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Addio a Marta Marzotto, signora dei salotti e musa inquieta

È morta Marta Marzotto. Aveva 85 anni e si è spenta a Milano nella clinica dove era ricoverata da qualche tempo. “Ciao nonita mia” con questo tweet, Beatrice Borromeo ha dato notizia della scomparsa della nonna.

Il messaggio  della famiglia: «Marta Marzotto se n’è andata stamattina nel sonno dopo una breve malattia. Era serena e circondata dai figli e dai nipoti che negli ultimi mesi sono stati sempre con lei, testimoni dell’allegria, ironia e generosità che l’hanno accompagnata fino all’ultimo momento».

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Marta Marzotto con Renato Guttuso

Marta Marzotto era nata a Reggio Emilia nel 1931. Ha sempre avuto una personalità esuberante. Dopo un’infanzia povera e il lavoro da mondina, è arrivato il matrimonio da favola (“dal casello al castello”) che l’ha aiutata a diventare  la signora dei salotti, dall’arte, della politica, del charity che tutti conosciamo. Marta Marzotto è stata legata all’artista Renato Guttuso, di lui fu musa e amante negli anni in cui l’adulterio poteva essere punito con il carcere – la musa inquieta. È stata anche modella e stilista, disegnatrice di gioielli: Marta da legare, questo il nome della sua linea di abbigliamento che aveva lanciato per la Standa nel 1993 con lo slogan  “Marta Martissima Marta da legare!“. Amica carissima di Alberto Moravia, pazza di Majakóvskij. «Sono nata libera» ha sempre detto si se stessa.

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Nel 2006 Marta Marzotto è stata condannata in primo grado dal Tribunale di Varese a otto mesi di carcere col beneficio della condizionale e a 800 € di multa, perché accusata e ritenuta responsabile di aver riprodotto, senza averne titolo, alcune opere in suo possesso (tra cui diversi quadri che la ritraggono) oltre a 700 serigrafie di Guttuso. I diritti delle opere di Guttuso risultavano spettanti al figlio del pittore. Nel 2011 però i giudici della Corte d’Appello di Milano, nel processo sulle 700 serigrafie, hanno dato ragione alla Marzotto. Atrocemente bella, così l’ha definita Guttuso nelle sue lettere d’amore.

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«Ero più amata di quello che ho amato».  Muore con lei, la Contessa Rossa – amica degli artisti e degli intellettuali, un mondo di grandi passioni e di gioia di vivere.

 

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