Solo il fatto che Federica Fracassi sia una brava attrice salva, o quasi, “Blondi”, lo spettacolo di Massimo Sgorbani per la regia di Renzo Martinelli , andato in scena al Piccolo Teatro Studio dal 22 al 28 marzo. Una produzione del Piccolo Teatro in collaborazione col Teatro I che ha come protagonista il pastore tedesco di Hitler, Blondi, interpretato dalla Fracassi. Chissà perché Sgorbani è così colpito dal Furhrer da aver ideato niente di meno che un vero progetto dal titolo “Innamorate dello spavento”, che si basa sulla descrizione in forma drammaturgica di alcune figure femminili legate a Hitler. Non che ci sia veramente da chiederselo, si sa che Hitler è il mostro nero della storia recente, ma tantissimi sono i problemi attuali che un regista potrebbe prendersi la briga di esplorare consapevolmente e renderne uno spettacolo teatrale, invece di continuare a insistere sulla crudeltà di Hitler.
Ciò detto, lo spettacolo si gioca tutto sulla trovata per cui Blondi sarebbe innamorata di Hitler in quanto suo padrone, e per questa sua inconsapevolezza non è in grado di distinguere e valutare il comportamento del dittatore. Ragiona secondo il “biscotto” come premio e il frustino come castigo, ovviamente questo è il suo unico parametro di giudizio. Lo spettatore dovrebbe trovarsi intrappolato tra la consapevolezza della realtà, crudeltà di Hitler, e la comprensione del punto di vista di Blondi (da cui: se lei lo ama così qualche carezza l’avrà anche fatta a questo povero cane). Uno spettacolo che non è altro che un perfetto manuale di psicologia canina, atto a dimostrare l’amore incondizionato dell’animale verso il suo padrone-mostro.
E quindi, durante gli orrori della guerra e le inarrestabili catastrofi che accadono nel Bunker in cui Hitler si era rifugiato alla fine dei suoi giorni, si consumano anche gli ultimi attimi di Blondi tra attacchi di gelosia assurdi nei confronti di Eva, la compagna di Hitler (e penose descrizioni delle reazioni del cane assistendo a un rapporto sessuale tra i due amanti), tra punizioni crudeli, fino all’uccisione di Hitler col cianuro anche della stessa Blondi. La scena più patetica, però, va descritta: arrivano gli Alleati nel bunker, trovano Blondi chiusa in uno sgabuzzino. Il cane che accompagna gli Alleati a questo punto non resiste e inizia un rapporto sessuale con lei, che evidentemente era in calore. Infatti poco dopo (chissà come è possibile) la cagnolina partorisce, con doglie e urla, dei cuccioli. Tecnicamente la Fracassi è brava, ma cosa si presta a fare?
SCHEDA TECNICA:
“Blondi”
Piccolo Teatro Studio Expo, Milano
22-28 marzo 2013-03-29
Testo di Massimo Sgorbani, regia di Renzo Martinelli
Orari; martedì e sabato ore 19.30, mercoledì, giovedì e venerdì ore 20.30. Domenica ore 16 e 20. Lunedì riposo.
848800304
www.piccoloteatro.org