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Il Club del Restauro al Poldi Pezzoli

Marta Marzotto – mondina, modella, contessa e musa di Renato Guttuso – è l’ideatrice del “Club del Restauro”, attivo da un anno, che sostiene gli interventi sui capolavori del Museo Poldi Pezzoli che necessitano di cure. Sul sito internet dell’istituzione milanese è presente una sezione dedicata al Club in cui, oltre ad informare che la quota di adesione allo stesso – costituito da circa cinquanta soci – è di 1000 euro, si specifica che alcuni benefattori hanno optato per il sostegno individuale, finanziando il restauro completo di un’opera. In particolare, gli interventi del 2011 sulla Madonna con il Bambino di Sandro Botticelli, sull’ Imago pietatis di Giovanni Bellini – attualmente al centro di una mostra allestita proprio nella casa museo – e sulla Madonna dell’umiltà di Zanobi Strozzi si devono rispettivamente alla generosità di Marta Marzotto, di Giorgio e Umberta Gnutti e di Chantal Montanarella. Senza dimenticare, poi, i restauri che hanno interessato il Ritratto di Rosa Trivulzio, opera in marmo eseguita da Lorenzo Bartolini, e la Madonna con il Bambino di Giovanni Antonio Boltraffio. Proprio grazie all’intervento, questa tela è confluita nell’esposizione dedicata a Leonardo organizzata dalla National Gallery di Londra e tenutasi dal 9 novembre 2011 al 5 febbraio 2012. La mostra Leonardo da Vinci: Painter at the Court of Milan, curata da Luke Syson, si è concentrata esclusivamente sull’ attività pittorica dell’artista, analizzandone gli anni milanesi (1482-1499 e 1508-1513) e le prime commissioni francesi (1499-1500). Nell’allestimento espositivo grande attenzione è stata, giustamente, rivolta alla produzione coeva di alcuni leonardeschi quali Marco D’Oggiono, Francesco Napoletano e Giovanni Antonio Boltraffio. La sua Madonna con il Bambino (1487-1490 circa) del Poldi Pezzoli è stata esposta nella quinta sala dedicata alla Madonna Litta (1491-1495 circa), forse eseguita dal Boltraffio, e alla produzione di altri allievi. L’opera, una tempera su tavola a lungo conservata nella famosa collezione dei duchi Litta, viene acquistata da Gian Giacomo Poldi Pezzoli prima del 1855, anno in cui è registrata in Der Cicerone di J. Burckardt, e nel corso degli anni ha subito diversi interventi di restauro. Più precisamente, Giuseppe Molteni è intervenuto una prima volta in data imprecisata tra il 1853 e il 1865. Nel 1951 Mauro Pelliccioli è artefice di un’accurata pulitura che ha permesso la rimozione di parti delle integrazioni pittoriche che velavano il lapislazzulo con cui fu dipinto il manto della Vergine. Del 2011 l’ultimo intervento a cura della dottoressa Carlotta Beccaria, attiva a Milano dal 1986 e già autrice di restauri di opere di Boltraffio (1467-1516) come Il ritratto di Girolamo Casio conservato alla Pinacoteca di Brera. È la stessa restauratrice a raccontare, durante un incontro tenutosi presso il Rotary Club Milano Aquileia nel febbraio del 2012, che la Madonna con il Bambino è stata indagata con la tecnica della riflettrografia infrarossa, analisi non invasiva preziosa per lo studio del disegno sottostante i dipinti e delle variazioni in corso d’opera.

Giovanni Antonio Boltraffio, Madonna con il Bambino, 1487-1490, Milano, Museo Poldi Pezzoli, dopo il restauro. (Foto: www.museopoldipezzoli.it)

A Carlotta Beccaria si deve anche il restauro della cosiddetta Madonna del Libro (1480-1481) di Sandro Botticelli (1445-1510). L’intervento, sostenuto da Marta Marzotto, è stato eseguito nel 2010 in previsione della mostra Botticelli nelle collezioni lombarde organizzata al Poldi Pezzoli in occasione dei 500 anni dalla morte dell’artista. Nei secoli scorsi il dipinto è stato già sottoposto a restauri rispettivamente ad opera di Luigi Cavenaghi, nei primi anni del XX secolo, e di Mauro Pelliccioli nel 1951. L’intervento più recente, quello del 2010, ha interessato dapprima il supporto ligneo, dato che la tavola di pioppo si presentava molto tarlata. Infatti, come spiega la restauratrice intervistata da Michela Moro per blog.leiweb.it, gli spacchi sono stati tassellati e le traverse usurate sono state sostituite con delle traverse mobili sostenute da molle coniche che permettono movimenti al legno. In seguito sono stati rimossi lo strato di patinatura arancione e uno strato leggero di vernice che ricoprivano il dipinto, mantenendo comunque uno strato di sottofondo di vernice antica. Grazie al buono stato di conservazione dei colori del quadro si è potuto procedere con un restauro pittorico a rigatino molto minuto con una finalità mimetica. Questa tecnica ha permesso di intervenire solo sulle lacune stendendo piccole righe che si avvicinano, con colori tra di loro separati.

Sandro Botticelli, Madonna del Libro, 1480-1481, tempera su tavola, Milano, Museo Poldi Pezzoli. Prima e dopo il resturo

I restauri citati, che hanno interessato opere-simbolo delle collezioni del museo milanese, molto probabilmente non si sarebbero potuti eseguire senza il sostegno del Club del Restauro, sostegno quanto mai necessario nel biennio 2012-2103. Infatti secondo le dichiarazioni di Annalisa Zanni, direttore del Museo, necessitano di un intervento urgente dipinti come L’Annunciazione di Jacopo del Casentino, per il quale si è offerto di intervenire Matteo Marzotto, e il Riposo durante la fuga in Egitto del leonardesco Andrea Solario. Ci si augura quindi che i privati continuino ad interessarsi alla conservazione dei capolavori del Poldi Pezzoli, perché come sosteneva Cesare Brandi, nel celeberrimo saggio del 1963 Teoria del restauro, “il restauro costituisce il momento metodologico del riconoscimento dell’opera d’arte, nella sua consistenza fisica e nella sua duplice polarità estetica e storica, in vista della sua trasmissione al futuro”.

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