Tutto nasce dal corpo, quel corpo che, parafrasando Nietzsche, contiene più ragione della nostra migliore sapienza. E’ assoluto, totale, amoroso, intimo, il rapporto che Franko B instaura con lo spettatore. E sono molte e importanti le sue tematiche: la fragilità della condizione umana, l’amore, la solitudine, il senso di vergogna, la ribellione, che nella metamorfosi delle sue opere divengono gli elementi una visione dell’arte potente, forte, imponente, importante, autorevole, grande.
” Fil rouge” significa letteralmente “filo rosso” e viene usato per esprimere un concetto di continuità, di legame. Franko B per la sua mostra personale da Nonostante Marras, propone ‘ricami’ e ‘opere d’oro’… Quadri, ricami, soldati e un bacio… sguardi e memorie e visioni di un cuore innocente. I ricami sembrano raffigurare una bellezza fragile delineata sulla tela bianca da un susseguirsi di punti di cotone rosso. Rosso, come il sangue sul corpo imbiancato dell’artista delle performance degli anni novanta.
Rosso e oro sono i colori di questa mostra che crea un’ atmosfera immobile, e un’articolata visione antiretorica, un incendio visionario e una dimensione temporale vicina alla nenia di una preghiera antica. Affatto un capriccio, ma una lezione morale severa e necessaria, perché le opere non sono immagini, e perché le immagini smettano di essere inutilmente invadenti.
Una mostra fragile, delicata, poetica, languida, romantica. Una dichiarazione di amore, di arte, di poesia. Opere davanti alle quali ci si interroga. Molte le suggestioni: paura, fastidio, attrazione, sgomento, disagio, commozione. Franko B ha ricamato intorno al tema drammatico della guerra, immagini di soldati con le perdite che inevitabilmente si portano dietro: la perdita luttuosa di luoghi, affetti, relazioni, ambienti e desideri, “Le cose che tornano erano tue, quelle che non tornano, non le hai mai avute”, dice un antico proverbio, e Franko B vuole che torni tutta la bellezza sospesa, le cose dimenticate, quelle lasciate indietro, quelle sfregiate dalle armi, quelle definitivamente distrutte.
Franko B è egli stesso che tesse le trame dei propri ricami. Cuce ripercorrendo quasi ossessivamente la superficie bianca della tela con filo egiziano rosso, e questa ripetizione manuale, quella del ricamo, si rivela sia come tecnica artistica sia come una sorta di performance senza pubblico. Questa serie di opere è la conferma di quanta poesia sia capace di trasmettere Franko B tracciando, solo con ago e filo, le sagome di soldati di varie guerre.
Nelle opere di Franko B i temi dominanti si intrecciano in maniera inestricabile: nulla è come sembra, e questa è una condizione dei grandi artisti, i quali sanno bene come far emergere da una scena apparentemente semplice significati nascosti. Dalla pittura ai video, dalla performance alla scultura, dalla pittura al ricamo, dalle installazioni alla fotografia, l’impatto con le opere di Franko B resta ugualmente denso, forte, coinvolgente. Poetico. Sempre. E, per questa esposizione, sono diventati d’oro gli animali e gli oggetti, i ‘memento mori’ e le sedie e le bambole di un altro tempo. D’oro: “Della natura il primo verde è d’oro, il più raro ed effimerò color. la prima foglia è un fior che dura un’ora sola. Poi, foglia cade a foglia, Cos’ l’eden piombò nella doglia; Così l’alba nei giorni si cala. Ciò che è d’oro non dura”.
(Robert Frost)
Un’esposizione in un’ambiente sicuro, caldo, protetto. Un posto che diventa una dichiarazione di appartenenza ad una comunità, la comunità di esseri che ogni giorno si meravigliano della bellezza delle nuvole, come nell’episodio di Pasolini Che cosa sono le nuvole? del 1967, in cui i due attori-marionette (Totò e Ninetto Davoli) vengono buttati nel camion della spazzatura e poi nella discarica. Semisepolti dai rifiuti, vedono sopra di loro il cielo azzurro cosparso di nuvole bianche. “Iiiiih, che so’ quelle”, chiede Davoli, “Sono le nuvole”, risponde Totò “E che so’ le nuvole? Quanto so’ belle! Quanto so’ belle!”, esclama Davoli.
NONOSTANTE MARRAS
Via Cola di Rienzo 8 – Milano
13/13
FRANKO B: Fil rouge
a cura di Francesca Alfano Miglietti
Inaugurazione 18 febbraio 2013 ore 19.00
Aperta al pubblico dal 18 febbraio al 7 aprile 2013