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Un inedito “Cristo deriso” di Ribera da Dorotheum

Tra salone e rivoluzione

Il 2012 è stato il migliore anno della storia di Dorotheum, la più grande casa d’aste dell’Europa Centrale, che apre – dal 16 al 18 aprile 2013 – la stagione primaverile con la prima settimana d’aste con i dipinti antichi, del XIX secolo, oggetti d’arte e i gioielli.

UNA NUOVA SCOPERTA

Dipinti antichi, asta 17 aprile 2013
L’asta di dipinti antichi del 17 aprile 2013 propone, tra le varie opere in asta, un impressionante dipinto di recente scoperta del pittore spagnolo Jusepe de Ribera, “Cristo deriso”. Lo sguardo intenso di Cristo, malconcio e deriso, sembra guardare direttamente negli occhi lo spettatore. Opera databile prima del 1624 in cui si evince una forte influenza del Caravaggio, stile che poi verrà abbandonato dal Maestro spagnolo. Nell’aspetto fisico dei suoi personaggi Ribera crea tuttavia un forte naturalismo e una grande espressività (€ 300.000 – 500.000).

Jusepe de Ribera (1591-1652) Cristo deriso, asta 17 aprile 2013,stima € 300.000 – 500.000

Un dipinto particolarmente attraente per la sua modernità è la sofisticata composizione architettonica di Alessandro Magnasco dal titolo “Giuseppe interpreta i sogni” che, con tratto quasi nervoso, rivela una componente socio-politica, una forte critica alle condizioni di detenzione dell’epoca. Il dipinto, per molti anni di proprietà di una nobile famiglia francese, fa  riferimento all’affascinante mondo del teatro musicale barocco. La scena teatrale presenta l’interno di una prigione ed illustra un episodio della leggenda biblica di Giuseppe. Probabilmente la composizione si riferisce ad uno sfondo o ad una scenografia originariamente creata per le rappresentazioni in un oratorio (€ 200.000 – 300.000).

Alessandro Magnasco (1667 – 1749) Giuseppe interpreta i sogni, asta 17 aprile 2013, stima € 200.000 – 300.000

Con le opere di Guercino (Giovanni Francesco Barbieri), Dorotheum ha sempre ottenuto prezzi di spicco. Questa volta viene proposto un dipinto stimato tra i 200.000 e i 300.000 euro: un’allegoria con Venere, Marte, Amore e il Tempo. Con la stessa stima, una veduta di Venezia di Michele Marieschi “Il Canal Grande a Rialto con il Palazzo dei Camerlenghi”.

Giovanni Francesco Barbieri, il Guercino (1591 – 1666) Venere, Marte, Amore e il Tempo, asta 17 aprile 2013, stima € 200.000 – 300.000

L’opera di Guercino recentemente scoperta è –secondo l’esperto di Guercino Nicholas Turner- di altissima qualità; a quanto pare era una „versione di prova, full-size” dello stesso soggetto per Dunham Massey in Inghilterra … La composizione si concentra sull’adulterio di Venere e Marte, sulla rilevazione di Vulcano,  ma anche sulle quattro età, oltre alla punizione di Cupido e la vittoria del tempo”.

La pittura fiamminga e olandese è molto ben rappresentata e tra le tante proposte spicca una scena di paese di Jan Brueghel II che proviene da una collezione di una famiglia aristocratica della Germania del sud. Il dipinto, fino ad oggi inedito, viene descritto dall’esperto Klaus Ertz: „In questa composizione si combinano diverse tematiche: il villaggio-paesaggio,  la scena di genere e la campagna piatta; ha un po‘ di tutto e a mio parere è una delle composizioni più riuscite, creata seguendo l’esempio di suo padre, Jan Brueghel Il Vecchio….” (€ 120.000 – 160.000).

Jan Brueghel II (1601 – 1678) Scena di paese, asta 17 aprile 2013, stima € 120.000 – 160.000

Una splendida, grande e duplice opera, con rappresentazioni di animali di David de Coninck, è valutata da 80.000 a 120.000 Euro. Il manierista Gillis van Valckenborch unisce magistralmente diverse scene in un’enorme tela, rappresentando la tragica storia biblica del ritorno di Jephtas. Emarginato dai suoi fratellastri, fu rimandato a combattere i nemici e giurò a Dio che, in caso di vittoria, avrebbe sacrificato la prima persona incontrata al suo ritorno: purtroppo e tragicamente, questa era la sua unica figlia, dipinta da Valkenborch al centro del dipinto (€ 80.000 -–100.000).

