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Edward Weston a Foligno

Edward Weston. Nude, 1936 ©1981 Center for Creative Photography, Arizona Board of Regents

MANIACALE PERFEZIONE,

OSTINATA PUREZZA

Edward Weston. Nude, 1936 ©1981 Center for Creative Photography, Arizona Board of Regents

16 dicembre 2012 – 17 febbraio 2013

CIAC – Centro italiano Arte Contemporanea, Foligno

Centodieci opere fotografiche originali per una monografica “a stampa ai sali d’argento” che non si vedeva da oltre 20 anni. Bianchi e neri ad arte che portano la firma di uno dei maestri indiscussi della storia e dell’arte fotografica: Edward Weston (1886-1958). Così il CIAC di Foligno dopo l’esperienza nell’Ex Ospedale Sant’Agostino a Modena riporta in Italia la luce definita e assoluta di uno dei più grandi autori del secolo scorso.

Nato in un sobborgo di Chicago, Edward a soli 16 anni scopre il fascino dell’obiettivo grazie alla Kodak Bull’s Eye #2 regalatagli dal padre. Attrazione fatale. Da quel giorno non smise più di fotografare. Un amore durato per tutta la vita, l’unico a dispetto di amanti, modelle e muse che si succedettero negli anni marchiando profondamente ogni sua fase artistica. Ad ognuna la sua ispirazione, ad ognuna un approccio alla fotografia diverso. Margrethe Mather, Tina Modotti, Sonya Noskowiak, Charis Wilson: donne che lo segnarono per sempre.

Edward Weston. Saguaro, 1941 ©1981 Center for Creative Photography, Arizona Board of Regents

12 stampe 1 dollaro – servizio porta a porta: cominciò così l’apprendistato itinerante di Weston. Sempre in giro, sempre in strada, colto da un’insaziabile fame di stimoli culturali. Si lasciò sedurre dal pittorialismo europeo d’inizio secolo durante la breve e proficua parentesi accademica. Un periodo di ricerca formale che abbandonò nel periodo postbellico, 1919, a favore di uno sperimentalismo astratto. “La fotocamera deve servire a registrare la vita, a rendere la sostanza stessa e la quintessenza della cosa in sé, si tratti di acciaio lucido e carne palpitante. Non rinuncerò a nessuna occasione per fissare interessanti astrazioni, ma sono profondamente convinto che l’unica via per accostarsi alla fotografia passa attraverso il realismo“. Così ebbe a scrivere a proposito dei due orientamenti, astrazione e realismo, che caratterizzarono prepotentemente le opere dei decenni successivi.

Edward Weston. Dunes, Oceano, 1936 ©1981 Center for Creative Photography, Arizona Board of Regents

E proprio in questo periodo a cavallo dei due conflitti mondiali si collocano quegli scatti “fuori dal tempo” celebri in tutto il mondo che tanto amarono i suoi yankee e lo consacrarono definitivamente. Paesaggi e nature, uomini e donne, soggetti e oggetti impressi con una chiarezza formale indescrivibile fissata in uno spazio trascendente. Attimi di pura forma espressiva in cui si “tocca” con occhi e mente la poetica di Weston: visualizzare dentro di sé la fotografia prima ancora di realizzarla, avere chiaro il risultato finale prima di scattare. L’intelligenza e l’abilità dell’uomo che si fonde alla tecnica del mestiere e viceversa, più un tocco di immaginazione creatrice che fa della fotografia arte.

Edward Weston. Toadstool, 1936 ©1981 Center for Creative Photography, Arizona Board of Regents

Di questa  feconda maturità artistica rimandano anche le foto in mostra. Il genio compositivo e il talento danno vita a capolavori: nudi incantevoli di donne, spesso parziali, di elegante sensualità, ortaggi e conchiglie simili a sculture dei quali fa emergere il tessuto delle forme, paesaggi nitidi stagliati nel mondo e dal mondo. Metafore visive degli elementi stessi della natura. Immagini di maniacale perfezione e ostinata purezza che non richiedono alcun tipo di artificio. Dei piccoli gioielli che paiono animarsi da sé.

Locandina della mostra

 

INFORMAZIONI UTILI

EDWARD WESTON. Una retrospettiva
curata da Filippo Maggia
Sede: CIAC (Centro Italiano Arte Contemporanea di Foligno), via del Campanile 13
Durata: dal 16 dicembre al 17 febbraio 2013
Orari apertura: venerdì-sabato-domenica, ore 10-13 e 15.30-19
Ingresso 4,00 euro Gratuito per i minori di anni 18 e per gli ultra 65 anni. Visite guidate su richiesta senza alcun costo aggiuntivo
Editore: SKIRA
Ufficio stampa: LUCIA CRESPI
Email: info@centroitalianoartecontemporanea.it
Info: tel 0742 357035; 347 4581221

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2 Commenti

  • La parte storica della fotografia è importante come base essenziale del fotografare. L’avvento del digitale, ma sopratutto la conseguente polluzione smodata di immagini che nascono e svaniscono in poco tempo ha prodotto una rottura tra passato e presente. Il digitale può essere adoperato come l’analogico, basta avere un’idea, la sua previsualizzazione e la realizzazione con pochi scatti meditati. Al digitale deve essere rallentato dando spazio alla riflessione prima dell’esecuzione di una fotografia.

  • Weston era necessario per imparare l’esposizione. Oggi con le digitali e con la quasi scomparsa del b/n, una parte “storica” della fotografia è praticamente scomparsa.

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