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367.999 per la mostra sul Ritratto. Quasi 100 mila a Verona

Molti avevano valutato molto dubbiosamente il trasferimento della mostra dedicata alla storia del ritratto da Vicenza, dove aveva riscosso un successo incredibile, alla vicina Verona. In effetti la riproposizione di una grande esposizione in una seconda sede distante appena una manciata di chilometri dalla prima, in Italia era cosa mai vista.
In questo caso, la volontà della Fondazione Cassa di Risparmio di Verona, Vicenza Belluno e Ancona di presentare la mostra in entrambe le città venete, ha avuto il sopravvento su ogni dubbio e, sia pure per poche settimane, la mostra vicentina è stata riallestita a Verona.
I dati di affluenza di pubblico hanno dimostrato come l’esperimento, certo davvero singolare, sia da considerarsi assolutamente riuscito.
Lo testimoniano i numeri: la seconda sede, ovvero la mostra riallestita alla Gran Guardia, ha richiamato quasi centomila nuovi visitatori (per l’esattezza 94.665). Un numero certo ridotto rispetto al pubblico della Basilica Palladiana di Vicenza, ma comunque molto alto, tanto più se si tiene conto che il periodo espositivo di Verona è risultato dimezzato rispetto a quello di Vicenza.
Studiando i dati giornalieri resi noti da Linea d’ombra, salta all’occhio come le prime settimane di mostra a Verona abbiano mostrato una ovvia ripartenza lenta, rispetto all’autentico boom in Basilica Palladiana. Basti dire che la media giornaliera è sempre stata comunque superiore alle mille presenze al giorno. La media poi è esattamente raddoppiata nel mese di marzo, secondo e ultimo mese di mostra, raggiungendo il valore medio di 2088 visitatori al giorno, contro i 1031 di febbraio. Sono ricomparse le code, lunghe anche oltre un paio d’ore, e i record giornalieri: 4107 il primo aprile, ad esempio, intorno ai 4 mila in diverse giornate di marzo.
Complessivamente, nei 59 giorni di mostra, la media visitatori è stata di 1604 persone al giorno, un dato da mostra di grandissimo successo.
E’ materia per addetti ai lavori, lo studio delle provenienze e la tipologia dei visitatori. Ciò che emerge dai dati illustrati da Linea d’ombra, è la conferma che, già come a Vicenza, le aree che maggiormente hanno risposto, in termini di pubblico, sono la milanese e quelle della Lombardia (soprattutto Brescia, Mantova, Bergamo), Bologna e l’Emilia, oltre che naturalmente il Veneto L’unico elemento nuovo, per quanto riguarda Verona, è la eccellente risposta del vicino Trentino. Un altro elemento che salta all’occhio scorrendo l’ampia documentazione raccolta da Linea d’ombra, è il prevalere dei non prenotati rispetti ai prenotati, segno che il pubblico ha percepito la edizione veronese come meno inaccessibile di quella vicentina. I visitatori sono stati, per oltre due terzi, “singoli”, ovvero persone che hanno visitato la mostra da soli o con un ristretto gruppo di amici e con la famiglia. I gruppi infatti, hanno inciso per il 16% e le scuole per il 12%.
“Il dato che più colpisce, afferma il curatore dell’esposizione e direttore generale di Linea d’ombra Marco Goldin, è quello complessivo: nelle due sedi, la grande mostra sulla storia del ritratto e delle figure è stata ammirata da 367.999 persone. E si è trattato, dai dati raccolti in loco e sul nostro sito, di persone molto soddisfatte dalla qualità delle opere ammirate in mostra, capolavori provenienti da sedi internazionali e quindi mai visti dalla quasi totalità del pubblico. Il gradimento è confermato dalle richieste di prenotazioni e informazioni che già ci tempestano sulla prossima mostra.
A questo proposito, mi fa piacere annunciare che la prossima grande mostra sulla storia del paesaggio dal Seicento al Novecento, e intitolata “Verso Monet”, che sarà in prima sede alla Gran Guardia per poi spostarsi nella Basilica Palladiana a Vicenza, sarà da me presentata l’8 maggio al Teatro Filarmonico di Verona e che le prenotazioni alla mostra saranno ufficialmente aperte a partire dall’ormai prossimo 15 aprile”.
“Il bilancio assolutamente positivo della mostra, con un numero di visitatori addirittura superiori alle aspettative, ci dimostra che la scelta dell’Amministrazione comunale andava nella giusta direzione”, afferma Flavio Tosi, Sindaco di Verona.
“Questo evento rappresenta solo l’inizio di un percorso programmato per promuovere ulteriormente la cultura e il turismo cittadino, contribuendo a rilanciare l’economia del nostro territorio, in un momento particolarmente difficile.
Ringrazio quindi Fondazione Cariverona, che ancora una volta ha dimostrato la propria vicinanza alla cultura e all’economia della città”
Da parte sua, Fondazione Cariverona – tramite il suo Direttore Generale avv. Fausto Sinagra – “esprime grande soddisfazione per il successo fatto registrare dalla mostra” E aggiunge: “Per noi è stato importante essere riusciti ad arricchire il pacchetto culturale ed artistico della città di Verona con effetti positivi – i giornali non a caso hanno parlato di “tutto esaurito”- in termini di presenze turistiche e di stimoli per l’economia. Con spirito di servizio – conclude l’avv. Sinagra – continueremo a sostenere, secondo i nostri fini istituzionali, Verona e la sua provincia”.

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