UNA VITA DISORDINATA
ILLUMINATA DALLA PITTURA
Milano, Palazzo Reale, 21 febbraio – 8 settembre 2013
Fuori Picasso. Dentro Modigliani, Soutine e Utrillo ma non solo. La sbronza del successo monografico si tramuta nella collettiva ubriacatura dei “Maledetti di Montparnasse“. Gli infausti spiriti ritrovatisi a pennello su una collina di Parigi sbarcano a Milano fino a settembre. Dalle impervie viuzze della Rive Gauche alle nobili sale di Palazzo Reale. Fiumi d’alcool e oceani di genio convogliati insieme dal talent-scout ebreo alsaziano Jonas Netter, mecenate e collezionista di lungimiranti vedute.
Centoventi opere della sua vasta e visionaria raccolta. Una selezione di dannati dalla trabordante smania creativa, geniali quanto l’intuizione rivoluzionaria di metterli insieme di Jonas. Almeno per l’epoca dove il gusto restava arroccato ai panorami en plein air del feticcio impressionista. Netter riuscì a cogliere in quelle opere snobbate e bollate dalla critica come “simili orrori” qualcosa di più di siffatti obbrobri. Quelle suddette “croste” infatti fecero la storia dell’arte moderna. Lo stesso Picasso come sfregio dipinse su un’opera di Modigliani salvo pentirsene amaramente. Più tardi però.
Parigi, primi tre decenni del secolo scorso. Una nuova generazione di artisti provenienti da ogni parte del mondo invade la capitale francese. Inseguono la libertà, ne sono affamati, vogliono provare a sognare. Sono giovani e squattrinati, ribelli dallo smisurato talento. Compari di sbronze, compagni di pittura. Tutti ebrei, erranti e vagabondi, giunti fin qua nella speranza di una nuova Terra Promessa o qualcosa di simile. Sorge l’alba sulla collina di Montparnasse mentre tramonta il mito di Montmartre.
Sono i cosiddetti “anni folli”: fervidi momenti di creazione e profonda disperazione. Il fermento maledetto che impregna l’aria viene imprigionato nella materia densa e pulsante che riempe le tele (eccezion fatta per le forme pure e rarefatte delle figure di Modigliani). Un vento d’arte fresca che dà sfogo ai tormenti dell’anima irrompendo e frantumando la tradizione naturalista. Netter ne è entusiasta, si associa al mercante-poeta Leopold Zborowski e comincia ad acquistare e commissionare un’infinita quantità di opere. Diede un nome a questi “sognatori sconosciuti“. Sfidò la cultura del tempo e il tempo gli diede ragione.
Maledetto e geniale: lo stereotipo medio dell’artista (da chiunque e ovunque abusato) qui trova compiuta espressione. A partire dal modello bohémien per eccellenza, il “Prince de Montparnasse”: Amedeo Modigliani (15 tele esposte), unico italiano del gruppo. Una vita al limite tra risse nelle bettole e letti delle amanti. Sempre in bolletta e sempre con la sua fedele compagna, la bottiglia. Non fu mai capito e tantomeno apprezzato come pittore. Morì stroncato dalla polmonite a 43 anni, il suo successo iniziò il giorno dopo.
Maurice Utrillo (francese, il cognome risale ad un amante spagnolo della madre, l’artista Miquel Utrillo), grande amico di Modì, anch’esso perennemente ubriaco (per colpa della nonna che curava le sue crisi epilettiche con l’alcool). Riuscì perfino a vendere dei vestiti dell’italiano (mentre era addormentato) per comprare due bottiglie di vino. Innamorato della madre, la pittrice (e mangiatrice di artisti come Renoir, Chavannes o Lautrec) Suzanne Valadon, finì per bere acqua di colonia e trementina usata per stemperare i colori. Fu soprannominato Litrillo.
Chaïm Soutine, uno dei preferiti di Netter (20 oli in mostra), violento e drammatico espressionista bielorusso. Rivive nelle sue opere la tragica adolescenza fatta di umiliazioni e violenze (fuggì a piedi dalla suo paesino per raggiungere Parigi infestato da parassiti).
