Esce in questi giorni – con l’annuncio anche della straordinaria scoperta nei depositi del Museo Correr di un’importantissima Pietà riconosciuta e restituita a Vittore Carpaccio da Giorgio Fossaluzza – il settimo numero del Bollettino dei Musei Civici Veneziani: importante resoconto di studi e contributi scientifici del settore, a cura di Camillo Tonini e Cristina Crisafulli con la collaborazione del Centro di Catalogazione e di Produzione Multimediale e l’Archivio Fotografico della Fondazione Musei Civici di Venezia.
Edita da Skira/Musei Civici Veneziani (136 pagine, 80 illustrazioni, 22 a colori), la pubblicazione propone una serie di interventi scientifici su tematiche storico-artistiche connesse ai Musei e alle collezioni veneziane, continuo oggetto di studio e indagine – punto fondamentale dei programmi del direttore della Fondazione Gabriella Belli e dei responsabili di sedi – e fonte inesauribile di nuove conoscenze.
Sono tre le sezioni del volume: Collezioni – sezione monografica dedicata alla raccolta di cere nei Musei Civici Veneziani che dà il titolo al volume 2012 – Studi e Contributi e la sezione Attività.
Il Bollettino si apre innanzitutto con uno scritto di Andrea Daninos sulle problematiche connesse allo sviluppo della ceroplastica a Venezia e il contributo di Camillo Tonini e Diana Cristante sulla formazione e sulle peculiarità della preziosa raccolta conservata presso i Musei Civici Veneziani (con schede di catalogo di diversi studiosi per ciascuna opera).
Sono invece i testi scientifici della seconda parte della pubblicazione a illustrare, nello specifico, la recentissima scoperta di un’importante opera di Vittore Carpaccio che si viene ad aggiungere alla Madonna con il Bambino ricondotta allo stesso autore nel 2011, dopo che il restauro – come illustra nell’attuale Bollettino Andrea Bellieni – aveva permesso di leggere la firma “Vethor Scharpaco”.
L’assegnazione ora, per opera di Giorgio Fossaluzza,, della Pietà n. 1088 dei depositi del Correr al corpus del grande artista veneziano, autore delle storie di Sant’Orsola, risulta di assoluto rilievo, aprendo prospettive inedite sulla fase giovanile di Carpaccio, così rara di esempi nonostante i recenti recuperi.
Collocabile sul finire degli anni Ottanta, la tavola con la Pietà di nuova attribuzione (cm 60,1×82,2) sarebbe infatti preceduta unicamente dalla citata Madonna con il Bambino rinvenuta nelle stesse raccolte di Teodoro Correr. Originalissima sarebbe poi la scelta del tema per il quale Carpaccio, pur ancora legato al magistero belliniano, sembra rifarsi a modelli devozionali di matrice nordica e soprattutto alle posture e gestualità di qualche gruppo plastico.
Interessante è poi la proposta di Ettore Merkel che ravvisa in una grande tavola lignea a fondo oro, fresca di un lungo e difficile restauro, l’ancòna che Francesco Amadi avrebbe commissionato a Gentile da Fabriano, citata nei documenti, ma ritenuta perduta, e per molti anni collocata probabilmente in un’edicola votiva nella calle ove era il Palazzo della famiglia mercantile.
La cauta pulitura delle ridipinture non originali e la prudente velatura delle ferite inferte dal tempo e dagli uomini hanno permesso di recuperare la struttura lignea cuspidata che definisce la tavola proprio come un’ancòna o tabernacolo votivo di carattere privato, nonché la particolare raffinatezza di molti tratti meno danneggiati del dipinto. Se si trattasse davvero dell’ancòna per Francesco Amadi, “una delle pochissime opere d’arte eseguite a Venezia dall’artista” – scrive Merkel – essa potrebbe testimoniare “con la sua data precoce e il suo stile ancora tardo-giottesco, quale fu l’incipit del Gotico Internazionale per Venezia”.
Seguono nel Bollettino altri quattro saggi che offrono ricchi spunti per l’approfondimento e la comprensione di opere conservate nelle diverse sedi dei Musei Civici di Venezia e collocabili tutte tra XVIII-XIX sec.: si tratta dei disegni di Antonio Gaspari relativi a tre ville venete, analizzati da Massimo Favilla e Ruggero Rugolo; di due ritratti di Bartolomeo Nazari studiati da Paolo Delorenzi; del libro il Forestiere Illuminato di cui Juergen Schulz scopre altre due edizioni prima non segnalate e di un curioso manoscritto, con una versione in inglese di due canzoni del poeta ottocentesco Pietro Buratti, illustrato da Giuliano Averna.
Apre la sezione delle Attività un contributo di Giorgio Fossaluzza che espone i risultati più recenti della ricerca sulla grande vetrata colorata della chiesa veneziana di san Giovanni e Paolo a trent’anni da una mostra-studio su questo soggetto tenuta al Museo Correr.
Si succedono altri interventi che rendono conto del lavoro effettuato sulle collezioni e fondi conservati presso i Musei Civici Veneziani e in particolare su una serie di manoscritti conservati al Museo di Storia Naturale, di Francesco Bernardi e Giacomo Masato; un gruppo di modelli ottocenteschi d’imbarcazione tradizionali lagunari, provenienti dallo squero veneziano di Antonio e Giuseppe Casal, studiati e ridisegnati in scala da Fabio Santin; lo stato dell’arte della catalogazione in corso della raccolta di disegni di architettura conservati al Museo Correr, di Roberta Meneghetti; l’interessante fondo del drammaturgo Varagnolo nella Biblioteca di Casa Goldoni, di Anna Bogo, e il prezioso carteggio di De Lisi-Usigli conservato alla Galleria d’Arte Moderna di Ca’Pesaro, di Matteo Piccolo.
Conclude l’opera, come di consueto, l’elenco puntuale di tutta l’attività 2011 redatto a cura di Monica da Cortà Fumei e Claudia Calabresi.