In ventuno giorni di votazioni delle Primarie della Cultura, lanciate online il 7 gennaio dai giovani del FAI – Fondo Ambiente Italiano, è stata pioggia di adesioni in rete: l’opportunità di scegliere e dar voce alle priorità da proporre ai candidati politici delle prossime elezioni politiche del 24 e 25 febbraio è stata apprezzata e colta con forte interesse e spirito partecipativo. Oltre centomila voti raccolti, 15 le tematiche proposte a chiunque avesse a cuore la tutela e la promozione della Cultura in Italia. Le Primarie, dietro il forte impulso dei giovani del FAI, si sono trasformate in una grande consultazione popolare, centrando l’obiettivo di segnalare a voce alta la necessità di ottenere soluzioni concrete nell’ambito della cultura, del paesaggio, dell’ambiente, del turismo, dell’istruzione, del territorio, della tutela dei beni d’arte.
I temi più caldi, rientrati nella Top Five dei votanti on line, riguardano i fondi da destinare alla cultura, la protezione del suolo, la sicurezza del territorio, la promozione dell’agricoltura, il diritto allo studio. Questa, infatti, la classifica finale delle preferenze espresse dagli italiani che hanno votato online: “Non 1 di meno: quota minima 1% dei soldi pubblici per la cultura” (17,5%), “Chi tocca il suolo muore: stop al consumo del paesaggio” (14,9%), “Io non dissesto: piani certi per la sicurezza del territorio” (9,5%), “Agri-cultura: più lavoro e benessere a km zero” (8,8%), “Diritto allo studio, dovere di finanziarlo” (7,8%). Ecco dunque i cinque temi che saranno presto proposti ai candidati alle elezioni politiche. Le idee dei cittadini devono e possono entrare a pieno titolo nei temi della campagna elettorale in atto, con lo scopo di sostenere e rafforzare un settore dinamico, interessante e di valore irrinunciabile per tutti gli italiani.
Alto l’interesse anche per gli altri temi, in particolare: “Meno Italialand, più Italia: politiche integrate per il turismo”, “Ricomincio da tre (ore): più storia dell’arte a scuola”, “Mi ricordo, sì, io mi ricordo: salviamo le biblioteche”, che hanno totalizzato ciascuno il 6% delle preferenze e “Io centro: difendere i centri storici” con il 5,5% dei voti.
Meno urgenti per gli italiani i temi che nella classifica finale occupano gli ultimi posti: “Più start-up per tutti: vere agevolazioni per i giovani” (4%), “Restauro, resta con noi: tutelare l’artigianato di qualità” (4%), “Basta “leggi mancia”, piani triennali per le risorse della cultura” (3,6%), “No profit, no tasse: incentivi per chi opera nei beni culturali” (2,8%), “Legge per il Terzo Settore che opera nei beni culturali” (2,2%), “Progetto MIBAC 2.0” (1,4%).
La campagna del FAI è stata condotta interamente attraverso la rete, il passaparola, il tam tam dei social network, che hanno fatto rimbalzare l’iniziativa delle Primarie ovunque, raccogliendo un crescendo di approvazioni e condivisioni: un’iniziativa trasversale on line senza precedenti, che ha registrato forte successo e ampio consenso popolare nel mondo del web. Senza l’acquisto di spazi pubblicitari, il richiamo a votare le proprie idee lanciato dal FAI si è diffuso in maniera capillare, trovando eco in tanti tweet e re-tweet, post condivisi e 10 mila ‘mi piace’ su Facebook, email, sms e campagne virali. La “Catena di San Luca”, ad esempio, dal nome del santo protettore degli artisti, è stata promossa dai giovani del FAI attraverso l’invio di messaggi a cascata verso un numero di contatti che si è rapidamente moltiplicato in maniera esponenziale, di pari passo al numero dei sostenitori.
“Grazie alla forza della rete, col passare dei giorni abbiamo visto crescere l’interesse per un’iniziativa che ha voluto mettere la cultura e l’ambiente al centro di queste elezioni – ha spiegato Clara Bartocci, giovane del FAI, in prima linea nella promozione del Primarie della cultura – Dopo centinaia di citazioni nei siti online, pagine di rassegna stampa sui quotidiani e le agenzie di stampa, spazio nelle trasmissioni televisive, siamo stati particolarmente orgogliosi di avere visto le primarie della cultura valorizzate anche sulle pagine di ‘Prima Comunicazione’, bibbia delle pubblicazioni sui media”.
Più volte, nell’arco di queste tre settimane di voto, i vertici del FAI hanno dato chiara dimostrazione di quanto sia urgente e necessario intervenire nella tutela e promozione dei nostri beni d’arte, evidenziando problemi, questioni irrisolte, difficoltà ed emergenze quotidiane cui bisogna metter freno per preservare il nostro inestimabile patrimonio culturale. Il vice Presidente del FAI Marco Magnifico, rilanciando più volte l’appello a votare per la salvaguardia della cultura in Italia, ha riportato l’esempio di Pompei, e di come quei “50 ettari di scavi tra i più famosi al mondo vadano tutelati e valorizzati, perché ricchezza preziosa e inestimabile”.
Sofia Bosco, direttore dei Rapporti istituzionali del FAI, nel ricordare la necessità di avere estrema cura di una eccellenza artistica come il Colosseo, ha rimarcato la grande opportunità offerta dalle Primarie della cultura legata al bisogno “di far sentire maggiormente la voce di quei cittadini che non sopportano più il triste spettacolo del degrado della loro storia e della loro identità”.
Il sostegno all’iniziativa è arrivato da tutti i fronti, da giornalisti e intellettuali – tra cui Ferruccio De Bortoli, Gianni Riotta, Massimo Gramellini, Dacia Maraini- a personaggi dello spettacolo – tra cui Monica Guerritore, Neri Marcorè, Antonello Fassari, Giorgio Pasotti, Gianmarco Tognazzi – da esperti d’arte a blogger, fino ai cittadini comuni che si sono impegnati nel diffondere le primarie sui social network. Un risultato importante anche in relazione al concitato periodo politico, in cui l’informazione è catalizzata dalle notizie sui candidati alle imminenti elezioni politiche: la cultura sta a cuore agli italiani.