E per finire, nella rassegna dei più noti, Moïse Kisling: artista polacco dalle simpatiche stranezze. Un giorno ad esempio fu trovato a vagare con un cero in mano nel pieno di una veglia funebre: il defunto era il suo gatto, morto per aver inghiottito un tubetto di pittura bianca. Eccoli qua, peintres maudit. A Milano fino all’8 settembre. Maledettissimi quanto geniali.
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Il collezionista, Jonas Netter
LE FOTO DELLA MOSTRA
Foto e testo: Luca Zuccala © ArtsLife
INFORMAZIONI UTILI
“MODIGLIANI, SOUTINE e gli artisti maledetti. La collezione Netter”
a cura di Marc Restellini
Milano, Palazzo Reale
21 febbraio – 8 settembre 2013
ORARI
Lunedì: 14.30-19.30
Dal martedì alla domenica: 9.30-19.30
Giovedì e sabato: 9.30-22.30
BIGLIETTI
Intero: € 11,00
Ridotto: € 9,50
Ridotto speciale: € 6,50
* Amedeo Modigliani Elvire con colletto bianco (Elvire con collettino) 1917 o 1918 Olio su tela Firmato in alto a destra, cm 92 x 65 © Pinacothèque de Paris /Fabrice Gousset
* André Derain Le grandi bagnanti 1908 Olio su tela, cm 178 x 225 © Pinacothèque de Paris /Fabrice Gousset © André Derain by SIAE 2013
* Jean Cocteau, Amedeo Modigliani, Max Jacob, André Salmon e Manuel Ortiz de Zárate davanti all’ufficio postale di boulevard de Montparnasse 12 agosto 1916 © Diritti Riservati
* Amedeo Modigliani 1917 circa © Diritti Riservati
* Suzanne Valadon e Maurice Utrillo 1930 circa © Diritti Riservati
* Chaïm Soutine Autoritratto con tenda 1917 circa Olio su tela, cm 72,5 x 53,5 Firmato in alto a destra © Pinacothèque de Paris /Fabrice Gousset © Chaïm Soutine by SIAE 2013
* Amedeo Modigliani La bella spagnola o Madame Modot 1918 Olio su tela, cm 92 x 50 Torino, Società Culturale Subalpina © Collezione Privata
* Moïse Kisling Ritratto d’uomo (Jonas Netter) 1920 Olio su tela, cm 116 x 81 Firmato in basso a sinistra © Pinacothèque de Paris /Fabrice Gousset © Moïse Kisling by SIAE 2013
* Amedeo Modigliani Ritratto di Soutine 1916 Olio su tela, cm 100 x 65 Firmato in basso a destra © Pinacothèque de Paris /Fabrice Gousset
* Suzanne Valadon Tre nudi in campagna 1909 Olio su cartone, cm 61 x 50 Firmato e datato in basso a destra © Pinacothèque de Paris /Fabrice Gousset
* Suzanne Valadon Ritratto di Maria Lani 1928 Olio su tela, cm 96 x 80 Firmato e datato in basso al centro © Pinacothèque de Paris /Fabrice Gousset
Per tutte le altre foto: Crediti foto: Luca Zuccala © ArtsLife
7 Commenti
La mostra è meravigliosa!
Il livello dell’aria condizionata insostenibile!
Freddissimo! Vogliono far morire tutti di tubercolosi come Modì?
Come si chiama il quadro con la natura morta di René Durey? Ho visto la mostra ma non riesco a ricordarmi proprio il nome.
Vi ringrazio,
Maria Vittoria
Si chiama proprio “Natura morta”, è del 1925 come l’altro quadro di Durey in mostra che s’intitola “Fabbrica”. Tutti e due provengono dalla Pinacoteca di Parigi dove avevano allestito in precedenza la mostra.
Modì est fantastique!
quante belle foto… mi avete fatto venir voglia di andare… quando passo a milano però!
Fortissimo! Quella di poi non la sapevo.
La mostra è proprio interessante perchè in Italia difficilmente si possono ammirare questo genere di opere. La consiglio a tutti, grazie per le foto.