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Feragutti Visconti a Bellinzona. La mostra e tutte le foto

La libertà della pittura

Le Maghe persiane, dalle Mille e una notte, 1904

Museo Civico Villa dei Cedri, Bellinzona
23 febbraio – 16 giugno 2013

Quel ramo dell’albero divino che pende sopra l’Italia è già da lungo sfiorito e non darà più frutti“. Così scriveva Rainer Maria Rilke perseguendo quello stereotipo diffuso già a inizio Novecento che voleva l’Ottocento in Italia quale terreno di creazione ormai infecondo, lontano ricordo dei secoli d’oro passati. La luce impressionista oscurava il palcoscenico pittorico dell’intera penisola stendendo un velo impietoso sulla produzione artistica nostrana considerata con superbia “minore e provinciale”. Pregiudizio totalmente infondato che non ci si è mai riusciti a scrollare. Vedere per credere le quotazioni del mercato dell’arte o la differenza mediatica che suscita un pittore francese da uno italiano dello stesso periodo. Proprio com’è successo qualche settimana fa a Bellinzona per la mostra di Adolfo Feragutti Visconti (1850-1924), maestro ticinese a lungo dimenticato che nulla ha da invidiare ai celebrati francesi, snobbata dall’interesse del settore (basta una breve ricerca su internet per rendersene conto). Quell’interesse che invece si riversa a valanga sui consueti mappazzoni espositivi senz’arte né parte.

La signora delle ortensie, 1921
Testa di toro, 1907 (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)
Uva per il vino santo, 1887 (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)

Così, a più di vent’anni dall’ultima monografica, il lavoro e la passione di Giovanna Ginex e Anna Lisa Galizia prova ad alzare quel velo d’oblio su epoca ed artista presentando una panoramica completa dell’opera del pittore di Pura, paesello vicino a Lugano. Mesi di studio accompagnati ad un’accurata selezione di opere (80) raccolte da istituzioni private e statali (come la Civica di Lugano e la GAM di Milano) riunite nella cornice di Villa dei Cedri, deliziosa dimora tardo neoclassica immersa tra i cedri secolari del parco circostante da cui prende il nome, e sede del Museo Civico cittadino.
Tre piani d’arte dove scoprire, oltre l’opera di Feragutti Visconti, la prestigiosa Raccolta Eugenio Balzan ovvero cosa si dipingeva contemporaneamente in tutto il resto d’Italia. In pratica: un manuale di pittura del secondo Ottocento visto attraverso gli occhi di un’artista e di un collezionista.

Portrait in Red, 1915 (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)
La lupa, 1883 (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)
Fanciulla sulla roccia a Sorrento di Palizzi, Raccolta Eugenio Balzan

La mostra rende giustizia alle superficiali considerazioni critiche che hanno contrassegnato Feragutti Visconti nel secolo scorso. Conosciuto, o meglio considerato riduttivamente, come “pittore di nature morte” ne emerge invece la figura di un geniale artista dal talento eclettico a cavallo tra Otto e Novecento, frenetico periodo di fermento di lingue pittoriche combinate in una travolgente miscela esplosiva da cui uscì indenne. Feragutti affrontò da protagonista sfide e tendenze pittoriche di entrambi i secoli (fino allo svaporamento e all’evanescenza della tecnica) senza mai perdersi nell’astrattismo. Sempre fedele alla figura, dimesticò qualsiasi stile con estrema maestria.

Visione, 1899 (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)
Maternidad, 1908-1910 (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)
Jus primae noctis, 1888

Si dedicò al paesaggio e al ritratto, alla pittura di genere e a quella di storia fino a trattare temi mistico-religiosi tipici della cultura simbolista europea fondendo sacro e simbolo nella figura femminile. E non si fermò qui. Rivoluzionò le proprie visioni e il proprio modo di dipingere nell’avventura Argentina. Due anni alla scoperta dei paesaggi della Patagonia. Altipiani, laghi e ghiacciai. Gli orizzonti delle Pampas e l’infinità delle Ande. Si spinse fino alla Terra del Fuoco ai confini della Terra. Uno scenario “da fine del mondo” dalle atmosfere, popoli e colori strabilianti che colpirono fecondamente il suo quid creativo. Abbandonò così linee e contorni privilegiando le qualità della materia pittorica. Sperimentò moltissimo. Una poetica artistica in continua evoluzione, un pittore rimasto sempre libero dentro il suo tempo. Questa “la libertà della pittura” di Feragutti Visconti fino al 16 giugno a Bellinzona.

La vista sul vigneto accanto alla Villa (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)
I primi baci, 1884
Uva per il vino santo, 1887 (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)
Ritratto di Signora, 1891 (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)
Le Maghe persiane, dalle Mille e una notte, 1904 (1) (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)
Le Maghe persiane, dalle Mille e una notte, 1904 (2) (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)
Palude, 1908 (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)
Serie di ritratti in mostra (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)
Il bagno pompeiano di Morelli, Raccolta Eugenio Balzan

Foto e testo: Luca Zuccala © ArtsLife

INFORMAZIONI UTILI

La libertà della pittura
Adolfo Feragutti Visconti. 1850-1924
Museo Civico Villa dei Cedri Bellinzona
23 febbraio – 16 giugno 2013
a cura di Giovanna Ginex e Anna Lisa Galizia
Orari Museo
Martedì – venerdi 14:00 -18:00
Sabato, domenica e festivi 11:00 – 18:00
Apertura serale il primo giovedì di ogni mese, fino alle ore 20:00
Lunedì chiuso

Prezzo d’ingresso
biglietto normale chf 8.- / eur 6.00
biglietto ridotto chf 5.- / eur 4.00

Crediti foto: Luca Zuccala © ArtsLife

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  • condivido in pieno il primo pensiero. La mostra é poco sponsorzzata ma molto godibile. Giovanna ginex é una garanzia in tuttoe per tutto.

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