animata da disegni di Ferdinando Bruni e Francesco Frongia, che hanno altresì riscritto il testo sulla base delle loro ricerche e diretto lo spettacolo. Uno studio approfondito anche sui costumi, i suoni e le musiche. I vari personaggi sono interpretati da Ida Marinelli, Ferdinando Bruni e Matteo De Mojana, mentre Elena Russo Arman è la protagonista, un’Alice che certamente deve ancora entrare a fondo nella parte.
SCHEDA TECNICA:
“Alice Underground”
Milano
3.12- 31.12
Teatro Elfo Puccini
Scritto, diretto e illustrato da Ferdinando Bruni e Francesco Frongia
Martedì-sabato, 20.30. Domenica, 15.30
c.so Buenos Aires 33
Tel. 02 00 66 06 06
www.elfo.org