GIOCHI DI LUCE
Dipinti del XIX secolo, asta 16 aprile 2013
La luce, nel vero senso della parola, è al centro delle proposte dell’asta dei dipinti del XIX secolo in programma per il 16 aprile 2013. Il belga Petrus van Schendel porta nella sua scena di genere “Mercato serale a Den Haag“ del 1851 tutti i tipi di luce possibili. Al centro della scena vi è una fonte di luce che illumina i volti delle persone e i beni offerti. Sullo sfondo scuro, un chiaro di luna che illumina un Capriccio di Den Haag. Schendel crea, senza cadere nel kitsch, una tipica scena di mercato dallo spirito romantico (€ 150.000 – 200.000).

Petrus van Schendel (1806 – 1870) Mercato serale, asta 16 aprile 2013, stima € 150.000 – 200.000

Interpretazione neoclassica della condizione umana per l’opera “Eighty and Eighteen“ di John William Godward del 1898, dice il biografo dell’artista Vern G. Swanson: un uomo di 80 anni, probabilmente il nonno della diciottenne bellezza romana, mangia i semi di melograno guardando sua nipote che, aspettando il suo primo appuntamento, sveglia ma annoiata, sembra rivolgere lo sguardo direttamente fuori dal quadro. L’opera è particolarmente attraente e nuova sul mercato: è stata acquistata direttamente dall’artista in una mostra a Liverpool e proposta ora dagli eredi dell’acquirente a Dorotheum, quindi è sempre stata di proprietà della stessa famiglia. Il dipinto è stato incluso nell’elenco delle opere del pittore (€ 100.000 – 180.000).

Ferdinand Georg Waldmüller (1739 – 1865) “Kirchgang im Frühling”, 1836, asta 16 aprile 2013, stima a richiesta

“La favorita”, una scena di Harem del famoso protagonista dell’Orientalismo austriaco, Gustav Ernst, mostra un altro lato dell’eclettismo della fine del XIX secolo. Il dipinto ritrae al centro una coppia orientale sotto un’arcata e intorno a loro oggetti di arredamento come lampade, vasi con fiori, pelli di animali, cuscini e una parete di piastrelle blu (€ 80.000 – 100.000). Si passa poi nell’antico Egitto con una rappresentazione drammatica della morte di Cleopatra di Hans Makart (€ 70.000 – 90.000).

Uno dei Top Lot dell’asta è indubbiamente una bella tela di Ferdinand Georg Waldmuller che con maestria combina luce e ombra, dal titolo „Kirchgang im Frühling“. Tre generazioni di donne – nonna, mamma e nipote – che si recano in chiesa, da notare il libro di preghiere che la madre usa per ripararsi gli occhi dal sole (stima a richiesta). Le altre due versioni di questo dipinto si trovano al Museo di Salisburgo e al Museo di Vienna.

Ferdinand Georg Waldmüller (1739 – 1865) “Kirchgang im Frühling”, 1836, asta 16 aprile 2013, stima a richiesta

La guerra greca di indipendenza contro l’Impero ottomano viene rappresentata da Johann Georg Christian Perlberg con il dipinto “Suonare il tamburo per la lotta per la libertà – Giovane di Mesolongion“. La città di Mesolongion fu il simbolo della lotta per l’indipendenza greca ed influenzò anche gli artisti tedeschi. Perlberg si trasferì in Grecia durante il regno del Principe bavarese Otto Friedrich Ludwig von Wittelsbach, che fu re di Grecia dal 1832 al 1862 (€ 30.000 – 35.000).

Settimana d’aste dal 16 al 18 aprile 2013
Dipinti del XIX secolo Martedì, 16 aprile 2013, ore 17
Oggetti d‘arte (mobili, sculture) Mercoledì, 17 aprile 2013, ore 14
Dipinti antichi Mercoledì, 17 aprile 2013, ore 17
Oggetti d‘arte (vetri, porcellane) Giovedì, 18 aprile 2013, ore 14
Gioielli Giovedì, 18 aprile 2013, ore 18

Esposizione: da sabato, 6 aprile 2013
Luogo: Palazzo Dorotheum, Vienna 1, Dorotheergasse 17

Cataloghi online: www.dorotheum.com

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